Memorizziamo il 30 settembre 2011
come il giorno della fine di una brutta storia e l'inizio della
costruzione di qualcosa. Sì sig. Ventura ieri sera ho goduto ma non
perchè la palla frullava o perchè mettevamo sotto con un gioco
arieggiante ed avvolgente l'avversario ma perchè ci ha fatto vedere una
squadra che aldilà delle difficoltà create dalla Samp in uno stadio che
ci è nemico al cento per cento in tutte e due le versioni (sì anche
quella rossoblu è una squadra nemica, non scordiamocelo), abbiamo
dimostrato di avere un ottimo impianto di gioco, una grande coesione di
intenti, finalmente un centrocampo ragguardevole (viva Iori) ed una
difesa che con alcune correzioni può diventare il punto di forza della
squadra. Bravo sig. Ventura, mi ha stupito per la seconda volta di
seguito con le sue mosse azzardate ma efficaci. Forse il segreto di
quello che sta accadendo è un segreto di pulcinella e cercherò di
spiegare un mio convincimento maturato nell'euforia del dopo partita.
Nel nostro microsistema che ruota attorno al Fila e a Superga e si nutre
delle tragedie di Mazzola,Meroni e Ferrini si è svilupato un pessimismo
distruttivo che ha condizionato tutti gli allenatori avvicendatisi alla
guida tecnica del Toro. Soprattutto quelli che sono cresciuti in questo
clima denso di nubi scure come i vari Ezio Rossi, Camolese, Novellino e
il recentissimo Lerda.
L'azzardo di sostituire un tornante con un
centravanti è parso subito a me che di questo pessimismo mi nutro da
anni, come il presagio di una inevitabile sconfitta. Ventura invece è
immune da queste paranoie pregresse. In quel momento penso abbia
intravisto la possibilità di colpire una squadra che non riusciva far
breccia e iniziava a dar segni di nervosismo è si è inventato Antenucci
sulla fascia ed ha avuto ragione.
Un'altra considerazione mi è balenata
nella mente ieri sera mentre con ancora un sorriso ebete sulla bocca mi
lavavo i denti per andare a dormire stanco morto: e se questa scoperta
di Antenucci largo a pendolare dietro Bianchi fosse il suo ruolo? Mirko,
a differenza di Rolly ed Eba, ha dribbling e scatto secco che gli
permetterebbero di saltare l'uomo e verticalizzare qualora avesse spazi
più ampi a disposizione perchè le sue caratteristiche sono esaltate con
palla a terra e fronte alla porta avversaria e non quando è costretto a
battersi in fazzoletti di prato in mezzo a difensori che lo sovrastano
fisicamente. Così mi è parso in quei venti minuti che hanno cambiato il
corso della gara. Prima della partita con la Samp dissi di stare
tranquilli che quest'anno ci siamo oggi direi che ci siamo e se ne sono
accorti tutti.
Fulvio
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