Mi domando come sia stato possibile che la squadra prima in classifica, promossa in serie A quindi con il morale alle stelle, non abbia vinto contro una compagine, l'Albinoleffe, ormai retrocessa, priva di di molti titolari e con tanti esordienti alcuni dei quali non ancora maggiorenni. Tornare all'onor del mondo da primi della classe sarebbe stata la giusta soddisfazione di chi per anni ha ingoiato rospi amarissimi senza perdere la passione e la fiducia per la squadra granata. Ma ingoiamo anche questo rospo e prepariamoci ad assistere ad un calciomercato delirante fino alla fine di luglio.Un'ultima cosa: vorrei tanto che qualcuno dicesse che il calcio spettacolo di Zeman altro non è che una rivisitazione moderna del calcio tradizionale italiano. Si segna tanto in situazione di uno contro uno con l'attaccante in velocità perchè lanciato in contropiede. La differenza o meglio la modernizzazione consiste nel fatto che il calcio all'italiana, per intenderci il mitico catenaccio, partiva da una difesa ad uomo negli ultimi trenta metri e il contropiede con lanci di 20 o 30 metri se non di più per un solo attaccante velocissimo ed abile nel tiro; con la difesa a zona si deve tenere il campo in maniera compatta tutti compresi in una fetta non più larga di un lenzuolo e da lì , una volta riconquistata palla, far viaggiare gli attaccanti che devono essere abili nel dare due o tre variabili al centrocampista che deve servirli per la conclusione. Le fasce sono usate solo per creare spazi in attesa di convergere verso la porta per la conclusione. Non c'è altro. So di aver affrontato questo tema per tutto il campionato, ma mi brucia due volte essere stati sopravvanzati non tanto nei punti o negli scontri diretti ma per via di quella differenza reti dovuta ad un attacco che ha fatto meraviglie come fecero Baiano, Signori e Rambaudi in quel Foggia di tanti anni fa che applicava il medesimo canovaccio di gioco solo con dispositivi difensivi meno oliati. Basta! Mi sono tolto questo sassolino dalla scarpa anche se sono convinto che un Meggiorini in campo, l'ultimo Meggiorini, al posto di Sgrigna nei secondi quarantacinque avrebbe dato quella determinazione che il bravo ex vicentino non è in grado di mettere in campo apparendo a volte troppo lezioso e timoroso fino a sembrare remissivo nell'approccio con le situazioni complicate.Dobbiamo risolvere la questione portiere, terzino sinistro (magari trovassimo un gemello di Darmian, invece sento parlare di Pasquale, ultratrentenne che pare proprio abbia più poco da spendere), due centrocampisti di livello superiore ed una mezzapunta di classe. il centrale difensivo sarà il nostro tormentone estivo come certe canzoni di Vianello o Focaccia, ma dobbiamo rassegnarci a viverla così. Sento nomi di cavalli di ritorno come Sorrentino o di centravanti come Floro Flores. Il primo è sicuramente un buon professionista, ma non di prospettiva sicuramente, il secondo giocava in coppia con Abbruscato nell'Arezzo e il nostro presidente prese Elvis non accorgendosi che allora il napoletano era il vero campioncino da prendere. Poi si è involuto e non ha affinato le capacità balistiche tanto da diventare un attaccante dallo score mediocre, buono più ad assecondare e creare spazi a Di Natale che a sfruttare le proprie doti.
mercoledì 30 maggio 2012
Ancora non ho smaltito la rabbia!!!!
Mi domando come sia stato possibile che la squadra prima in classifica, promossa in serie A quindi con il morale alle stelle, non abbia vinto contro una compagine, l'Albinoleffe, ormai retrocessa, priva di di molti titolari e con tanti esordienti alcuni dei quali non ancora maggiorenni. Tornare all'onor del mondo da primi della classe sarebbe stata la giusta soddisfazione di chi per anni ha ingoiato rospi amarissimi senza perdere la passione e la fiducia per la squadra granata. Ma ingoiamo anche questo rospo e prepariamoci ad assistere ad un calciomercato delirante fino alla fine di luglio.Un'ultima cosa: vorrei tanto che qualcuno dicesse che il calcio spettacolo di Zeman altro non è che una rivisitazione moderna del calcio tradizionale italiano. Si segna tanto in situazione di uno contro uno con l'attaccante in velocità perchè lanciato in contropiede. La differenza o meglio la modernizzazione consiste nel fatto che il calcio all'italiana, per intenderci il mitico catenaccio, partiva da una difesa ad uomo negli ultimi trenta metri e il contropiede con lanci di 20 o 30 metri se non di più per un solo attaccante velocissimo ed abile nel tiro; con la difesa a zona si deve tenere il campo in maniera compatta tutti compresi in una fetta non più larga di un lenzuolo e da lì , una volta riconquistata palla, far viaggiare gli attaccanti che devono essere abili nel dare due o tre variabili al centrocampista che deve servirli per la conclusione. Le fasce sono usate solo per creare spazi in attesa di convergere verso la porta per la conclusione. Non c'è altro. So di aver affrontato questo tema per tutto il campionato, ma mi brucia due volte essere stati sopravvanzati non tanto nei punti o negli scontri diretti ma per via di quella differenza reti dovuta ad un attacco che ha fatto meraviglie come fecero Baiano, Signori e Rambaudi in quel Foggia di tanti anni fa che applicava il medesimo canovaccio di gioco solo con dispositivi difensivi meno oliati. Basta! Mi sono tolto questo sassolino dalla scarpa anche se sono convinto che un Meggiorini in campo, l'ultimo Meggiorini, al posto di Sgrigna nei secondi quarantacinque avrebbe dato quella determinazione che il bravo ex vicentino non è in grado di mettere in campo apparendo a volte troppo lezioso e timoroso fino a sembrare remissivo nell'approccio con le situazioni complicate.Dobbiamo risolvere la questione portiere, terzino sinistro (magari trovassimo un gemello di Darmian, invece sento parlare di Pasquale, ultratrentenne che pare proprio abbia più poco da spendere), due centrocampisti di livello superiore ed una mezzapunta di classe. il centrale difensivo sarà il nostro tormentone estivo come certe canzoni di Vianello o Focaccia, ma dobbiamo rassegnarci a viverla così. Sento nomi di cavalli di ritorno come Sorrentino o di centravanti come Floro Flores. Il primo è sicuramente un buon professionista, ma non di prospettiva sicuramente, il secondo giocava in coppia con Abbruscato nell'Arezzo e il nostro presidente prese Elvis non accorgendosi che allora il napoletano era il vero campioncino da prendere. Poi si è involuto e non ha affinato le capacità balistiche tanto da diventare un attaccante dallo score mediocre, buono più ad assecondare e creare spazi a Di Natale che a sfruttare le proprie doti.
domenica 27 maggio 2012
Poteva finire diversamente???
A detta delle previsioni rosee di chi non conosce la storia granata, secondo molti giovedì si prevedevano tre punti restituiti dalla giustizia sportiva (?) più tre punti contro l'Albinoleffe e fanno sei. Ne è arrivato uno solo perchè i tre sacrosanti di padova sono rimasti in Veneto e i tre sacrosanti di Bergamo sono diventati uno solo. Mai visto uno spreco di azioni da gol come Antenucci e compagni hanno fatto ieri sera. Così siamo primi ma secondi alla fine come il destino a noi avverso, nessuno può dimostrare il contrario, aveva disegnato: sempre primi ma all'ultimo appello, quello che conta, un certo Offredi, una certa mancanza di precisione sotto porta, un certo palo clamoroso, una certa leziosità quando (a due minuti dalla fine) sarebbe servito cinismo, una certa fortuna da parte di avversari che durante l'anno ne hanno avuta pochina, siamo stati castigati. Mi vengono in mente i punti buttati via nel corso della stagione come quelli regalati al Cittadella all'ultimo minuto, o le sconfitte immeritate ed assurde contro Gubbio, Modena e Brescia. Siamo in serie A evviva, cancellata la vergogna dell'anno scorso e la solita ingiustizia dei play-off con il Brescia di due anni fa seguita alla vergognosa retrocessione dell'anno prima ( a proposito non vedo l'ora di rivedere Toro-Bologna e Toro-Genoa). Comunque anche contro l'Albinoleffe grande prova nonostante la mancanza della giusta determinazione in area. Ancora una lancia spezzata in favore di Darmian autore della solita grande partita, la seconda da centrale, che lo rende ai miei occhi pedina fondamentale per la serie A, L'età, il ruolo e la bravura in primis, lo rendono meritevole di sacrifici economici importanti. Un pensiero anche allo sfortunato Suciu, con la speranza che sia solo distorsione.
Fulvio .
sabato 26 maggio 2012
Festa non completata con quello che sarebbe stato un primo posto (meritatissimo) in classifica..
L'augurio era questo: "vinciamo questo maledetto campionato di serie B e salutiamolo con un addio che non sia un arrivederci". Certo che in questi ultimi anni abbiamo sempre trovato difficoltà di ogni genere disseminate sul nostro cammino in maniera tale che mai nulla ci è stato regalato se non i momenti difficili, le polemiche e le ingiustizie. Sì le ingiustizie perchè perdere una causa che chiunque altro avrebbe vinto per un vizio di forma continuo a ritenere sia una grossa ingiustizia sportiva. Stasera c'è stato spazio per chi di spazio ne ha avuto poco, utile a capire chi ci tiene ad essere riconfermato e chi invece di sudare anche solo gli ultimi novanta minuti per questa maglia non rappresenta un obiettivo per la prossima stagione. Era ora di vedere chiuso questo tormentato torneo, in attesa di una campagna di mercato da scoprire e da vivere senza fiato. Temo solo una cosa e cioè che il ripescaggio di Bocchetti fra i papabili degli europei, altro non sia che il marchingegno che i signori del calcio stiano escogitando per far scendere il prezzo del cartellino di Ogbonna. L'ingresso di Bocchetti nella rosa azzurra escluderebbe di fatto il nostro caro Angelo. Quale incredibile campionato abbia disputato Bocchetti in Russia non ci è dato sapere quindi dobbiamo affidarci alle mirabilie che di lui racconta il suo procuratore oltre a raccontarci che il suo pupillo vuole tornare a giocare in Italia con un sostanzioso contratto naturalmente. Se i miei dubbi fossero fondati (spero vivamente sia solo fantacalcio) la miglior risposta sarebbe tenere il nostro capitano-bis e intorno a lui costruire la squadra della rinascita.
Alziamo la coppa!!!
