mercoledì 19 dicembre 2012

Meggiorini e altre cose


Vorrei invertire l’ordine degli argomenti espressi nel titolo e partire dalle altre cose se non vi dispiace.
Abbiamo disputato diciassette delle diciannove giornate previste dal calendario e siamo qui a leccarci le ferite come ci capita da tempo immemorabile: senza sorrisi e senza fiducia nel girone di ritorno. Sì, come sempre nei momenti più bui, il pessimismo cosmico dei tifosi granata prende il sopravvento; quindi per sopravvivere bisogna recuperare fiducia ed energie positive dal profondo del barile dove teniamo le riserve, anche se queste ormai sono state devastate da anni e anni di digiuno di gioie e soddisfazioni. Cominciamo a dire che se Ventura riesce a tenere salde le redini nello spogliatoio, questa squadra potrà rimanere in serie A facendo leva sull’organizzazione di gioco ormai mandata a memoria da tutti i componenti l’organico e credetemi, avere una valida organizzazione di gioco è tanta roba per chi lotta sul fondo. Il nostro gioco, piaccia o no (a me non piace ad esempio ma non sono io un professionista con la responsabilità tecnica del Toro) , è quello che fino al match con la Roma, finito nel momento in cui il mitico Calvarese ha deciso di assestare un bel fendente alle speranze dei granata di portare a casa un punto prezioso, ci aveva garantito una eccellente difesa ed una classifica non buona ma accettabile. Poi il calendario in salita, gli arbitri che ci hanno negato un meritato successo con la Fiorentina e il morale in fondo ai tacchi ci hanno messo con le spalle al muro. Le note positive sono poche ma a queste dobbiamo aggrapparci oggi come oggi e una di queste è senz’altro data da Bianchi, il capitano, bomber poco rispettato dalla dirigenza, anche se sono convinto che l’atteggiamento poco simpatico nei suoi confronti faccia parte della strategia, tipicamente mandrina, di Cairo per risparmiare spiccioli e tempo nel prolungamento del contratto. Rolly ha ripreso a segnare mentre di lottare non ha mai smesso e questo la dice lunga sulla qualità del suo carattere e sulla disponibilità del giocatore a battersi per il Toro anche in posizione di precarietà come l’attuale senza voler offendere i lavoratori precari con i quali i calciatori non possono essere certo paragonati. Per carità stiamo parlando di calcio e di milionari del pallone, ma in uno sport ,dove il morale e la condizione psicologica dell’atleta conta moltissimo, il rendimento del capitano è da elogiare. Sto aprendo i cassetti dei miei pensieri cercando di trovare qualche altro motivo per riaccendere l’ottimismo. Li trovo tutti vuoti. Anzi dentro uno c’è Ogbonna fuori dal campo per parecchie partite, in un altro ci sono giocatori che hanno deluso o si sono persi come Sansone (da recuperare assolutamente) e Cerci, in un altro c’è la convinzione che le decisioni arbitrali nei nostri confronti sono state dubbie, per essere teneri e lo saranno ancora e così via.
Meggiorini:. Premesso che lo stesso Bianchi di cui ho parlato bene qualche riga più su tecnicamente è da sei scarso anzi da 5/6 come usavano ai miei tempi i professori per farti capire che il bicchiere del sei era mezzo vuoto e quello del cinque mezzo pieno, Meggiorini in quanto a carattere e tenacia non è certo da meno del capitano. Rispetto a Rolandinho ha una tecnica da cinque e una capacità realizzativa decisamente inferiore, ma possiede in più un fisico più agile per cui riesce meglio nella fase di pressing . In poche parole un giocatore utilissimo al tecnico di Genova. In un modulo meno sbilanciato del nostro, gli sarebbero richiesti meno ripiegamenti e più presenza in avanti. Purtroppo in pratica deve svolgere il ruolo di seconda punta, per intenderci quella che va a cercarsi gli spazi dietro al bomber e a sua volta glieli apre e quello di primo a pressare sull’organizzatore di gioco avversario. Richieste onerose per molti mentre appaiono eccessive per un pur valido e disponibile calciatore con le caratteristiche del nostro. Non mi sento quindi di giudicare Meggiorini negativamente in relazione al fatto che il suo impegno in partita è sempre massimo e se mettiamo ostacoli al gioco altrui, è anche merito suo. A sostegno di questo vorrei ricordare che nei primi venti minuti del derby la partita era tutta da giocare e la … non ci capiva molto proprio perché il lavoro di disturbo continuo di Meggiorini su Pirlo rendeva il pensatore bianconero della squadra di Venaria quasi nullo e nello stesso periodo di tempo la miglior palla gol del Toro se l’è procurata proprio lui. Che poi invece che con l’esterno piede avesse dovuto tentare il pallonetto su Buffon con l’interno per metterla in gol è un discorso di lana caprina che lascio ad altri, a me interessa solo difendere, nel limite delle sue qualità, la buona partecipazione di Meggiorini al gioco del Toro.

Fulvio

Nessun commento:

Posta un commento