Ricordate? Credo fosse maggio 2007, primo anno di serie A di
Cairo presidente. Solo un miracolo all’Olimpico di Roma ci avrebbe dato la
salvezza. Miracolo fu! Muzzi, prodotto
del vivaio giallorosso e legato ai colori romanisti, venuto a concludere la sua
attività di calciatore professionista sotto la mole dove scoprì un nuovo mondo
fatto di altrettanta passione per i colori di una società antica e gloriosa,
culminò la sua carriera di bomber nel
miglior modo possibile: segnare l’ultimo suo
gol davanti a quello che era il
suo pubblico, nello stadio della sua città, dando la vittoria e la salvezza
alla squadra che si prese una fetta del suo cuore generosissimo. Credo che per
chi sia scaramantico e tragga buoni auspici dai fatti favorevoli questo sia un
buon ricordo che promette bene. In ogni caso è la dimostrazione che si può fare
il risultato pieno anche quando ci sono poche possibilità ma la determinazione
feroce di farcela. Venendo alla squadra mi chiedo se le tante voci su Ogbonna
che per tutta la stagione si sono susseguite tirando in ballo il futuro del
difensore di scuola granata, alla fine hanno inciso, insieme ai guai muscolari,
sul suo finale di campionato finale oggetto di grandi critiche motivate dalle
sue prestazioni non all’altezza della sua fama. Si vuole oppure no creare
qualcosa di importante in questa società?
Cominciamo allora a dare risposte forti a queste voci con autorevolezza
e decisione per salvaguardare gli interessi del Torino FC e tutelare i propri
tesserati. Il mercato si farà e potranno succedere tante cose compresa la
conferma di Ogbonna e Cerci e nel caso che ci sia un favorevole tornaconto per
rinforzare la squadra anche la loro cessione, ma adesso finiamo il campionato
concentrati sugli obiettivi che conosciamo.
Fulvio
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