Nel titolo c'è un'esortazione...la foto ripercorre l'ultima volta che i nostri calciatori hanno alzato un trofeo...il messaggio è chiaro...non bisogna accontentarsi della promozione, bisogna vincere ancora per poter alzare una coppetta, le cosiddette "ALI DELLA VITTORIA"...sarebbe bello perchè si pareggerebbe il record di punti della serie cadetta, perchè potrebbe esser utile ai nostri giocatori ( e presidente) psicologicamente a pregustare futuri trionfi in granata che si spera possano arrivare...( non dico la Champions, anche se, essendosi qualificata l'Udinese, credo che il Torino possa arrivarci, ovviamente nel tempo e con opportuna programmazione ed investimenti)...ma almeno qualche Coppa Italia qua e là....Ho fiducia in un direttore sportivo, giovane e capace di costruire questo primo posto non spendendo un euro, anzi, con un attivo di bilancio...chissà cosa sarà capace di fare se la società mettesse a sua disposizione 20-25 dei 50 milioni di euro che arriveranno al Torino in serie A?....ai posteri l'ardua sentenza....FORZA TORO!!!
VAI PETRACHI!!! FACCI SOGNARE!!!
Benny
VAI PETRACHI!!! FACCI SOGNARE!!!
Benny
giovedì 24 maggio 2012
Ripartiamo..
Come nostra regola è stato tutto tremendamente difficile. Abbiamo lottato contro tutto e contro tutti come è evidente a tutti. Ma così è stato e così sarà per noi sempre; lo sappiamo e siamo allenatissimi a sostenere le difficoltà. Non le gioie, a quelle non siamo allenati: ci travolgono e fanno di noi dei ragazzi impazziti di felicità anche se la maggior parte di noi ragazzo più non è. Il motivo per cui non siamo in maggioranza giovanotti di primo pelo è da ricercarsi nei tanti e lunghi anni di assenza del Toro dai vertici del calcio che conta e questo , si sa, non coagula nuovi entusiasmi e nuovi fans intorno a questi magici colori. E’ giunta l‘ora di riprovarci, riportare il Toro là dove era e ci stava a meraviglia, fra le sette/otto società d’elite, vale a dire a ridosso di quelle squadre dotate di potenza economica e grande potere mediatico quindi irraggiungibili. Sto parlando delle milanesi, della squadra di Venaria o giù di lì, per quel che riguarda la potenza economica del Napoli della Roma e della Lazio per quel che riguarda l’attenzione che i media rivolgono loro. Ecco noi dobbiamo stare a ridosso di queste pronti ad inserirci per addentare una fetta della torta come successo negli ultimi anni all’Udinese. Poi se si sarà seminato bene….. Seminare: deve essere l’imperativo della società di via Arcivescovado. Creare uno zoccolo duro di atleti degni di essere amati da questi meravigliosi tifosi, per professionalità, attaccamento e rendimento. Devono essere loro l’esempio e il collante, dallo spogliatoio al campo, per i giovani e quelli che si alterneranno al loro fianco, fino a raggiungere la più equilibrata e talentuosa compagine possibile. Come si muoverà Cairo non lo sappiamo ed è giusto che abbia lo spazio e le intenzioni rapportate alla disponibilità del suo portafoglio che è poi quello da cui attingerà Petrachi per realizzare i desiderata del nostro mai troppo ringraziato Ventura. Già si è scatenato il giochino del mercato virtuale, ora tutti sanno dove andrà Ogbonna, chi sarà il nuovo portiere, chi sostituirà chi ecc.. ecc… Calma ragazzi, solo le reali intenzioni del nostro Presidente potranno darci risposte sensate. Se c’è un progetto serio tante cose date per scontate oggi saranno da verificare e potranno essere ribaltate, diversamente sarà un’ulteriore sofferenza e rivedremo facce scavate dagli anni e dalle fatiche di un mestiere logorante. Parleremo tanto in questi prossimi due mesi di mercato, oggi pensiamo ancora a concludere il campionato primi: ce lo meritiamo perché il nostro non è stato solo contropiede affidato a giovani talenti, perché abbiamo dovuto affrontare tutte squadre con il coltello fra i denti per quella che rappresentava per loro la partita della vita, perché non abbiamo avuto favori da nessuno ( sig. Pea sappia che le mani portate per difendere il volto non sono contemplate come fallo da distanza ravvicinata anzi da meno di un metro come nel caso in questione, oltretutto ancor meno se il tiro è scoccato da meno di un metro come nel caso di domenica). A tal proposito sarebbe una beffa se contro l’Albinoleffe ci dessero un rigore a favore: uno alla prima e uno all’ultima di campionato quando ormai non serve.
Fulvio
lunedì 21 maggio 2012
La libidine..
Libidine ( dal latino libidinem dalla radice onde lib-ère ) : far piacere , appetito disordinato di lussuria o d'altra cosa, desiderio sfrenato.
Scriveva due anni or sono un fedelissimo tifoso del Bari su un forum:
Era l'8 giugno 2011. Papa Benedetto XVI era in visita per la prima volta in Croazia, era il giorno in cui i grandi network dei contenuti digitali preannunciavano una giornata di test per le comunicazioni su rete IPv6.
Era anche il giorno in cui, in una sala dell'Hotel Sitea di Torino l'intero mondo granata, dalla Finlandia al Brasile,si sentiva dire da uno stimato allenatore genovese : "Allenare il Torino per tornare in serie A è libidine pura ".
In quel preciso istante miliardi di occhi si produssero in un movimento acuto di spasmo oculare.
Migliaia di dita presero a sfogliare pagine e pagine di dizionario alla ricerca di quel termine che dalle orecchie proprio non voleva togliersi: libidine.
Il risultato di tale dichiarazione portò a pensare che dopo anni di triste dafaiance di risultati di gioco, di mancati godimenti ed eiaculazioni precoci ai goals e alle azioni in tinta granata, quel genovese della Zena Blucerchiata, con quella dichiarazione, avrebbe ben presto rischiato di soffiare il posto a molti comici di fama internazionale. E ciò lo dimostra il fatto che, proprio mentre il termine "libidine" rieccheggiava in sala per la prima volta, un nutrito gruppo di tifosi inviperiti contestavano pesantemente a pochi passi dall'Hotel , imprecando su Petrachi, su Cairo e su quella dannata sorte che li aveva fatti diventare inguaribilmente granata.
Tutto ciò mi fa ricordare ( e mi scuso anticipatamente se mi permetto questo azzardo ) la caduta di Berlino per mano sovietica, e gli ultimi giorni di Hitler che, dal suo bunker, proclamava l'imminente vittoria del popolo tedesco nel mentre questo stesso stava sopperendo ai bombardamenti in città.
Tornando a noi, il giorno seguente la presentazione di Ventura, la Torino granata si era svegliata cosciente del fatto che anche i più autorevoli quotidiani sportivi erano rimasti ipnotizzati da quel latinismo trasformato in neologismo venturiano, un tempo mai più azzeccato dopo la vittoria del suo Bari contro la "Gobba".
Così intitolavano quel giorno :
" Ventura : allenare Torino libidine pura." ( La gazzetta dello sport)
" Ventura : allenare il Torino è una libidine " ( Tuttosport )
" Ventura : allenare il Torino per portarlo in serie A è libidine pura "( Corriere dello Sport )
Da quel giorno in molti capirono che a nulla erano serviti gli specchi magici tanto declamati dagli ex condottieri di quel torello. A nulla era servito convincere gli scettici che quello stesso torello,se messo davanti allo specchio magico, poteva tramutarsi in Toro anche quando camminava sul campo di Siena, anche quando permetteva gloria al Varese,al Novara, al Cittadella.
Il Toro, secondo il tecnico genovese, doveva "calarsi le braghe" davanti ai propri tifosi e depurarsi da quella melma di arroganza e presunzione propria dell'aristocratico decaduto. Detto in termini "tintobrasseschi" , Ventura aveva il compito di saper far eccitare un ventenne mostrandogli una ottantenne in guepière ( depravati a parte ).Il Toro doveva tornare ad essere della gente e tra la gente. Un concetto, un ideale, un'esperienza d'altri tempi.
Stevanovic, Verdi, Oduamadi, Glick, Ogbonna, Darmian, D'ambrosio, Suciu, Chiosa. Il Toro diventa giovane e provinciale. Pare quasi di rivedere i granata del '49 agli ordini di Giuseppe Bigogno.
La libidinem prende pian piano forma. Quegli avversari, un tempo macigni insormontabili, ora sono piccoli birilli da dribblare e scartare. Nella propria piccolezza da provinciale ci si riscopre grandi.
E allora che si lasci pure spazio alle dichiarazioni di guerra dei tecnici avversari, dei proclami di imminente vittoria delle squadre date per favorite.
Ma quando la palla ha gonfiato la rete..quella rete..nello stadio..proprio in quello stadio a tinte blucerchiate...
Il Toro vince dopo 18 anni in quel Marassi, eguaglia il record di vittorie in trasferta consecutive,come un certo Erbstein. Ma Ventura davanti alle telecamere non sorride. Analizza, commenta..poi si defila.
Chiamatela arroganza. Chiamatela umiltà.
...ma anche questa è libidine.
Lion
Scriveva due anni or sono un fedelissimo tifoso del Bari su un forum:
" Il Prof.Ventura, specialista in libidinologia con pluriennale esperienza nella cura di apatia causata dal catenaccio, consiglia di guardare il Bari per raggiungere uno splendido caso di libidine*
( test clinici fatti su un campione di 20.000 spettatori hanno dimostrato che guardare il calcio spettacolo una volta a settimana produce libidine nel 100% dei casi. Riscontrate reazioni allergiche isterico-convulsive negli avversari )
( test clinici fatti su un campione di 20.000 spettatori hanno dimostrato che guardare il calcio spettacolo una volta a settimana produce libidine nel 100% dei casi. Riscontrate reazioni allergiche isterico-convulsive negli avversari )
Era l'8 giugno 2011. Papa Benedetto XVI era in visita per la prima volta in Croazia, era il giorno in cui i grandi network dei contenuti digitali preannunciavano una giornata di test per le comunicazioni su rete IPv6.
Era anche il giorno in cui, in una sala dell'Hotel Sitea di Torino l'intero mondo granata, dalla Finlandia al Brasile,si sentiva dire da uno stimato allenatore genovese : "Allenare il Torino per tornare in serie A è libidine pura ".
In quel preciso istante miliardi di occhi si produssero in un movimento acuto di spasmo oculare.
Migliaia di dita presero a sfogliare pagine e pagine di dizionario alla ricerca di quel termine che dalle orecchie proprio non voleva togliersi: libidine.
Il risultato di tale dichiarazione portò a pensare che dopo anni di triste dafaiance di risultati di gioco, di mancati godimenti ed eiaculazioni precoci ai goals e alle azioni in tinta granata, quel genovese della Zena Blucerchiata, con quella dichiarazione, avrebbe ben presto rischiato di soffiare il posto a molti comici di fama internazionale. E ciò lo dimostra il fatto che, proprio mentre il termine "libidine" rieccheggiava in sala per la prima volta, un nutrito gruppo di tifosi inviperiti contestavano pesantemente a pochi passi dall'Hotel , imprecando su Petrachi, su Cairo e su quella dannata sorte che li aveva fatti diventare inguaribilmente granata.
Tutto ciò mi fa ricordare ( e mi scuso anticipatamente se mi permetto questo azzardo ) la caduta di Berlino per mano sovietica, e gli ultimi giorni di Hitler che, dal suo bunker, proclamava l'imminente vittoria del popolo tedesco nel mentre questo stesso stava sopperendo ai bombardamenti in città.
