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LA MARATONA
Ci rimango sempre male
quando vedo gli arbitraggi delle partite del Toro, così come ci rimango
male quando vedo un carabiniere girare una rotonda a tutta manetta col
telefonino all'orecchio o quando vedo verso quali banche svizzere o nella
ricostruzione di qualche stadio sono finite le mie tasse.
Ma ci rimango ancora più
male quando per strada facce ebeti mi tacciano di sindrome da complotto
per troppa paura di vedersi stupidi, allora si va avanti così ed il sano
di mente diventa pazzo, allora mi chiedo quanta difficoltà ci stà
nell'ammetttere di essersi sbagliati, di essersi fatti prendere per il
naso marciando sulla leva dei propri sensi di inferiorità od ambizioni
smisurate? Sarebbe un ammissione piena di speranza perchè implica una
soluzione, ma niente...
Mi sconvolge che tutto
questo sistema che grazie a Dio, lo credo intimamante, stà
sdrucciolevolmente cedendo il passo ad una rivoluzione epocale , sia
mantenuto perlopiù da tanta lassitudine.
E' interessante
osservare come gli stessi che hanno pienamente attinto da un Sistema che
faceva dell'inappellabilità dell'arbitro e delle regole il proprio perno
lo stiano ora demolendo e discreditando spinti dalla propria voracità
insaziabile riscrivendo regole, trasformando simboli e stelle.
Allora noi del Toro ci
riprendiamo l'ottavo scudetto promesso e mai consegnato dal Presidente del
Consiglio nel '49, consideriamo come vinti tutti i campionati dove ci
hanno gabbato i vari Lobello e superiamo agilmente la quota di dieci
scudetti prendendoci una stella, contemporanemente pretendiamo che ne
tolgano di coseguenza almeno una alla juventus per indiscutibile frode
reiterata per decenni, poi ci mettiamo altre tre stelle per i 31
campionati nazionali giovanili vinti più una stella dedicata al Grande
Torino più una per compensazione ai torti subiti più una siccome il Torino
in quanto discendente dalla Torinese e dell'Internazionale Torino può
vantare i più antichi natali d'Italia e fanno sette stelle sulla maglia,
voilà.
Ma mi fà male pensare
con quanti falsi problemi ammorbino le nostre giornate e quanto metadone
mediatico venga dato in pasto alla gente alimentando un accettazione della
scorrettezza e dell'iniquità che fa del Calcio ormai l'esempio
cristallino.
Dice che calciopoli non
è servita a nulla o addirittura che non è mai esistita, come dice che
tangentopoli non è servita a nulla, dice che la creatina è andata in
prescrizione, dice che i soldi sono il motore di tutto e che va tutto va
bene, dice che è colpa degli operai se la fiat va male, dice che è colpa
degli immigrati se l'Italia è allo sfascio od al fascio, dice che rubano
tutti ed alla stessa maniera e dice che devi stare in casa per la paura
che un marziano ti caghi in testa.
Vedo i pochi servizi che
appaiono, stile Wikileaks (chissà che non ci denunceranno tutti noi
freelance per stupro o pedofilia), sulle meraviglie lasciateci dalla festa
bianconera
e non posso esimermi dal
pensare a quanta responsabilità c'è nell'aver voluto ed allevato una
società di idioti, quanto pesa l'aver voluto una Città intiera votata al
mono: mocromatico, monosportivo, monogiornale, monoculturale,
monoindustriale, l'aver coltivato nel profondo e libero nord la cultura
del privilegio e del timore (il rispetto è un altra cosa) del potere, del
dovere anziche del diritto, nel volere replicare una Città monarchica
senza lasciare un alito di libertà per permettere a questa povera Città
civile di rinascere e tenere botta in situazioni come quella in cui grava
la società ora.
Cosa credete che dovesse
succedere? Che tutti questi cresciuti alla scuola dell'analfabestismo
applicato, del "fatti furbo", del "chi più ruba meglio è per lui", dei
fast food, della cocacola e nutella, del bet and click, diventasserò
intelligenti, santi e generosi?
