Premessa indispensabile nel valutare le operazioni di
mercato di questa sessione invernale effettuate dal Torino FC è che è stato
fatto ciò che Ventura ha segnalato si dovesse fare. Sappiamo cosa intende il
Mister per “fare calcio” è quasi inutile
ricordarlo, ma serve fare un po’ di chiarezza per capire quelli che sono stati
gli orientamenti della società sulla base delle esigenze del tecnico. I punti
focali sono tre e cioè gli esterni alti e bassi, il centrocampo e Bianchi. Non
nascondiamocelo, il nostro capitano non rappresenta e non ha mai rappresentato
il tipico centravanti venturiano e di
conseguenza dovremo farcene una ragione una volta per tutte anche perché al
momento attuale i risultati testimoniano a favore del tecnico genovese. Vero è
che abbiamo fatto una caterva di punti anche grazie ad eventi fortunati come il
rigore sbagliato da Rosina allo scadere di Torino-Siena (3 a 2) o le due
autoreti di Torino-Chievo (2 a 0) o i pareggi con un Catania in dieci per
un’ora di partita o al Meazza contro un’Inter irriconoscibile alla quale è
bastato inserire Cambiasso per agguantare, con i suoi inserimenti da dietro, un
2 a 2 insperato vista la mancanza di punte illuminate e la scarsa vena di
Guarin oltre che la condizione deficitaria di Cassano. I punti però sono
arrivati e questo è importante anzi vitale per stare alla larga dalle sabbie
mobili in fondo alla classifica. Per gli esterni bassi Ventura fa affidamento su Masiello più che su
Darmian o potrebbe anche essere che dia al giovane di scuola milanista il tempo
di rifiatare e intenda sfruttare sulla corsia di destra il momento
particolarmente felice di D’Ambrosio che è risaputo sia più a suo agio sulla
destra dove con Cerci costituisce una
coppia molto insidiosa. Cerci, Santana e Birsa rappresentano il meglio della
creatività offensiva del Toro visto e
considerato che il credo calcistico del Mister, per quanto riguarda la fase di
attacco del gioco, demandi agli esterni il compito esclusivo di creare
occasioni da gol. I centrocampisti, infatti devono essere muscolari e
frangiflutti e il loro compito è, passati in possesso di palla, aprire sulle
fasce e non cercare la profondità o gli inserimenti. Mi chiedo infatti se
l’interessamento o perlomeno il continuo sbandierare interesse per Almiron non
sia stato altro che uno specchietto per le allodole visto e considerato che
l’argentino non potrebbe mai giocare in un centrocampo a due. Abbiamo sfoltito
la rosa e spero che molti dei ragazzi partiti abbiano la possibilità di giocare
mentre qui non vedevano il campo. Le nostre dirette avversarie si sono tutte
molto rinforzate, soprattutto il Genoa con l’arrivo, fra gli altri, di tre
difensori centrali di buon livello, compreso
Manfredini, bandiera dell’Atalanta, ricco di mestiere e di grinta. Il
Torino ha commesso forse un errore cedendo Sansone alla Samp. Sansone è un buon
attaccante che potrebbe, inserito in un modulo più consono alle sue
caratteristiche, riprendere il feeling con il gol proprio sulla sponda doriana
di Genova: non si rinforza una rivale!
Fulvio
SCUSA FULVIO DAL TUO ARTICOLO MI SEMBRA QUASI CHE TU SIA DISPIACIUTO PER LE VITTORIE DEL TORO,VENTURA HA DATO UN GIOCO AL TORO FATTO DI TECNICA E PRECISIONE ANCHE BELLO DA VEDERE, QUI NON POSSONO GIOCARE CALCIATORI CON TECNICA MEDIOCRE TIPO BIANCHI, SANSONE POTEVA ESSERE UN GIOCATORE BUONO MA MI E' BASTATO VEDERE BARRETO X UN TEMPO X CAPIRE SUBITO LA DIFFERENZA.
RispondiEliminaSO CHE CI SONO TANTI TIFOSI CHE SONO DISPIACIUTI CHE LA VENTURESE COME LA CHIAMANO LORO VINCA SENZA BIANCHI ....IO DICO FORZA VENTURA FORZA PETRARCHI FORZA CAIRO FORZA TORO E ABBASSO TUTTI I CLASSICI TIFOSI CHE VEDONO SEMPRE IL LATO NEGATIVO......FORSE XCHE' CRITICARE E' UN MODO COME UN ALTRO X SCARICARE LE AMAREZZE DELLA VITA.......