Capitan
Valentino mi ha detto che ormai era a un passo dal trasferirsi all’Inter alla
fine della stagione, magari la squadra sarebbe stata smembrata, insomma il
futuro del Toro sportivamente parlando non si prospettava certo roseo. “Lo
schianto sulla Basilica di Superga in fondo ci ha regalato l’immortalità” mi
ricorda Bacigalupo.
Certi ricordi fanno ancora male da morire ai tifosi
del Toro. Tutti conoscono la
Storia del Trombettiere del Filadelfia, lo squillo che dava
il via al quarto d’ora Granata, momento in cui Capitan Mazzola si tirava su le
maniche e spingeva il Toro ad assediare l’avversario, ma non ho intenzione di farvi
emozionare ripensando a quei momenti, sono qui piuttosto a fare una riflessione
sul fatto che noi del Toro non riusciamo a guardare avanti. E’ come se il tempo
per noi si fosse fermato a quel maledetto 4 Maggio del 1949, è così anche per i
Granata che non hanno visto giocare gli Invincibili. Siamo come una madre che,
perso il proprio figlio tragicamente in un incidente, conserva la sua camera
come un luogo di culto in cui il tempo si è fermato. Per me, persona semplice e
soldato, è incomprensibile. Ho visto tanti giovani morire eroicamente eppure si
è sempre guardato avanti. Il suono della Tromba che suonava la carica non è
stato abolito dopo che alcune battaglie sono state perse con l’estremo
sacrificio di tanti uomini.
State
forse intuendo dove intendo arrivare, in un momento storico in cui le Squadre
di Calcio cercano simboli per dare un senso di appartenenza ai propri
supporters (si dice così ora, vero?): se pensiamo alla Lazio che fa volare un’aquila
prima degli incontri di calcio, noi del Toro che abbiamo una storia fatta di
simboli non riusciamo a riutilizzarli e a tramandarli senza un alone di tristezza.
Penso che sia il momento di far tornare a squillare quella tromba allo Stadio
Grande Torino (Stadio Comunale per il sindaco e la sua giunta) i risultati non
saranno gli stessi degli anni ‘40, ma sicuramente un’energia supplementare a
Capitan Bianchi e compagni arriverebbe e di conseguenza la storia si
tramanderebbe. Se la Società
non riesce a raggiungere risultati sportivi degni, sono i tifosi del Toro a
doversi rimboccare le maniche (immagine molto evocativa, che ne dite?). Molti
tifosi penseranno a un sacrilegio per questa mia proposta e ciò è in parte
condivisibile, ma personalmente spero che qualcuno che ha letto questo pezzo e
che sa suonare la tromba vada allo Stadio e faccia squillare la CARICA! Pensate al brivido
che percorrerebbe le nostre schiene e all’Urlo: “Toro! Toro!” che si eleverebbe
al cielo con una forza devastante dopo un iniziale imbarazzo! Ogni Domenica
ricorderemmo la nostra Storia e i nostri morti e gli stessi giocatori
capirebbero il valore della maglia che indossano; il ragazzino di 11 anni che
siede tra il Nonno del 1938 e lo zio del 1974 avrebbe un motivo in più per sentirsi
fiero di essere del Toro nonostante anni deludenti dal punto di vista dei
risultati sportivi.
Pietro Micca
CONCORDO APPIENO. NESSUN SACRILEGIO SUONIAMO LA TROMBA E ALZIAMO UN GRIDO FORTE CHE CI POSSANO SENTIRE DA LASSU' TORO TORO TORO FORZA TORO.
RispondiEliminaLuigi
Quanta passione pietro nelle tue parole! Bellissimo pezzo e idea apprezzabile anche da chi non segue strettamente il calcio!
RispondiEliminaGrazie Luigi del tuo commento, bisognerebbe trovare qualcuno che sappia suonare la tromba... potremmo mettere un annuncio.
RispondiEliminamivadiraccontare, grazie per le belle parole!!
Pietro Micca