Si sapeva, è nella logica delle
cose del calcio: nel corso di un campionato prima o poi arriva il
momento di crisi di gioco e quindi di risultati. E' importante, in
questi casi, trovare le risorse tecniche per recuperare qualità e
condizione atletica adeguata. Finora si viveva come in un sogno che ci
vedeva primi con tanto vantaggio davanti ad inseguitori dal passo lento.
Tutto è cambiato: prima la sconfitta con il Gubbio, subita in modo
quasi irreale quasi senza batter ciglio, poi Padova e Modena altre due
sconfitte per motivi diversi immeritate o comunque evitabilissime. A
Padova un intero secondo tempo per un possibilissimo recupero reso vano
dall'impossibilità di svolgere in condizioni normali trame offensive
efficaci e non spezzate di continuo dai numerosi black out. A Modena
solo una distrazione difensiva verso la fine, con la partita saldamente
in pugno, ha rovinato una festa che avrebbe rilanciato il Toro. Adesso
ci aspetta il confronto casalingo con l'Ascoli, pronostico assolutamente
fuori logica. La questione è: Ventura insisterà a schierare lo stesso
modulo arcinoto a tutti i nostri avversari o apporterà quelle correzioni
che serviranno a scombussolare le contromisure ascolane? In questo
momento non è possibile prevedere nulla. Ai tifosi scoraggiati nemmeno
l'entusiasmo di un mercato di gennaio esaltante e con prospettive
imortanti. Visto che ho parlato di mercato vorrei spendere due parole
sull'argomento partendo da Meggiorini. Si tratta certamente di un
attaccante sulla carta dotato di una maggiore mobilità rispetto ad
Ebagua e anche in possesso di tecnica superiore rispetto al nigeriano,
ma gli ultimi due campionati non sono certo stati esaltanti, anzi,
pochi, pochissimi gol e questo passaggio al Toro sarebbe frutto di una
bocciatura da parte del Novara incontestabile. Incredibile: chi non è
ritenuto valido per il Novara è considerato rinforzo prezioso per il
Torino. Adesso le cose per noi stanno così. Naturalmente senza snobismo e
con tutto rispetto per gli azzurri di Tesser. Si parla anche di
Fabbrini, giovane talento toscano esloso l'anno scorso a Empoli e adesso
di proprietà dell'Udinese. Quale utilità ci darebbe in prospettiva un
giovane che si fermasse a Torino quattro mesi per poi tornare ad Udine?
Se si punta su un giovane promettente, lo si deve fare con concrete
prospettive e cioè si cerca una comprorietà anche onerosa, lo si valuta
in questo girone di ritorno e se il bene che si dice di lui viene
suffragato dai fatti lo si prende per l'anno prossimo spendendo quello
che c'è da spendere. Nel caso non facesse al caso nostro lo si rende
senza nulla perdere. Con un prestito secco si corre solo il rischio di
valorizzare un giovane di un'altra società. Dobbiamo uscire da una certa
mediocrità a livello di società e risalire la china dalla quale ci
hanno fatto precipitare eventi straordinari sotto tutti i punti di
vista. Chiudo questo sfogo amaro con un appello a tutti coloro che hanno
a cuore le sorti del Torino a partecipare al match di oggi andando
allo stadio per farlo esplodere di gioia granata e voi sapete benissimo a
cosa mi riferisco!
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