Quanta colpa hanno i
giornali in tutto questo, quante balle ad personam hanno scritto, quanto
hanno di colpa questi "giornalisti" che hanno creato ad arte questa
riverginità juventina veicolando in questo tutta la frustrazione di gente
volutamente cresciuta nell'insicurezza e nella coltivazione del proprio
senso di impotenza a fronte del rispetto incondizionato del potere financo
fasullo e che si sentono giustificati nello sfogo becero incanalati in un
sistema da mattatoio sociale organizzato dagli stessi mandanti degli
ordini editoriali.
Quanta colpa ha
teleradiolingotto (Rai3 Piemonte), di provata e fidata estrazione barotta
e beghina od il più noto organo di stampa sportiva di famiglia che da
tempo ha sostituito l'obsoleto hurrà luventus: Tuttosport, che difende
alacremente anche le nostre lamentele solo per non perdere i preziosi
lettori e rispettare la parcondicio che è fenomeno tutt'altro che
democratico paragonabile alla spartizione dei soldi di sky e della lega
calcio.
Tutti sotto, tutti chini
a pedalare per salvare il Capo, ma ormai non si sà nemmeno più chi sia il
Capo e si va avanti per inerzia dolente, tutti schiavi della propria
ignorante fede verso un latitante centro del potere senza capire che il
centro del potere siamo noi stessi nel proprio essere coscienti saltando
in un lampo tutta l'ignoranza, le invidie ed i falsi valori non rendendoci
più ricattabili da nessun sistema.
In un paese "normale",
Preziosi, sorpreso con 250.000 euro fuori dal suo stadio per comprare una
partita sarebbe stato incarcerato e bandito per sempre anche solo
dall'avvicinarsi ad un terreno di gioco invece hanno pagato la squadra
come i tifosi che si sono squallidamente dimostrati complici e Lui è
sempre lì davanti alle telecamere.
In un paese"normale la
juventus anche "solo" per la creatina sarebbe stata cancellata dal albo
delle squadre per decenni.
In un paese normale la
Lazio sarebbe fallita da mo' insieme ad altre illustrissime compagini, in
un paese normale avrebbero trovato i mandanti della demolizione dello
stadio del Grande Torino e del fallimento economico del Torino anziche
punire a 6 anni di distanza due esecutori materiali.
In un paese normale lo
scommettitore Buffon ed il noto consumatore di sostanze stupefacenti
Cannavaro non potrebbero fare publicità per merendine per bimbi e
Delpiero, che nell'anno dell'infortunio è gonfiato come un canotto, fare
la pubblicità del sano e pulito"plin-plin": esempi morali intoccabili,
inno d'Italia con banda e tutti dietro alla fanfara ma c'è una bella
differenza tra il dire che non bisogna essere ipocriti e dire che l'essere
farabutto è normale e và preso a modello.
In un paese normale
Moggi e Giraudo sarebbero in galera invece di rifondare società
parasportive (NeaGea) ed incontrare amichevolmente Andrea Agnelli
(pare....).
E si sarebbe fermata lì
l'emorragia e la gente sarebbe più orientata all'onestà ed allo sforzo
collettivo di salvare un paese piuttosto che pensare a salvare il proprio
culo o peggio quello di un padrone qualunque.
In un paese normale dopo
un gol in fuorigioco chilometrico di Trezeguet non si sarebbero scomodati
: direttori di testate, psicologi, sociologi, teologi per giustificare la
mortificazione della regola, semplicemente si sarebbe annullato il gol:
PUNTO ed adesso parleremmo tutti di politica e decrescita anzichè delle
stelle della juventus ed affronteremmo il problema delle decine di morti
per crisi o della chiusura nel solo Piemonte di 3000 esercizi nell'arco
del 2011 a favore dei grandi supermercati.
In un paese normale la
gente non si sognerebbe di emulare dei farabutti ma pretenderebbe di
essere utile alla società e pretenderebbe il diritto di partecipare alla
crescita umana della società stessa ancorpiù che a quella economica e
pretenderebbe diritti inalienabili come l'uso delle risorse come della
tecnologia e delle cure mediche, in un paese normale la solidarietà e
l'onestà non sarebbero bandite e tacciate di concorrenza sleale nei
confronti del mercato finanziario.