Tornando a noi, il giorno seguente la presentazione di Ventura, la Torino granata si era svegliata cosciente del fatto che anche i più autorevoli quotidiani sportivi erano rimasti ipnotizzati da quel latinismo trasformato in neologismo venturiano, un tempo mai più azzeccato dopo la vittoria del suo Bari contro la "Gobba".
Così intitolavano quel giorno :
" Ventura : allenare Torino libidine pura." ( La gazzetta dello sport)
" Ventura : allenare il Torino è una libidine " ( Tuttosport )
" Ventura : allenare il Torino per portarlo in serie A è libidine pura "( Corriere dello Sport )
Da quel giorno in molti capirono che a nulla erano serviti gli specchi magici tanto declamati dagli ex condottieri di quel torello. A nulla era servito convincere gli scettici che quello stesso torello,se messo davanti allo specchio magico, poteva tramutarsi in Toro anche quando camminava sul campo di Siena, anche quando permetteva gloria al Varese,al Novara, al Cittadella.
Il Toro, secondo il tecnico genovese, doveva "calarsi le braghe" davanti ai propri tifosi e depurarsi da quella melma di arroganza e presunzione propria dell'aristocratico decaduto. Detto in termini "tintobrasseschi" , Ventura aveva il compito di saper far eccitare un ventenne mostrandogli una ottantenne in guepière ( depravati a parte ).Il Toro doveva tornare ad essere della gente e tra la gente. Un concetto, un ideale, un'esperienza d'altri tempi.
Stevanovic, Verdi, Oduamadi, Glick, Ogbonna, Darmian, D'ambrosio, Suciu, Chiosa. Il Toro diventa giovane e provinciale. Pare quasi di rivedere i granata del '49 agli ordini di Giuseppe Bigogno.
La libidinem prende pian piano forma. Quegli avversari, un tempo macigni insormontabili, ora sono piccoli birilli da dribblare e scartare. Nella propria piccolezza da provinciale ci si riscopre grandi.
E allora che si lasci pure spazio alle dichiarazioni di guerra dei tecnici avversari, dei proclami di imminente vittoria delle squadre date per favorite.
Ma quando la palla ha gonfiato la rete..quella rete..nello stadio..proprio in quello stadio a tinte blucerchiate...
Il Toro vince dopo 18 anni in quel Marassi, eguaglia il record di vittorie in trasferta consecutive,come un certo Erbstein. Ma Ventura davanti alle telecamere non sorride. Analizza, commenta..poi si defila.
Chiamatela arroganza. Chiamatela umiltà.
...ma anche questa è libidine.
Lion
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Ventura
domenica 20 maggio 2012
Gioia,felicità,entusiasmo,euforia,goduria...
Benussi-Coppola= sicurezza assoluta a tutta la retroguardia
Darmian=grande rendimento ancora più grande perchè non ha mai perso la costanza di rendimento nemmeno dopo le avversità e nonostante qualche sbandamento da non imputarsi in toto a lui
D'Ambrosio= grande campionato che lo consacra definitivamente dopo una stagione,la scorsa, che aveva lasciato qualche dubbio. Condita da gol pesanti: ottimo Danilo
Parisi= ecco un vero professionista dall'ottima tecnica e da una tenuta che è strabiliante per la sua età.
Zavagno= altro gran professionista utile nei momenti in cui c'è stato bisogno di lui
Glick-Di Cesare-Pratali= centrali della difesa meno battuta del campionato e considerando che contro il toro tutti hanno dato il massimo questo è il miglior attestato di stima.
OGBONNA!!!!!!!!!!!! la stella. Può essere la colonna su cui impostare una resurrezione o il tesoro dal quale attingere per costruire una squadra meno ambiziosa ma con obiettivi più contenuti. Inutile dire che per chi come me spera di rivedere la luce , la prima soluzione è quella preferita.
De feudis=soldatino imprescindibile in qualsiasi squadra tanto importante è il suo apporto di corsa e fosforo in mezzo al campo
Basha -Iori= l'abbraccio che i due si sono fatti a fine partita e il balletto liberatorio ci ha fatto capire quanto i due siano consapevoli che il loro contributo alla squadra sia stato determinante e quanto la loro immensa fatica abbia giovato all'equilibrio del modulo adottato dal mister.
Vives= abnegazione, sacrificio ma anche quel qualcosa in più dietro le punte tanto necessario soprattutto nel finale quando i risultati erano fondamentali.
Suciu= penso che il futuro gli darà soddisfazioni enormi (in granata). Rimane quella perla di gol importante a Marassi.
Guberti-Verdi= campionato difficile per via degli infortuni. Verdi comunque ha avuto un grande avvio. Guberti sarà utilissimo in A.
Stevanovic-Surraco= fantasia e classe li hanno resi a volte inarrestabili sulla fascia destra
Odu= talentino da far crescere e del quale sono difficili da individuare i pregi e i difetti
Pasquato= teniamolo!
Sgrigna= gol importanti alternati a prestazioni poco convincenti ma comunque una stagione positiva.
Meggiorini= un finale grandioso dopo una prima parte disastrosa
Antenucci= è stato il nostro
attacante più prolifico e pericoloso. Si è addirittura sacrificato per
lunghi tratti sulla fascia dimostrando grande maturità e altrettanto
grande fiducia nell'allenatore.
Bianchi= stagione al 60% del nostro capitano. Il popolo granata lo
adora perchè ha subito capito il suo attaccamento e la sua grinta da Toro
e come tutti i tifosi che si aspettano miracoli dal loro idolo, quando
questi non arrivano hanno mugugnato, ma l'affetto è rimasto immutato.Morello= di lui ho già detto quanto è stata utile la sua presenza negli spogliatoi , in panchina ed è da confermare come terzo portiere anche in serie A
Chiosa= altro talento con il quale non si devono ripetere gli errori del passato (vedi Benedetti e Comi).
Fulvio
Ecco un altro articolo sulla festa promozione al link: http://culturagranata.blogspot.it/2012/05/la-storia-ci-appartiene-e-adesso-mai.html
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La storiA ci AppArtiene !!! E adesso MAI PIU' IN B...OK?!??
Finalmente! Dopo tre anni soffertissimi il TORO, una delle squadre più gloriose del calcio italiano, torna nella categoria che merita....GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO COSTRUITO QUESTO successo...e scrivo successo con le lettere minuscole perchè per il TORO la parola ha e DEVE avere un altro significato....Adesso Cairo non può permettersi di sbagliare....Apprendo adesso dalla sua intervista nel dopo partita che i rinnovi di Ventura e Petrachi sono già firmati e la cosa fa piacere....spero si stiano mettendo le basi, lavorando, a testa bassa come il TORO che carica, per i futuri SUCCESSI IN SERIE A ( e, perchè no? magari in Europa....sogno un po' adesso, ma concedetemelo... ;-)> )....come ho scritto nel titolo il primo SUCCESSO sarebbe non retrocedere MAI PIU'.....FORZA TORO !!!
E complimenti, come al solito al DODICESIMO GIOCATORE IN CAMPO....LA MARATONA e a TUTTO IL TIFO GRANATA....artefice massimo dei successi del TORO....
Ed ora qualche immagine da TORO....finalmente godiAmo un po' anche noi...
un sAluto grAnAtA
Benny
sabato 19 maggio 2012
Questa volta facciamo la voce grossa: non dobbiamo accontentarci del minimo indispensabile!!!!!
I cosidetti canarini giungono a proposito per permettere al Torino di chiudere in bellezza, con una prestazione super degna dei primi in classifica. Non perchè loro siano senza traguardi ambiziosi o in cerca di un salvataggio disperato, e quindi destinati e rassegnati a soccombere, anzi proprio in virtù del fatto che non hanno nulla ma proprio nulla da perdere potranno giocare con quella serenità che fa tentare in scioltezza le cose impossibili. Il Toro dovrà affrontare questo match con la giusta carica e intensità per cogliere l'obbiettivo di fare tre punti fondamentali per la promozione in anticipo. Con l'Albinoleffe, se la Samp dovesse fermare il Pescara, ci sarà spazio per tutti e festeggiamenti adeguati, ma solo se a marassi il risultato sarà sfavorevole ai ragazzi di Zemen (basta un pareggio e in caso di nostra vittoria saremo matematicamente primi). Noi tifosi vogliamo vincere questo campionato, senza rigori, senza il contributo dei tre sacrosanti punti di Padova che gridano vendetta ma soprattutto alla faccia di tutti coloro che non ci considerano e saranno pronti ad esultare per il Pescara subito e per la vincente dei play-off poi. A proposito di play-off c'è da dire che comunque vadano le cose, quest'anno più che mai sarà un mini torneo difficilissimo con la Samp e il Sassuolo leggermente in vantaggio ma ancora peggio se al posto del Verona o del Sassuolo dovesse esserci un Pescara eventualmente sconfitto a Genova. Tornando al Modena spero che i nostri non si scordino gli effetti malefici che l'ingiusta sconfitta al Braglia nel girone d'andata ci procurò. All'Olimpico dovrà essere festa totale e poi, a modo nostro festeggeremo in allegria e gioia per le vie della città.
Fulvio
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non dobbiamo accontentarci del minimo indispensabile,
Questa volta facciamo la voce grossa,
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mercoledì 16 maggio 2012
Bene Bene Bene Bene Bene!!!!!!!!!!!!!
