Abbiamo percorso più di un terzo di campionato e siamo primi
in classifica, quanti di noi si sarebbero immaginati lassù da soli all’inizio
del torneo?
Cerchiamo, però, di fare le pulci a questo meraviglioso risultato
frutto, a parer mio, di un grande lavoro del gruppo guidato da un tecnico, Mr.
Ventura, molto preparato e con le idee chiare, per capire cosa ci aspetta da
qui a maggio. L’atteggiamento dei nostri avversari ormai è chiaro:
aspettarci dietro la linea della palla e poi ripartire veloci per cogliere
impreparata la nostra difesa. C’è però la spiacevole novità che se questo
atteggiamento ci era riservato solo all’Olimpico dove, infatti, i
risultati a noi favorevoli erano minori rispetto a quelli conseguiti in
trasferta, adesso lo stesso trattamento ci è riservato anche lontano da casa
come ci hanno mostrato Sassuolo e Crotone ed anche lì dopo il filotto di
vittorie da record cominciano a fioccare i pareggi. Non siamo mai stati
devastanti in attacco tant’è vero che Bianchi si trova indietro nella
classifica marcatori come non mai, ma ultimamente il gioco ha preso una piega
preoccupante sotto certi aspetti. Nelle ultime considerazioni ante e post
Crotone ho evidenziato la necessità di effettuare assidui allenamenti sui calci
piazzati per rendere più efficace quest’arma finora per niente utilizzata.
Bisogna individuare gli elementi che meglio si esprimono in questa specialità,
sia quelli cosiddetti mancini sia quelli bravi a calciare di destro, quindi
lavorare con loro duramente. Un’altra chance che dobbiamo assolutamente sfruttare
al meglio è quella che nasce dal cercare con più frequenza l’azione con
palla al piede in area o anche l’inserimento su suggerimento filtrante. A
parte la possibilità di concludere in gol direttamente queste azioni mettono in
grande affanno i difensori che spesso sono portati a compiere l’intervento
estremo che si trasforma nell’errore fatale sancito con calcio di rigore.
Se mi sono lamentato del fatto che abbiamo calciato solo un penalty in sedici
giornate di campionato, è anche vero che l’unico che in area viene
contrastato in tutti i modi leciti e illeciti, è il nostro capitano ma, visto
come la pensano a questo proposito gli arbitri, sarebbe meglio cercare altre
soluzioni disponendo di giocatori come Stevanovic, Sgrigna e Antenucci bravi
nel saltare l’uomo. Tutto questo perché secondo me e la storia è lì a
testimoniarlo, le grandi squadre, nei momenti di calo psico-fisico, fanno punti
pesanti risolvendo con un calcio piazzato situazioni difficili. A me non
sembra che ci sia in atto una crisi ma piuttosto che il nostro gioco è stato
memorizzato dai nostri avversari e quindi si devono cercare contributi diversi.
Non abbiamo il trascinatore in campo dotato di classe superiore che costringe l’avversario
a un impegno pressante per neutralizzarlo lasciando spazi ad altri ma abbiamo
una squadra affiatatissima e quadratissima con una super difesa che sta
reggendo senza cedimenti il passo, aspettiamo che l’attacco riprenda a
fare la sua parte. Nel frattempo cerchiamo di migliorare aggiungendo frecce al
nostro arco.
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