A guardare Corini, tranquillo e imperturbabile quantunque
sempre in piedi a spronare i suoi senza
agitarsi più di tanto, mi è sembrato di vedere un signore che pur essendo stato
lasciato dalla moglie, in cuor suo, non era poi così dispiaciuto. Verso la fine
dell’incontro l’ho visto addirittura dare una pacca amichevole sulla spalla a
Masiello che si accingeva a rimettere in gioco il pallone con una rimessa
laterale vicino alla panchina dei gialloblu. Certamente il vantaggio in
classifica di sei punti sul Toro ha fatto sì che quella del Chievo non fosse
una partita disperata come lo sarebbe stata per noi se non fossero arrivati i
tre benedetti punti che ci avrebbero avvicinati sensibilmente ai fatidici venti
al giro di boa del girone di andata. Venti punti infatti rappresentano
l’obiettivo che il Mister fin dall’inizio del campionato si era posto come
primo traguardo e considerato che dobbiamo ancora disputare a Catania l’ultimo match d’andata ecco che con un
pareggio avremmo ottenuto il prefissato e ancora di più, con un colpo di mano
in Sicilia, potremmo addirittura fare meglio. Bene, tutto ok finalmente. Chiuse
le partite tremende di fila con Napoli, Roma, Fiorentina, Juventus e Milan dove abbiamo raccolto due soli punti, per
fortuna ne sono arrivati sette da
Bologna, Genoa e Chievo ma ciò
che conta è che non abbiamo fallito gli incontri per noi importanti dai quali ci si aspettava quello che abbiamo
ottenuto. Ora è fondamentale partire bene perché al ritorno affronteremo
Bologna e Chievo a casa loro mentre temo che il Genoa verrà all’Olimpico con il
coltello tra i denti. Ma non fasciamoci la testa adesso e godiamoci questo
momento felice con un pizzico di soddisfazione in più per aver riacciuffato
Cagliari, Samp e Bologna che sembravano in fuga.
Fulvio
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