Finalmente una serata coi fiocchi a dispetto di tutto e di tutti. Ieri sera Ventura ci ha fatto assaporare la libidine promessa. Un grande Toro ha centrato la prestazione super nel momento più difficile del campionato quando a due giornate dal termine e dopo una partita, quella persa con il Pescara, che lo aveva fatto scendere dal piedistallo della classifica proprio quando tutto sembrava quasi fatto. Una mazzata incredibile. Ma incredibili sono stati quei ragazzi che correvano con una carica straordinaria trasmessa loro da un pubblico fantastico, un Mister che mi sembra abbia interpretato al meglio e in poco tempo lo spirito che anima la metà e un po' di più (sono parole sue) di questa città e una maglia dal colore più bello che ci sia in circolazione nel panorama mondiale delle divise dei club. Credo che se il Toro è il Toro e cioè una squadra straamata dai suoi tifosi e chissenefrega se solo da loro (ieri sera in tv l'ottanta per cento dei commenti dei vari telecronisti era rivolto al Pescara e al Sassuolo) tantissimi sono i motivi che vanno dalla sua travagliata storia drammatica (Superga, Meroni) e leggendaria (il Grande Toro e le sue imprese legate alla rinascita e al rifiorire della nazione dopo la tragedia della guerra) ma una parte importante ce l'ha quel colore granata che riempe di passione i cuori della sua gente sugli spalti al solo apparire all'uscita dal tunnel che porta in campo e che illumina tutto intorno di buoni sentimenti. Siamo felici perchè la sofferenza accumulata fa esplodere la gioia in maniera dirompente e incomprensibile ai più. I telecronisti si stupivano di quell'invasione inaspettata da parte del nostro pubblico al fischio finale e si chiedevano se per caso avessero sbagliato i calcoli: sciocchi! Così abituati a commentare un calcio di eccellenza dove si scontrano titani dal potere economico illimitato che permette loro di allestire squadre formate da calciatori milionari che se sbagliano un passaggio a partita non vengono considerati top-player o se non segnano un gol da loro giudicato facile ne chiedono subito la sostituzione: non sapete che a Torino esistono tifosi che sono pronti ad amare per sempre un calciatore che segna un gol importante per la loro suadra e non gli importa se la partita precedente ha sbagliato l'inverosimile solo perchè ha indosso quella straordinaria maglia ed esplodono di gioia incontenibile perchè una vittoria contro il Sassuolo e non certo contro il Barcellona o il Bayern, ha riacceso la speranza e non perchè ha dato loro una certezza. Vorrei spendere due parole su Benussi e due su Morello se permettete. Il portiere giunto a seguito delle trattative di gennaio, con la sua calma e la sua abilità ha dato al reparto una sicurezza e una fiducia notevole e inaspettata perchè si tratta di un professionista serio e espertissimo degno, a mio modesto parere, della conferma e della titolarità l'anno prossimo perchè in grado di gestire le emozioni dei momenti complicati. Alle sue spalle vedrei bene un giovane tra quelli rivelatisi quest'anno nella serie cadetta. Gomis dovrebbe decidersi di mettersi in gioco accettando una squadra che gli offra il posto di titolare anche in serie C e solo così sapremmo finalmente quanto vale e quanto si possa contare in futuro su di lui. Il discorso su Morello tira in ballo il ruolo di terzo portiere. Il buon Fontana ha avuto una stagione esaltante a Novara che gli ha permesso di disputare molte partite ed anche importanti in serie A e questo dopo che due anni fa a Torino qualcuno lo dava per finito, vista l'età, anche solo come secondo o terzo. Attenzione a non commettere lo stesso errore con Morello che potrebbe tranquillamente ricoprire questo ruolo l'anno prossimo senza costare troppo e facendo spogliatoio in maniera importante. Questo orgoglioso siciliano, se avete voglia di rivedere tutti i festeggiamenti della squadra dopo un gol segnato, è sempre il primo a correre ad abbracciare il compagno che ha segnato precipitandosi in campo e trascinando gli altri componenti la panchina. Questa gioia solidale da parte di chi soffre per non essere in campo, la dice lunga sull'attaccamento e sullo spirito di squadra. Sono giocatori questi che aldilà delle loro capacità tecniche di cui Morello non è certo privo nonostante un avvio di campionato, lo scorso, disastroso che lo ha segnato professionalmente ( ma questo è il destino dei portieri, un errore per loro è terribile e deleterio per il risultato, vedere Buffon) sanno rendersi utili sia quando sono chiamati in campo per un'emergenza sia quando si allenano o siedono in panchina per mantenere alta la tensione agonistica di chi potrebbe scendere in campo da un momento all'altro. Lo so che questa è letteratura ma per noi del Toro l'aspetto umano del rapporto con i nostri beniamini è molto importante e poi non dimentichiamoci il campionato strepitoso disputato nel finale del torneo 2009/10 da Morello che arrivava da un periodo di inattività lunghissimo. Sabato toccheremo l'argomento Modena, argomento delicatissimo, ma oggi godiamoci la libidine di ieri sera in santa pace.
martedì 15 maggio 2012
Buone notizie dall'Albinoleffe
Se siamo una grande squadra come non ho dubbi di credere, abbiamo la grande occasione di dimostrarlo grazie al recupero di stasera con il Sassuolo, altra pretendente per il passaggio diretto in serie A. L'Albinoleffe ci ha fatto un gran favore bloccando sul pari il Verona, avversario pericoloso in quanto in vantaggio su noi negli scontri diretti in virtù di quel disgraziato incontro all'Olimpico finito con un risultato di 4 a 1 superiore al 3 a 1 che avevamo loro inflitto nel match di andata. In caso di parità di punti a fine campionato saremmo stati puniti se fossimo giunti secondi. Vittoria con il Sassuolo e chance che aumenterebbero enormemente. Ma non voglio correre o azzardare pronostici perchè la lettura della partita con la squadra del neo presidente di Confindustria (ahi!) è molto più difficile di quella con il Pescara. Il Sassuolo è molto più simile a noi nel gioco e già all'andata fu una partita a scacchi senza vinti o vincitori. Ci sarà da soffrire? Perchè ci siamo mai divertiti spensieratamente pur essendo stati in vetta praticamente sempre? Vorrei solo tornare sul modulo di gioco adottato dal Torino di Ventura quest'anno. Sapete che è il mio chiodo fisso. Partirò dai meriti che sono tanti e si vedono dalla classifica in primo luogo. Il tecnico genovese ha il grandissimo merito, non mi stancherò di ripeterlo, di aver dato alla squadra un gioco collaudato fin dalla prima giornata del torneo anche quando il popolo granata, ancora non in sintonia con la mentalità di Ventura, mugugnava giudicando il gioco che partiva da Coppola e dai centrali difensivi poco spettacolare. Invece quel gioco così difficile da ammirare cominciò a macinare gli avversari e a fare punti in casa e in trasferta. Un nuovo Torino come da tanto non si vedeva, in grado di stare ai vertici del campionato , pur se quello della serie minore. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio e anche questa ennesima squadra di Cairo sottosta a questa regola, a parer mio. Proverò a spiegarvi questo mio pensiero. I limiti di questo Toro credo di averli individuati in due punti: il primo è insito nella rosa che pur essendo ricchissima, forse la migliore della cadetteria, ha carenze numeriche nel centrocampo e non ha ricambi all'altezza del titolare Parisi nella fascia sinistra; il secondo è nella disposizione degli avanti nella fase offensiva della manovra. A gennaio Petrachi è stato bravissimo a trovare il sostituto dell'infortunato Coppola perchè Benussi ha disputato un grande girone di ritorno e in tema di conferme dovrebbe essere considerato. Non altrettanto felice è stata la scelta di Masiello come terzino sinistro. L'ex barese non è ancora pronto e soprattutto Parisi è diventato indispensabile a trentacinque anni. Perso Suciu, giovane talentuoso in grado di supportare Iori nell'impostazione grazie ad una tecnica di buon livello non priva di colpi da campione come il quello del gol alla Samp, considerando De Feudis come un tassello che mancava già all'inizio del campionato perchè buon manovratore e coperta utilissima, mancava chi fosse capace di sostituire Vives, l'unico dei quattro di mezzo che sappia agire nell'ultimo quarto di campo. A proposito, ho visto affibbiare dei quattro in pagella a Iori: non sono daccordo. Manuel ha disputato un grande ora di gioco, toccando una cifra incredibile di palloni e smistando sempre alla perfezione agli avanti; giocare in quella zona di campo in due dove gli avversari giostrano in tre o a volte in quattro è di una fatica bestiale. Questa fatica Iori l'ha pagata negli ultimi dieci minuti in cui è rimasto sul terreno di gioco e giustamente Ventura, vedendo il suo regista sbagliare tre controlli di palla di seguito lo ha sostituito, ma siate certi che la sua prestazione è stata ampiamente da sufficienza. Il problema più grande è che con un modulo che prevede possesso di palla con il 424 quindi con due attaccanti centrali che si limitano nei movimenti laterali chiusi anche dagli esterni alti, pochissimi sono le possibilità di smarcarsi lateralmente degli attaccanti che non possono tagliare o incrociarsi e oltretutto non hanno chi dietro sappia inventare il passaggio giusto in mezzo all'area. Quando dicevo che ci serviva uno specialista nei calci da fermo vedendo quello che Pasquato ha fatto con il Pescara si può capire a cosa mi riferivo. Purtroppo Pasquato non ha sufficiente gamba per assolvere al duplice ruolo di ispiratore e finalizzatore pue avendo le doti tecniche adeguate. C'è da augurarsi che venga ancora impiegato in modo da capire se si tratta solo di un ritardo di condizione o se è il limite di un giocatore che sembrava destinato ad un grande avvenire. A stasera e in alto i cuori, tocca ai colori più belli dello sport di questa città prendersi la soddisfazione di festeggiare qualcosa di guadagnato in maniera assolutamente meritato!
Fulvio
lunedì 14 maggio 2012
TM-Torino è stata e resterà granata!
Lascio a voi la facoltà di pubblicarla o meno: noi
lo sapevamo già, ma ToroMio cerca di essere rappresentata e
rappresenta anche gli ultrà che vogliono prendersi tutte le responsabilità di
gestire la società, senza alcuna discriminazione.
Luciano Cavagnero
Buongiorno,
sono un socio di ToroMio che abita però a 300 km da
Torino.
Vi scrivo in un momento un po’ particolare cioè dopo i festeggiamenti
di quelli là ed alla vigilia della partita che vedrà il nostro Toro
affrontare la squadra della mia città “Sassuolo”.Fra quelli che
hanno appoggiato il vostro progetto, sicuramente sono piuttosto
atipico visto che sono un ultras della Maratona, uno di quelli che contesta tanto la tessera del tifoso (per motivi precisi) quanto Cairo
(per altrettanti motivi) ma che, vi assicuro, al Toro tengo veramente
tanto e che, ogni volta che mi è possibile, sono in qualsiasi
stadio a lasciarci la voce (nonostante ormai sia diventato molto
complesso poter seguire la propria
squadra mantenendo una certa
coerenza di pensiero, condivisibile o meno che sia).
Con i media
che la fanno da padroni e che parlano sempre e solo di quelle 3squadre, con internet che, oltre a tanti pregi/comodità, ha amplificato
i pensieri di ognuno col risultato che sui forum imperversano migliaia
di pseudo allenatori, tifosi di serie A e di serie B, perché io vado
allo stadio e tu no quindi vali zero, io vado in Maratona e tu no
quindi vali zero, tu hai fatto la tessera quindi sei complice del
sistema, tu non l’hai
fatta quindi non ami il Toro, tu non contesti
Cairo quindi sei suo complice, tu lo contesti quindi fai male al Toro,
etc etc, potrei andare avanti per pagine intere.In questo momento
di profonde divisioni, i cugini festeggiano e ci pugnalano al
cuore.Ma di bandiere senza colori in giro per Torino, lunedì scorso, il
giorno
successivo alla vittoria del campionato, ne ho viste veramente
poche (2) in diverse ore di permanenza.
Torino ancora può reagire
agli attacchi della triade strisciata, nonostante oltre 15 anni di
disastri.
L’identità granata ancora deve rimanere ben distinta, è
fondamentale e non bisogna averne timore.
