La variante parziale n. 277
predisposta dal Comune per la realizzazione del Progetto Juve alla Continassa
va in violazione con la normativa regionale, che per progetti che coinvolgono
più comuni richiede invece lo strumento della variante parziale.
Nel 2010 il Tar bloccato il progetto di riconversione del Palazzo
del Lavoro in un centro commerciale perché “la variante avrebbe dovuto essere approvata come
variante strutturale”; e non parziale come invece era stato
fatto
Nel 2012 il Comune di Torino, con
il progetto Juve, dimostra di perdere il pelo ma non il vizio, riproponendo una
variante parziale, quando per legge dovrebbe essere obbligato a presentarne una
strutturale.
Andando con ordine. La variazione
d’uso delle aree urbane è regolata da legge regionale, la LR 56/77, secondo la quale due
possono essere le varianti proposte ad un PRG: parziale o strutturale, le prime
richiedono un iter di approvazione più snello che coinvolge la Provincia , le seconde
uno decisamente più complesso che prevede anche il parere della Regione.
Secondo l’articolo 17 comma 7
della LR 56/77: “Sono varianti parziali al Piano Regolatore Generale, (..)
quelle che individuano previsioni tecniche e normative con rilevanza
esclusivamente limitata al territorio comunale”. Inoltre secondo l’articolo 17,
comma 4, della stesse legge sono varianti strutturali al Piano Regolatore
Generale, quelle che producono “modifiche
all'impianto strutturale del Piano Regolatore Generale vigente ed alla
funzionalita' delle infrastrutture urbane di rilevanza sovracomunale”.
In altre parole: poiché il
Progetto Juve è realizzato su un’area
della Continassa, che attraversa oltre il Comune di Torino anche quello
di Venaria, la Città
deve proporre una variante strutturale e non parziale come quella invece
predisposta.
Se viene il dubbio il Comune di
Torino utilizzi lo strumento della Variante
parziale con eccessiva leggerezza, ci chiediamo come sia possibile che nonostante una sentenza del Tar di appena due anni l’amministrazione comunale continui a voler escludere la Regione da competenze che per legge le sono proprie.
parziale con eccessiva leggerezza, ci chiediamo come sia possibile che nonostante una sentenza del Tar di appena due anni l’amministrazione comunale continui a voler escludere la Regione da competenze che per legge le sono proprie.
Tuttavia non
vorremmo che più che una leggerezza si trattasse di uno stratagemma. Per
questo motivo vigileremo affinché il Comune non violi la legge regionale
utilizzando lo strumento della variante parziale al PRG esclusivamente per
ridurre i tempi di approvazione del progetto.
È infatti evidente che il rispetto della legge prescinda
dalla grandezza della singola amministrazione o dalla forza imprenditoriale del
singolo. Se così fosse sarebbe evidente che a Torino esiste un codice normativo
a doppia lettura rigido con le piccole amministrazioni e decisamente
‘sbrigativo’ con il Comune capoluogo.
Gian Luca Vignale
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