I disadattati sociali in
preda a turpe psichiche megalomaniche raramente combinano qualcosa di
buono nella vita, se non si riesce ad intervenire medicalmente su di essi
rischiano di diventare mostri i quali pur di mantenere uno scopo nella
vita incapaci di rimettersi i questione si creano: diritti divini, ranghi
sociali, separatività piuttosto che integrazione e così continuano a
promulgare una idea del vuoto il tutto pur di non ammettere di essere
normali e soggetti alle leggi della natura, insomma diventano dei
parassiti sociali e quando persone di potere sono afflitte da questa
sindrome le conseguenze sono devastanti, la prova tangibile ne è il
comportamento festivo dei cugini ed è solo l'ennesima volta (c'è solo da
spulciare trent'anni di cronaca).
E' con quel magone e con
tanti pensieri e voci che mi rimbombavano la testa che mi sono recato allo
stadio l'altro ieri, poi....il Miracolo: ovvero un susseguirsi di
avvenimenti meravigliosi: uno steward dotato di buon senso che mi ha
concesso di entrare con una bottiglietta senza tappo per poterla riempire
ai rubinetti per me e Papà, siccome non ho i soldi per comprarmi le
bottigliette e sono uno di quelli che hanno votato per la libertà
dell'acqua, poi ho incontrato come sempre la vecchietta del "San Vincenzo"
cui Papà ha versato il soldino, poi ho visto le faccie allegre e genuine
dei nostri, un po' timide, miste di gioia e di timore, persone che
dubitano ancora ma portano innanzi il "core" malgrado tutto, gente
splendida che brilla senza lucido e poi finalmente ho visto La Maratona o
meglio o rivisto La Maratona....
Che gioia, che bomba di
fiducia nello stomaco, ho rivisto i miei vent'anni da torinese, ho rivisto
Secondo Perona, ho rivisto i marciapiedi bagnati dietro l'Anatra Zoppa e
le corse folli con gli amici Napoletani nella notte di Torino, ho rivisto
la sana indignazione, la purezza e la spontaneità dei giovani...sono
andato a riempire la mia bottiglia di pura acqua di democraticissimo
acquedotto, mi sono mangiato due panini con la frittata di pranzo ed una
arancia, come ai vecchi tempi..., non c'erano giornalacci di partito che
millantano libertà sui seggiollini dello stadio e poi un improvviso nuovo
compagno di sedia si è sostituito all'abituale del posto numerato: mi sono
sentito libero e felice, una volta tanto anche in uno stadio modello con
quel pizzico di anarchia che dovrebbe essere la regola felice ma ormai è
diventata un eccezione.
Anche l'arbitraggio
indigesto è passato, è rimasta la gioia di vedere i nostri giocare da Toro
e sopratutto la conferma che non è tutto come appare in tv e che la nostra
Città è ancora forte e bella, non da cartolina ma di umana comprensione e
lungimiranza ed un onda calda e granata si è messa a massaggiarmi il mio
midollo spinale, godevo di gioia sana.
Come cantava Battisti
(che era granata): "Sogno il mio paese infine dignitoso, un fiume con i
pesci vivi a un ora dalla casa" ed aggiungo di rivedere il Toro e ci
stiamo forse riuscendo ed un paese dove la gente si riprenda il giocattolo
che le hanno tolto dalle mani e quel giocattolo è la vita stessa, mia,
tua, nostra e se lo rubano a me lo rubano anche a te e vorrei che per una
volta coloro che si indignano e che si tengono tra i denti le bestemmie al
bar per non farti sentire stupido o "caro replicatore degli organi di
stampa ufficiali" non siano trattati da guastafeste ma da brave
persone.
"Dai c'ai la fuma (dai
che c'è la facciamo) che il futuro è la dietro l'angolo...".
Andre Morè Toromio
Bellissimo pezzo!
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