Ho appoggiato Toromio
perché credo che con le sue iniziative possa servire ad evitare la
degranatizzazione di Torino stessa, perché è da lì che deve partire la
riscossa.Siamo la tifoseria più vecchia (di età media) d’Italia, fuori
dal Piemonte quasi nessun bambino diventa granata. A Torino si può, si
deve!Si deve lottare nelle scuole, nei campetti da calcio!Uno delle mie
più grandi critiche a Cairo è proprio quella di non dare
grande peso
al settore giovanile, di non saper pubblicizzare il prodotto Toro alla
base, proprio lui, un pubblicitario, non ha saputo sfruttare (e nemmeno prendere in considerazione) un importante vettore come sono state le Olimpiadi invernali, non so se riuscirò mai a perdonarlo per questo.Mi
piacerebbe che venisse fatta tanta propaganda granata.Facciamo vedere che il
granata è il colore più presente a Torino e
dintorni, esponiamo le
bandiere tutto l’anno nei balconi, compiamo quei gesti che non costano
niente ma possono aiutare un bambino a scegliere la propria squadra, a
non sentirsi solo fra i vincenti.Il Toro è senso di appartenenza, è
un’identità propria.Non esistono solo i risultati. Aiutano, sono
fondamentali, ma sono altri i valori su cui si deve far leva.Ho
visto vincere solo una coppa Italia ma sono più orgoglioso che mai di
tifare il Toro, il mio Toro, il nostro Toro.Io, nel mio piccolo, quando
vengo a Torino mostro sempre orgoglioso i colori granata, che sia una
maglia degli Ultras, una felpa Torino, una sciarpa.
Faccio un
complimento ad un bimbo con il berretto del Toro.Noi siamo il Toro, noi con
le nostre profonde differenze ma orgogliosi di quel che siamo.Noi
non possiamo essere solo storia passata, dobbiamo essere anche presente e, soprattutto, futuro.Ne approfitto anche per complimentarmi con Guido
Regis per la coerenza espressa nella sua lettera di
dimissioni.
Simone B.Mail ricevuta dagli amici del sito http://www.toromio.net/ e pubblicata integralmente con molto piacere...
sabato 12 maggio 2012
Come era prevedibile purtroppo...
Scrivo queste righe al termine del
primo tempo di un Pescara-Torino che più scontato di così non poteva
essere. Taglio dell'attaccante da sinistra verso il centro su palla
incrociata da trenta metri dalla linea di porta e Insigne va a rete.
Lancio da destra a sinistra e parabola che va incocciare il taglio di
immobile da sinistra verso il centro e fa due a zero. Darmian infilato
tutte e due le volte perchè aggredito in spazi ampi e senza compagno
a protezione. Stevanovic non rientra fino alla sua area quindi come
avevo sottolineato ieri colpiti dall'unica arma offensiva del Pescara:
l'abilità e il tempismo dei due folletti abruzzesi nel tagliare la
difesa avversaria da sinistra al centro. Avrei messo, lo sapete, un
centrocampista davanti a Darmian o addirittura D'ambrosio con Zavagno a
sinistra per contrastare in quella zona di campo dove si creano le
fortune dei biancoazzurri di Zeman. Secondo tempo inutile perchè il
possesso palla superiore non ha partorito altro che un calcio di rigore
per fallo di mano di Capuano anzi no l'ho visto solo io. Dovessimo
ripetere questa partita succederebbero le stesse identiche cose. Adesso
siamo obbligati a battere il Sassuolo per non andare in depressione.
Suvvia grande Mister Ventura, ogni tanto essere umili paga, giocavamo
sul campo della seconda in classifica in un periodo ottimo di forma, più
prudenza sarebbe stata d'uopo. E' senz'altro dimostrazione di forza
riuscire pareggiare tenendo lontano un pericolosissimo rivale che voler
vincere rischiando quello che era logico succedesse. A volta i grandi
strateghi vogliono strafare e pagano. Tutti a vedere i granata contro il
Sassuolo sperando che il Livorno mantenga il risultato minimo per
vincere.
Fulvio
Piccola nota della redazione: leggete l'analisi prepartita di Fulvio, che aveva letto molto bene la partita ;-) bravo Fulvio!!! eccovi il link :
http://culturagranata.blogspot.it/2012/05/ci-siamo-e-giunta-lora-di-chiudere.html
Ci siamo, è giunta l'ora di chiudere questo campionato. Forza Toro!!
Ragazzi, siamo ai titoli di coda quando lo spettatore soddisfatto del film visto legge fra i nomi degli interpreti per scoprire chi è lo sceneggiatore, chi è l'autore di quel bellissimo brano, colonna sonora fantastica, dove si è svolta la vicenda appassionante ecc..ecc.. Ma per i tifosi i titoli di coda racchiudono altre informazioni soprattutto i nomi di quelle che saranno le squadre direttamete promosse e quelle destinate a giocarsi la promozione ai play-off. Ma non è semplice, ci sono ancora quattro partite da giocare e i tre punti sottrattici dalla (in)giustizia sportiva pesano come macigni. Oggi siamo all'Adriatico di Pescara, nella tana dei nostri più accreditati avversari, a giocarci una buona fetta di speranze. Siamo ad ogni modo ottimisti poichè se siamo lassù dall'inizio significa che abbiamo la forza e la solidità necessaria per vincere il nostro terzo campionato di serie B, su questo non ci sono dubbi. Ventura, calatosi nel nostro mondo poco per volta, saprà certo adottare il sistema migliore per fermare i folletti abruzzesi e in particolar modo dovrà tenere in all'erta i nostri difensori sui tagli continui che Immobile e Insigne effettuano di continuo per cercare i varchi verso la porta avversaria. Sono questi due attaccanti che tagliano da destra a sinistra e viceversa per indicare ai centrocampisti i corridoi dove indirizzare la palla invitante. Avete notato che mai o quasi le azioni che partono dalla parte sinistra del loro fronte d'attacco si concludono con un passaggio all'indietro o un cross ma l'attaccante di turno si allarga per poi stringere a concludere direttamente. Riguardatevi i due gol contro di noi di Immobile e tanti altri: quasi sempre da sinistra verso il centro e a volte fino al limite del fondo per poi rientrare con dribbling ubriacanti e concludere da pochi metri. Sansovini invece, dei tre là davanti, è quello che agisce più spesso dalla parte destra. Occhio a perdere palla a trenta metri dalla porta difesa da Benussi Cascione e Verratti sono abilissimi da lì ad innescare le loro frecce che possono essere micidiali in quegli spazi poco presidiati. Compatti a fisarmonica e grande pressing. Antenucci, se riuscirà a ripetersi, potrebbe essere la nostra carta vincente, ma anche il Meggiorini attuale, bravo a mettere pressione per primo ai portatori di palla, potrebbe svolgere il suo compito con ottimi risultati. Per non lasciare solo Darmian in quella zona che scotta vedrei bene De feudis a giostrargli a fianco o Basha più decentrato con lo stesso De feudis a coprire D'Ambrosio a sinistra. Buona partita e sereni!
Fulvio
giovedì 10 maggio 2012
Curiositoro...
Il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata è
lieto di annunciare che al Salone Internazionale del Libro di Torino
sarà presentato in anteprima nazionale un nuovo libro granata “CuriosiToro” edito da Bradipolibri.
Il libro, riccamente illustrato e curato da Carla Maroso, è stato realizzato a più mani da Davide Antonetti, Daniele Costelli, Flavio Pieranni e Giampiero Zullo.
Il libro, riccamente illustrato e curato da Carla Maroso, è stato realizzato a più mani da Davide Antonetti, Daniele Costelli, Flavio Pieranni e Giampiero Zullo.
Il volume, nelle librerie dal 4 maggio, sarà
presentato l’11 maggio 2012 ore 18 presso lo stand Librerie Editori
Piemontesi R130 - S129 padiglione 3 del Lingotto Fiere di Torino e chi
vorrà potrà acquistarlo presso la Bradipolibri nello stand 25 collocato
nel padiglione 1.
Perché un nuovo libro sul Grande Torino? Perché del
Grande Torino non ci si stanca mai! Il tifoso granata, ma anche chi ama
il calcio e i suoi miti o semplicemente chi è appassionato della storia
del nostro paese non è mai sazio di conoscerne nuovi episodi. In
particolare il tifoso del Toro è costantemente affamato della Storia
della sua squadra e quando poi si trova di fronte, come in questo caso, a
episodi, aneddoti e situazioni di vita vissuta, per lo più inediti e
sconosciuti, la sua fame aumenta a dismisura! Per scrivere il libro gli
autori non hanno fatto altro che aprire l’enorme forziere in cui sono
racchiusi i ricordi granata e rovistando, un po’ più del solito, hanno
messo in risalto quello che più conta: l’aspetto umano e le vite
individuali che, intrecciandosi tra di loro e concludendosi nello stesso
istante, hanno generato una delle Storie (volutamente con la S
maiuscola) più belle e tragiche, più romantiche ed affascinanti che lo
sport mondiale ricordi. Una Storia che si racconta da più di
sessant’anni, ma nonostante tutto una Storia che non è ancora stata
raccontata; una Storia che è diventata Leggenda: quella del Grande
Torino.
Si coglie l’occasione per ricordare che fino al 15
luglio è in programma al Museo del Grande Torino e della Leggenda
Granata la mostra: “Roberto Rosato, un angelo granata” in collaborazione
con il Toro Club Chieri Roberto Rosato.
Il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata si trova a villa Claretta Assandri in via G.B. La Salle 87 a Grugliasco, comune in provincia di Torino ed è aperto il sabato dalle 14 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 19 con ultimo ingresso alle 18. Sono possibili visite fuori orario di apertura dal lunedì al venerdì, ma solo su prenotazione. Per motivi di sicurezza si possono effettuare solo visite guidate. La segreteria è aperta il mercoledì dalle 17,30 alle 18,30 (mail info@amsg.it).
Pubblicato da: www.torinofc.it
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Primavera: domani la finale del Memorial Giglio
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Toro in finale al Memorial Giglio. La Primavera
di Asta affronterà domani, nell'atto conclusivo del torneo, il
Sassuolo, che nel turno precedente ha superato l'Inter. I granata hanno
invece sconfitto il Verona nei quarti di finale (1-0, gol di Diop) e il
Piacenza (2-0, doppietta di Diop) in semifinale.
La finale avrà luogo alle ore 21.30 presso il campo Siboni di via de Longe, a Piacenza.
Pubblicato da: www.torinofc.it
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mercoledì 9 maggio 2012
Per me è un grande!
Solo chi ha coraggio può pubblicare questo
articolo!
LA MARATONA
Ci rimango sempre male
quando vedo gli arbitraggi delle partite del Toro, così come ci rimango
male quando vedo un carabiniere girare una rotonda a tutta manetta col
telefonino all'orecchio o quando vedo verso quali banche svizzere o nella
ricostruzione di qualche stadio sono finite le mie tasse.
Ma ci rimango ancora più
male quando per strada facce ebeti mi tacciano di sindrome da complotto
per troppa paura di vedersi stupidi, allora si va avanti così ed il sano
di mente diventa pazzo, allora mi chiedo quanta difficoltà ci stà
nell'ammetttere di essersi sbagliati, di essersi fatti prendere per il
naso marciando sulla leva dei propri sensi di inferiorità od ambizioni
smisurate? Sarebbe un ammissione piena di speranza perchè implica una
soluzione, ma niente...
