In buona sostanza il Toro ha finora dimostrato di essere
squadra vincente anche quando le partite sono complicate come quella di ieri
sera. Ugolotti, con lo schieramento e le disposizioni in campo, ha scritto un
manuale di tattica per tutte le compagini che verranno al “Grande Torino”
in cerca di punti. Considerando l’indisponibilità di Guberti e la
condizione non ottimale di Surraco, i granata hanno enormi difficoltà ad aprire
con giocate imprevedibili le difese strette di chi forma una linea difensiva compatta
disponendo tutti gli uomini dietro la linea della palla nella propria
metacampo. Il grimaldello, in questi casi è nelle mani di chi salta l’uomo,
ma non sempre ciò costituisce superiorità numerica perché in una zona di campo
ristretta l’avversario riesce raddoppiare con facilità. Antenucci ieri mi
ha convinto che, pur snaturandosi, ha le qualità tecniche per svolgere il ruolo
di esterno alto in grado di accentrarsi per colpire con quel suo tiro largo ad aggirare
il portiere che può risultare decisivo. Grande la prestazione di Basha che è
stato esempio di disciplina tattica assoluta. Pesantissimo lavoro di sacrificio
a saltare a centrocampo contro quel paracarro di Sforzini costretto a giocare
arretrato di quei dieci metri che gli hanno tolto ogni possibilità di far male.
Quest'accorgimento ha impedito al Grosseto di ripartire un po’ più alti
per arrivare vicini a Coppola, togliendo a Caridi e Luppoli le sponde avanzate
del loro punto di riferimento. Alla fine Sforzini non si reggeva in piedi per
tutti quegli stacchi contrastati e vanificati dal nostro Basha ed è uscito
rassegnato. Sontuoso Angelo Ogbonna. Il nostro secondo ma altrettanto generoso
capitano osannato dal pubblico è stato chiamato in nazionale andando ad
aggiornare quella lunga lista di ragazzi del Filadelfia approdati in azzurro
che si era fermata ai recenti Marchetti e Quagliarella ma che nell’ultimo
ventennio aveva annoverato i vari Francini, Lentini, Fuser, Baggio, Venturin e perché
no Vieri.
Tornando alla partita è parso subito che sarebbe stata dura
ma la forza di questa squadra è di non perdere la concentrazione e mantenere
alta la tensione. Questa sofferta vittoria contribuirà senz’altro ad
aumentare nei ragazzi l’autostima di gruppo e il convincimento che le
partite vanno affrontate tutte con la stessa carica e umiltà.
Domenica un’altra storia difficile ma, ricordandomi un
due a uno con rete in rovesciata di Serena al Bentegodi nell’anno dello
scudetto vinto dal Verona di Bagnoli con una squadra tanto formidabile quanto unica,
penso positivo come ci ha trasmesso quest’anno il Toro.
Fulvio
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