Mi sconvolge che tutto
questo sistema che grazie a Dio, lo credo intimamante, stà
sdrucciolevolmente cedendo il passo ad una rivoluzione epocale , sia
mantenuto perlopiù da tanta lassitudine.
E' interessante
osservare come gli stessi che hanno pienamente attinto da un Sistema che
faceva dell'inappellabilità dell'arbitro e delle regole il proprio perno
lo stiano ora demolendo e discreditando spinti dalla propria voracità
insaziabile riscrivendo regole, trasformando simboli e stelle.
Allora noi del Toro ci
riprendiamo l'ottavo scudetto promesso e mai consegnato dal Presidente del
Consiglio nel '49, consideriamo come vinti tutti i campionati dove ci
hanno gabbato i vari Lobello e superiamo agilmente la quota di dieci
scudetti prendendoci una stella, contemporanemente pretendiamo che ne
tolgano di coseguenza almeno una alla juventus per indiscutibile frode
reiterata per decenni, poi ci mettiamo altre tre stelle per i 31
campionati nazionali giovanili vinti più una stella dedicata al Grande
Torino più una per compensazione ai torti subiti più una siccome il Torino
in quanto discendente dalla Torinese e dell'Internazionale Torino può
vantare i più antichi natali d'Italia e fanno sette stelle sulla maglia,
voilà.
Ma mi fà male pensare
con quanti falsi problemi ammorbino le nostre giornate e quanto metadone
mediatico venga dato in pasto alla gente alimentando un accettazione della
scorrettezza e dell'iniquità che fa del Calcio ormai l'esempio
cristallino.
Dice che calciopoli non
è servita a nulla o addirittura che non è mai esistita, come dice che
tangentopoli non è servita a nulla, dice che la creatina è andata in
prescrizione, dice che i soldi sono il motore di tutto e che va tutto va
bene, dice che è colpa degli operai se la fiat va male, dice che è colpa
degli immigrati se l'Italia è allo sfascio od al fascio, dice che rubano
tutti ed alla stessa maniera e dice che devi stare in casa per la paura
che un marziano ti caghi in testa.
Vedo i pochi servizi che
appaiono, stile Wikileaks (chissà che non ci denunceranno tutti noi
freelance per stupro o pedofilia), sulle meraviglie lasciateci dalla festa
bianconera
e non posso esimermi dal
pensare a quanta responsabilità c'è nell'aver voluto ed allevato una
società di idioti, quanto pesa l'aver voluto una Città intiera votata al
mono: mocromatico, monosportivo, monogiornale, monoculturale,
monoindustriale, l'aver coltivato nel profondo e libero nord la cultura
del privilegio e del timore (il rispetto è un altra cosa) del potere, del
dovere anziche del diritto, nel volere replicare una Città monarchica
senza lasciare un alito di libertà per permettere a questa povera Città
civile di rinascere e tenere botta in situazioni come quella in cui grava
la società ora.
Cosa credete che dovesse
succedere? Che tutti questi cresciuti alla scuola dell'analfabestismo
applicato, del "fatti furbo", del "chi più ruba meglio è per lui", dei
fast food, della cocacola e nutella, del bet and click, diventasserò
intelligenti, santi e generosi?
Quanta colpa hanno i
giornali in tutto questo, quante balle ad personam hanno scritto, quanto
hanno di colpa questi "giornalisti" che hanno creato ad arte questa
riverginità juventina veicolando in questo tutta la frustrazione di gente
volutamente cresciuta nell'insicurezza e nella coltivazione del proprio
senso di impotenza a fronte del rispetto incondizionato del potere financo
fasullo e che si sentono giustificati nello sfogo becero incanalati in un
sistema da mattatoio sociale organizzato dagli stessi mandanti degli
ordini editoriali.
Quanta colpa ha
teleradiolingotto (Rai3 Piemonte), di provata e fidata estrazione barotta
e beghina od il più noto organo di stampa sportiva di famiglia che da
tempo ha sostituito l'obsoleto hurrà luventus: Tuttosport, che difende
alacremente anche le nostre lamentele solo per non perdere i preziosi
lettori e rispettare la parcondicio che è fenomeno tutt'altro che
democratico paragonabile alla spartizione dei soldi di sky e della lega
calcio.
Tutti sotto, tutti chini
a pedalare per salvare il Capo, ma ormai non si sà nemmeno più chi sia il
Capo e si va avanti per inerzia dolente, tutti schiavi della propria
ignorante fede verso un latitante centro del potere senza capire che il
centro del potere siamo noi stessi nel proprio essere coscienti saltando
in un lampo tutta l'ignoranza, le invidie ed i falsi valori non rendendoci
più ricattabili da nessun sistema.
In un paese "normale",
Preziosi, sorpreso con 250.000 euro fuori dal suo stadio per comprare una
partita sarebbe stato incarcerato e bandito per sempre anche solo
dall'avvicinarsi ad un terreno di gioco invece hanno pagato la squadra
come i tifosi che si sono squallidamente dimostrati complici e Lui è
sempre lì davanti alle telecamere.
In un paese"normale la
juventus anche "solo" per la creatina sarebbe stata cancellata dal albo
delle squadre per decenni.
In un paese normale la
Lazio sarebbe fallita da mo' insieme ad altre illustrissime compagini, in
un paese normale avrebbero trovato i mandanti della demolizione dello
stadio del Grande Torino e del fallimento economico del Torino anziche
punire a 6 anni di distanza due esecutori materiali.
In un paese normale lo
scommettitore Buffon ed il noto consumatore di sostanze stupefacenti
Cannavaro non potrebbero fare publicità per merendine per bimbi e
Delpiero, che nell'anno dell'infortunio è gonfiato come un canotto, fare
la pubblicità del sano e pulito"plin-plin": esempi morali intoccabili,
inno d'Italia con banda e tutti dietro alla fanfara ma c'è una bella
differenza tra il dire che non bisogna essere ipocriti e dire che l'essere
farabutto è normale e và preso a modello.
In un paese normale
Moggi e Giraudo sarebbero in galera invece di rifondare società
parasportive (NeaGea) ed incontrare amichevolmente Andrea Agnelli
(pare....).
E si sarebbe fermata lì
l'emorragia e la gente sarebbe più orientata all'onestà ed allo sforzo
collettivo di salvare un paese piuttosto che pensare a salvare il proprio
culo o peggio quello di un padrone qualunque.
In un paese normale dopo
un gol in fuorigioco chilometrico di Trezeguet non si sarebbero scomodati
: direttori di testate, psicologi, sociologi, teologi per giustificare la
mortificazione della regola, semplicemente si sarebbe annullato il gol:
PUNTO ed adesso parleremmo tutti di politica e decrescita anzichè delle
stelle della juventus ed affronteremmo il problema delle decine di morti
per crisi o della chiusura nel solo Piemonte di 3000 esercizi nell'arco
del 2011 a favore dei grandi supermercati.
In un paese normale la
gente non si sognerebbe di emulare dei farabutti ma pretenderebbe di
essere utile alla società e pretenderebbe il diritto di partecipare alla
crescita umana della società stessa ancorpiù che a quella economica e
pretenderebbe diritti inalienabili come l'uso delle risorse come della
tecnologia e delle cure mediche, in un paese normale la solidarietà e
l'onestà non sarebbero bandite e tacciate di concorrenza sleale nei
confronti del mercato finanziario.
I disadattati sociali in
preda a turpe psichiche megalomaniche raramente combinano qualcosa di
buono nella vita, se non si riesce ad intervenire medicalmente su di essi
rischiano di diventare mostri i quali pur di mantenere uno scopo nella
vita incapaci di rimettersi i questione si creano: diritti divini, ranghi
sociali, separatività piuttosto che integrazione e così continuano a
promulgare una idea del vuoto il tutto pur di non ammettere di essere
normali e soggetti alle leggi della natura, insomma diventano dei
parassiti sociali e quando persone di potere sono afflitte da questa
sindrome le conseguenze sono devastanti, la prova tangibile ne è il
comportamento festivo dei cugini ed è solo l'ennesima volta (c'è solo da
spulciare trent'anni di cronaca).
E' con quel magone e con
tanti pensieri e voci che mi rimbombavano la testa che mi sono recato allo
stadio l'altro ieri, poi....il Miracolo: ovvero un susseguirsi di
avvenimenti meravigliosi: uno steward dotato di buon senso che mi ha
concesso di entrare con una bottiglietta senza tappo per poterla riempire
ai rubinetti per me e Papà, siccome non ho i soldi per comprarmi le
bottigliette e sono uno di quelli che hanno votato per la libertà
dell'acqua, poi ho incontrato come sempre la vecchietta del "San Vincenzo"
cui Papà ha versato il soldino, poi ho visto le faccie allegre e genuine
dei nostri, un po' timide, miste di gioia e di timore, persone che
dubitano ancora ma portano innanzi il "core" malgrado tutto, gente
splendida che brilla senza lucido e poi finalmente ho visto La Maratona o
meglio o rivisto La Maratona....
Che gioia, che bomba di
fiducia nello stomaco, ho rivisto i miei vent'anni da torinese, ho rivisto
Secondo Perona, ho rivisto i marciapiedi bagnati dietro l'Anatra Zoppa e
le corse folli con gli amici Napoletani nella notte di Torino, ho rivisto
la sana indignazione, la purezza e la spontaneità dei giovani...sono
andato a riempire la mia bottiglia di pura acqua di democraticissimo
acquedotto, mi sono mangiato due panini con la frittata di pranzo ed una
arancia, come ai vecchi tempi..., non c'erano giornalacci di partito che
millantano libertà sui seggiollini dello stadio e poi un improvviso nuovo
compagno di sedia si è sostituito all'abituale del posto numerato: mi sono
sentito libero e felice, una volta tanto anche in uno stadio modello con
quel pizzico di anarchia che dovrebbe essere la regola felice ma ormai è
diventata un eccezione.
Anche l'arbitraggio
indigesto è passato, è rimasta la gioia di vedere i nostri giocare da Toro
e sopratutto la conferma che non è tutto come appare in tv e che la nostra
Città è ancora forte e bella, non da cartolina ma di umana comprensione e
lungimiranza ed un onda calda e granata si è messa a massaggiarmi il mio
midollo spinale, godevo di gioia sana.
Come cantava Battisti
(che era granata): "Sogno il mio paese infine dignitoso, un fiume con i
pesci vivi a un ora dalla casa" ed aggiungo di rivedere il Toro e ci
stiamo forse riuscendo ed un paese dove la gente si riprenda il giocattolo
che le hanno tolto dalle mani e quel giocattolo è la vita stessa, mia,
tua, nostra e se lo rubano a me lo rubano anche a te e vorrei che per una
volta coloro che si indignano e che si tengono tra i denti le bestemmie al
bar per non farti sentire stupido o "caro replicatore degli organi di
stampa ufficiali" non siano trattati da guastafeste ma da brave
persone.
"Dai c'ai la fuma (dai
che c'è la facciamo) che il futuro è la dietro l'angolo...".
Andre Morè Toromio
lunedì 7 maggio 2012
Il Toro è sempre lassù...
Grande prova da grande squadra dei granata di fronte ad un pubblico meraviglioso. A questo punto di una stagione piena di insidie e di episodi contrari, all'Olimpico abbiamo assistito ad una gara dura, dai ritmi altissimi contro un avversario che non ci stava a perdere quasi fosse, il match, l'ultimo treno sul quale salire per raggiungere almeno i play -off. Come dicevo nella disanima del pre-partita, non sempre gli avversari degli altri pretendenti alla promozione, le tattiche usate sono quelle adeguate per ottenere risultati positivi, ma contro di noi tutti, forse solo il Gubbio nella partita di ritorno, scendono in campo adottando le giuste contromisure e con lo spirito giusto. Questo certifica le vittorie che assumono, per le grandi difficoltà procurate dai motivi suesposti, un particolare significato in un momento cruciale del campionato. Credo che il buon Ventura abbia capito cosa rappresenta il Torino per la sua gente e quanto importante sia quella panchina sulla quale non si può mai stare seduti e gustarsi in tutta tranquillità la partita. Il Padova sta attraversando un periodo nero e il nervosismo dei suoi giocatori ne è la testimonianza. Nervosismo che ha portato a espulsioni e squalifiche importanti, non certo contro di noi: non sia mai che un fallo assurdo come quello compiuto da Bentivoglio porti all'espulsione diretta sacrosanta se a subirlo è Iori, giocatore del Torino. Quanto ai rigori anche oggi su Bianchi si è sorvolato come al solito. A proposito di Bianchi da dire che il capitano quest'anno ha disputato un campionato notevolmente al di sotto delle aspettative purtroppo e anche stasera aldilà di un grande sbattersi senza risparmio, ha messo sotto la lente d'ingrandimento quelli che sono i suoi attuali limiti. E' cresciuto nella forma Meggiorini, giocatore utilissimo solo quando è al top, buoni Iori e Basha mentre Vives e Stevanovic sono così come Ogbonna avrebbero bisogno di rifiatare. Sicurezza distribuita a piene mani da Benussi e primo gol per Di Cesare che sostituisce in tutto e per tutto Glick. La tensione di questo nostro particolare momento mi rende un po' polemico e allora voglio tornare sulla lettera indirizzata aTuttosport dal Presidente di lega di B Abodi. In quella occasione invitava il mondo granata ad essere rispettoso delle decisioni prese dagli organi giudicanti rispetto ai fatti di Padova. Ebbene c'è Presidente e Presidente se guardiamo a cosa abbiamo trovato scritto sul quotidiano sportivo di casa Agnelli e cioè inneggiamenti vari al trentesimo scudetto vinto senza considerare quello che gli organi preposti hanno sentenziato: nessuna bachettatura o cortese richiamo visto a quale illustre società avrebbe dovuto essere rivolta. Anche il presidente di quella società si è espresso in tal senso e così i giocatori tesserati. Silenzio assoluto, anzi sono convinto che siano già pronte le giustificazioni e le motivazioni per quello che sicuramente sarà l'ennesimo ribaltone di giudizio a favore di chi grida di più o ha più peso.
Tanto per la cronaca, ci fu revocato uno scudetto che mai fu assegnato ad altri con una sentenza contro la quale da ottantanni ci battiamo. Ma noi siamo solo il Toro società con un dna segnato dal vittimismo: è possibile che dobbiamo sempre lamentarci invece di rassegnarci?
Tanto per la cronaca, ci fu revocato uno scudetto che mai fu assegnato ad altri con una sentenza contro la quale da ottantanni ci battiamo. Ma noi siamo solo il Toro società con un dna segnato dal vittimismo: è possibile che dobbiamo sempre lamentarci invece di rassegnarci?
Fulvio
Calma e sangue freddo!!!
Alcune semplici considerazioni
sulla partita di stasera. L'imperativo sarà quello di mantenere la calma
a tutti i livelli e se per quanto riguarda la squadra in campo non ho
dubbi, spero che sugli spalti ci si limiti a tifare granata ignorando
gli avversari in campo e quelli sugli spalti. Sappiamo tutti quanto ci
amano nei fatti, non nelle parole che non costano niente e spesso
servono a nascondere i veri sentimenti quando questi non è il caso di
manifestarli (vero Abodi?), per cui un comportamento scorretto del
pubblico non porterebbe altro che danni al Toro in vista di un finale
che sarà roventissimo. lo stesso Ventura ci ha fatto intendere che tutto
si risolverà all'ultima giornata quindi... Non noi siamo
soprannominati "i gobbi" visto che le fortune (anche queste fra
virgolette), quando decidono di dedicarsi ad una squadra che gioca da
queste parti, sempre premiano quell'altra non quella torinese. Seconda
considerazione: ho letto fra i convocati del Padova i nomi di giocatori
che credevo fossero squalificati, spero sia uno sbaglio. Infine
un'annotazione sul Pescara: ho visto il primo tempo dei ragazzi di Zeman
con il Grosseto, ebbene anche in questo caso ho dovuto rilevare quanto
la fortuna incida nei risultati e quanto poco accorti allenatori amino
buttarsi in bocca all'avversario. Il toscani nella prima mezzora
facevano una partita d'attacco contro una compagine incapace di assumere
l'iniziativa e graziata da un fallo evidente di mano in area quando la
follia di Alfageme, attaccante confuso del grosseto, lo ha portato a
retrocedere nella propria area dove con uno stacco di testa da campione,
indisturbato da avversari, ha saettato il pallone nel sette della
propria porta dando il vantaggio a chi fino allora nulla aveva fatto per
meritarselo. Mai a noi, ne ho viste di partite credetemi, fu dato tale
vantaggio. A quel punto una squadra che non ha nulla da chiedere alla
classifica come il Grosseto cosa avrebbe dovuto fare? Penso che la cosa
migliore sarebbe stata quella di non disunirsi in quanto mancava un'ora
al termine, ma di tenere compatte le linee per evitare che quegli
autentici campioni nel CONTROPIEDE, Insigne e compagni per intenderci,
non potessero approfittare di spazi sconfinati per colpire. Niente di
tutto questo e Insigne si è subito dopo fatto quaranta metri di deserto,
invano inseguito da un difensore che lo ha scortato praticamente verso
la propria porta, dando il via alla solita goleada. Tornando a stasera
direi che è categorico vincere ma anche così il nostro finale di
campionato non sarà sereno senza nulla togliere alla mia convinzione che
alla fine saremo primi.
Fulvio
domenica 6 maggio 2012
Inchiesta sul nuovo Delle Alpi (terza ed ultima parte)
I regali continuano. Ecco il progetto per la costruzione della nuova casa bianconera.
Dopo aver ottenuto il Delle Alpi e il terreno circostante, senza aver mai provveduto alla ristrutturazione a proprie spese ( che era alla base dell'accordo, nell'autunno 2006 ) la Juventus S.p.A. ha dichiarato che avrebbe finalmente cominciato ad adeguare l'impianto secondo le norme UEFA e il decreto Pisanu, per un costo complessivo di 18 milioni, rendendolo disponibile per Euro 2012.
Puntualmente il consiglio comunale di Torino, il 12 febbraio, ha approvato la richiesta di poter "fruire di un finanziamento garantito nella misura minima di euro 120.000.000 e della durata di almeno vent'anni, a tasso zero", che la Juventus Football Club S.p.A avrebbe inoltrato al Credito Sportivo. Hanno votato a favore tutte le forze politiche, tranne il consigliere della Leha, contrario, e i 4 consiglieri di Rifondazione, astenuti.
Dopo pochi mesi, fiutando la possibilità di finanziamenti pubblici, si è passati alla ristrutturazione dello "stadio faraonico", comprensivo di centri commerciali.
A metà gennaio l'ex presidente bianconero, Cobolli Gigli, dichiarava di lavorare ad un nuovo progetto da 90 milioni. Venti giorni dopo il preventivo era magicamente lievitato ad "almeno 120 milioni di euro".
Puntualmente il consiglio comunale di Torino, il 12 febbraio, ha approvato la richiesta di poter "fruire di un finanziamento garantito nella misura minima di euro 120.000.000 e della durata di almeno vent'anni, a tasso zero", che la Juventus Football Club S.p.A avrebbe inoltrato al Credito Sportivo. Hanno votato a favore tutte le forze politiche, tranne il consigliere della Leha, contrario, e i 4 consiglieri di Rifondazione, astenuti.
Con molti meno soldi sarebbe possibile e doveroso candidare per gli Europei un impianto di proprierà del comune come lo stadio Olimpico, ampliandolo e avvicinando gli spalti al terreno di gioco.
E' un impianto inaugurato da pochi anni, pensato unicamente per le Olimpiadi, che evidenzia la miopia con cui è stato progettato e che a causa della scarsa capienza attuale rischia d'essere abbandonato a breve anche dal Torino FC.
Il sindaco Chiamparino, insieme alle altri geniali menti dell'operazione ( gli assessori Montabone e Viano ), ripete che l'opera è necessaria per avere gli Europei a Torino e spega che dalle casse comunali non uscirà un euro. Argomenti penosi : sarebbe infatti più semplice ritenere che ampliando l'Olimpico ad almeno 30.000 posti sarebbe ampiamente a norma per ospitare gli Europei. Spulciando tra i documenti ufficiali delle norme FIFA si apprende infatti che 40.000 posti sarebbero necessari solo dai quarti di finale in su e permetterebbero alla città di ottenere tre partite anzichè due.
Lorenzo Matteoli urge a puntualizzare : " Si anticipano quindi almeno 120 milioni di denaro pubblico per un solo incontro. Il Credito Sportivo fornisce finanziamenti pubblici, se non comunali, statali, ma pur sempre soldi della collettività. Se anche si decidesse, per ragioni difficilmente accettabili, di candidare il Delle Alpi anzichè l'Olimpico, sarebbe comunaue inconcepibile sostenere un finanziamento superiore ai 18 milioni effettivamente necessari per poter giocare i quarti di finale a Torino".
Per dirla breve, se un privato cittadino decide di intraprendere un'attività commerciale, sopporta sulle sue spalle i costi dell'iniziativa.
Ma a quanto pare, se lo fa la Juventus S.p.A., le sue spese sono finanziate a tasso zero con i soldi dello Stato.
Ecco la delibera comunale del 12 febbraio del 2007 che sancisce di fatto l'accordo tra Comune e Juventus FC riguardo la ristrutturazione del nuovo Delle Alpi.
E' un impianto inaugurato da pochi anni, pensato unicamente per le Olimpiadi, che evidenzia la miopia con cui è stato progettato e che a causa della scarsa capienza attuale rischia d'essere abbandonato a breve anche dal Torino FC.
Il sindaco Chiamparino, insieme alle altri geniali menti dell'operazione ( gli assessori Montabone e Viano ), ripete che l'opera è necessaria per avere gli Europei a Torino e spega che dalle casse comunali non uscirà un euro. Argomenti penosi : sarebbe infatti più semplice ritenere che ampliando l'Olimpico ad almeno 30.000 posti sarebbe ampiamente a norma per ospitare gli Europei. Spulciando tra i documenti ufficiali delle norme FIFA si apprende infatti che 40.000 posti sarebbero necessari solo dai quarti di finale in su e permetterebbero alla città di ottenere tre partite anzichè due.
Lorenzo Matteoli urge a puntualizzare : " Si anticipano quindi almeno 120 milioni di denaro pubblico per un solo incontro. Il Credito Sportivo fornisce finanziamenti pubblici, se non comunali, statali, ma pur sempre soldi della collettività. Se anche si decidesse, per ragioni difficilmente accettabili, di candidare il Delle Alpi anzichè l'Olimpico, sarebbe comunaue inconcepibile sostenere un finanziamento superiore ai 18 milioni effettivamente necessari per poter giocare i quarti di finale a Torino".
Per dirla breve, se un privato cittadino decide di intraprendere un'attività commerciale, sopporta sulle sue spalle i costi dell'iniziativa.
Ma a quanto pare, se lo fa la Juventus S.p.A., le sue spese sono finanziate a tasso zero con i soldi dello Stato.
Ecco la delibera comunale del 12 febbraio del 2007 che sancisce di fatto l'accordo tra Comune e Juventus FC riguardo la ristrutturazione del nuovo Delle Alpi.
Di fronte a queste prove ogni fonte di stampa torinese e nazionale ha taciuto. Concludo con questa breve ma credo importante osservazione : il Credito Sportivo offre una agevolazione sul tasso pari all'1 % . Al giorno d'oggi i tassi attuali concessi dal Credito Sportivo ( per qualsiasi società che abbia i requisiti ) sono pari all'IRS + 1% , e quindi a 4.35+1 = 5.35%.
La Juventus FC ha preteso ( ed ottenuto ) il tasso zero, concesso con un decreto ad hoc ai fini degli impianti per gli Europei. Per concludere, invece di pagare con un tasso già agevolato di 6 milioni di interessi l'anno per 30 anni ( pari a 180 milioni ), la Juventus FC non sborserà un centesimo.
Cito e pubblico l'articolo del giornalista Emanuele Gamba de La Repubblica uscito sul noto quotidiano il 7 febbraio 2007 :
" La partita degli stadi, si è sempre chiamata. Chi l´ha giocata si sa, chi l´ha sempre persa pure: la città di Torino. Il paradosso è che stanno per piovere, sempre se l´Italia otterrà dalla Uefa gli Europei del 2012,milioni di euro sulle nostre terre, ma non sarà soprattutto la collettività a goderne bensì un soggetto privato, ovvero la Juventus.
È l´ultimo atto di una storia ormai lunga più di un decennio (fu Gianmarco Calleri ad aprire le danze, scatenando quella sarebbe poi diventata una valanga) e quasi sempre sbagliata: l´ultima notizia è che uno stadio costruito appena 17 anni fa verrà demolito e ricostruito, mentre l´impianto di proprietà del Comune, pomposamente e inutilmente olimpico, rischia seriamente di diventare un ingombro insensato, oltre che continuare a essere quello che già è, una macchina senza soldi.La Juventus ha deciso: rifarà Il Delle Alpi, ipotizzando un investimento di 120 milioni, soltanto se potrà scucire al governo un finanziamento agevolato a tasso zero.
Altrimenti rinuncerà alla spesa e si limiterà ad adeguare l´impianto ai parametri della legge Pisanu, sborsando una quindicina di milioni. In pratica, se il Comune non approverà il progetto firmando il protocollo d´intesa con la società bianconera, e se lo stato non finanzierà i lavori, Torino non avrà gli Europei, perché lo stadio Olimpico non è adeguato alle norme Uefa, che prevedono una capienza di almeno quarantamila spettatori.
Esattamente quella prevista dal nuovo Delle Alpi, che (sempre se i soldi e i permessi arriveranno) verrà raso al suolo e ricostruito,prendendo a modello stadi come la Philips Arena di Eindhoven, l´Aol di Amburgo o lo Stade de Suisse di Berna. Tutti impianti nuovi, moderni. La struttura non sarà quella del classico ovale degli stadi italiani, ma dall´esterno assomiglierà a un gigantesco parallelepipedo arrotondato sugli spigoli. Del vecchio Delle Alpi rimarranno soltanto quei pali a forma di V che sovrastano le curve e reggono la vela di copertura. Sparirà anche la famosa tensostruttura e, naturalmente, compariranno ristoranti ed esercizi commerciali, sempre sul modello tedesco. Al progetto ha lavorato l´architetto Renzo Zavanella, che già aveva firmato il plastico che gli era stato commissionato dalla Juventus di Giraudo e Moggi. Lo studio Rolla si sta invece occupando delle strutture esterne. E il Comunale? Resterà lì, monumento a mille errori.
È un impianto inutile,troppo piccolo per il calcio e figurarsi per un Europeo. È anche considerato scomodo, bruttino e insicuro, visto che i tifosi granata della curva Primavera si lamentano per la facilità con la quale i tifosi ospiti li bersagliano di oggetti e petardi. È uno stadio senza futuro, pensato male e realizzato peggio: tutte le risorse cittadine si sono sempre concentrate sul Delle Alpi, che venne offerto alla Juventus per un cifra poco più che simbolica e sul quale, adesso, verranno dirottati anche gli eventuali finanziamenti pubblici, mentre il Comunale rischia di svuotarsi per sempre, visto che Cairo, paradossalmente, preferirebbe pagare l´affitto alla Juventus pur di disporre di un impianto più adatto alle esigenze del Torino e dei suoi tifosi, che in corso Sebastopoli stanno oggettivamente stretti. Ma ormai non c´è più molto da fare, perché anche le promesse di un ingrandimento dell´Olimpico sono vane: si può recuperare qualche posto (poche migliaia, in ogni caso), ma non procedere a un intervento strutturale. L´errore fu a monte, quando il Delle Alpi venne svenduto e l´altro stadio concesso al Torino di Cimminelli, nel quali tutti, in città, conoscevano le intenzioni e la disponibilità economica: non si può dire che il fallimento della società granata colse i torinesi di sorpresa, così come non si è mai diradato il sospetto che l´ex patron venne convocato alla guida del Toro proprio perché non si opponesse alla risoluzione della partita stadi."
Cito e pubblico l'articolo del giornalista Emanuele Gamba de La Repubblica uscito sul noto quotidiano il 7 febbraio 2007 :
" La partita degli stadi, si è sempre chiamata. Chi l´ha giocata si sa, chi l´ha sempre persa pure: la città di Torino. Il paradosso è che stanno per piovere, sempre se l´Italia otterrà dalla Uefa gli Europei del 2012,milioni di euro sulle nostre terre, ma non sarà soprattutto la collettività a goderne bensì un soggetto privato, ovvero la Juventus.
È l´ultimo atto di una storia ormai lunga più di un decennio (fu Gianmarco Calleri ad aprire le danze, scatenando quella sarebbe poi diventata una valanga) e quasi sempre sbagliata: l´ultima notizia è che uno stadio costruito appena 17 anni fa verrà demolito e ricostruito, mentre l´impianto di proprietà del Comune, pomposamente e inutilmente olimpico, rischia seriamente di diventare un ingombro insensato, oltre che continuare a essere quello che già è, una macchina senza soldi.La Juventus ha deciso: rifarà Il Delle Alpi, ipotizzando un investimento di 120 milioni, soltanto se potrà scucire al governo un finanziamento agevolato a tasso zero.
Altrimenti rinuncerà alla spesa e si limiterà ad adeguare l´impianto ai parametri della legge Pisanu, sborsando una quindicina di milioni. In pratica, se il Comune non approverà il progetto firmando il protocollo d´intesa con la società bianconera, e se lo stato non finanzierà i lavori, Torino non avrà gli Europei, perché lo stadio Olimpico non è adeguato alle norme Uefa, che prevedono una capienza di almeno quarantamila spettatori.
Esattamente quella prevista dal nuovo Delle Alpi, che (sempre se i soldi e i permessi arriveranno) verrà raso al suolo e ricostruito,prendendo a modello stadi come la Philips Arena di Eindhoven, l´Aol di Amburgo o lo Stade de Suisse di Berna. Tutti impianti nuovi, moderni. La struttura non sarà quella del classico ovale degli stadi italiani, ma dall´esterno assomiglierà a un gigantesco parallelepipedo arrotondato sugli spigoli. Del vecchio Delle Alpi rimarranno soltanto quei pali a forma di V che sovrastano le curve e reggono la vela di copertura. Sparirà anche la famosa tensostruttura e, naturalmente, compariranno ristoranti ed esercizi commerciali, sempre sul modello tedesco. Al progetto ha lavorato l´architetto Renzo Zavanella, che già aveva firmato il plastico che gli era stato commissionato dalla Juventus di Giraudo e Moggi. Lo studio Rolla si sta invece occupando delle strutture esterne. E il Comunale? Resterà lì, monumento a mille errori.
È un impianto inutile,troppo piccolo per il calcio e figurarsi per un Europeo. È anche considerato scomodo, bruttino e insicuro, visto che i tifosi granata della curva Primavera si lamentano per la facilità con la quale i tifosi ospiti li bersagliano di oggetti e petardi. È uno stadio senza futuro, pensato male e realizzato peggio: tutte le risorse cittadine si sono sempre concentrate sul Delle Alpi, che venne offerto alla Juventus per un cifra poco più che simbolica e sul quale, adesso, verranno dirottati anche gli eventuali finanziamenti pubblici, mentre il Comunale rischia di svuotarsi per sempre, visto che Cairo, paradossalmente, preferirebbe pagare l´affitto alla Juventus pur di disporre di un impianto più adatto alle esigenze del Torino e dei suoi tifosi, che in corso Sebastopoli stanno oggettivamente stretti. Ma ormai non c´è più molto da fare, perché anche le promesse di un ingrandimento dell´Olimpico sono vane: si può recuperare qualche posto (poche migliaia, in ogni caso), ma non procedere a un intervento strutturale. L´errore fu a monte, quando il Delle Alpi venne svenduto e l´altro stadio concesso al Torino di Cimminelli, nel quali tutti, in città, conoscevano le intenzioni e la disponibilità economica: non si può dire che il fallimento della società granata colse i torinesi di sorpresa, così come non si è mai diradato il sospetto che l´ex patron venne convocato alla guida del Toro proprio perché non si opponesse alla risoluzione della partita stadi."
Lion
Se avete perso le prime 2 parti di questa inchiesta....eccovi i link:
-PARTE PRIMA:
e
PARTE SECONDA:
http://culturagranata.blogspot.it/2012/04/linchiesta-sul-nuovo-delle-alpi-parte_24.html
PARTE SECONDA:
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