Sì possiamo tranquillamente dire che quella di ieri sera è
stata una sconfitta che ci può servire per diversi motivi primo fra tutti che
certi errori banali in dfesa non si devono ripetere perché costano carissimi. Su
un campo che a me è parso di dimensioni al limite della regolarità, un pareggio
ci può anche stare e se per ottenerlo si deve ricorrere a soluzioni poco
eleganti (vedi palla spedita in tribuna o portiere che colpisce con la punta
del piede per allontanare la sfera il più possibile) non è un dramma ma una
necessità che anche i campioni sanno quando è il caso di usare. Un altro motivo
è quello prettamente di cabala o se vogliamo legato alla statistica: cinque
vittorie esterne di seguito creano inconsciamente la consapevolezza di essere imbattibili
e di contro psicologicamente ci si aspetta la sconfitta che prima poi arriverà.
Tutto questo ha un peso nell’atteggiamento in campo dei giocatori, è
innegabile. Nella mia analisi prepartita mi ero lasciato prendere la mano dall’ottimismo
ma solo nel titolo che alludeva a una doppia festa a Gubbio, sottintendendone
una per il Gubbio in serie B contro una grande per blasone e attualmente
capolista e una per un’eventuale vittoria del Toro. Effettivamente la
festa è stata doppia ma ahimè solo per gli Umbri. Dell’incontro poco da
dire se non ripetere quello che è il clichè dei commenti alle nostre partite di
quest’anno contro avversari che per contrastarci mettono in campo
tattiche semplici basate sui raddoppi alle nostre punte, intasamenti a
centrocampo per impedire adeguati rifornimenti agli avanti e aperture sulle
fasce e tanta, tanta corsa. Semplici ma a volte efficaci. Abbiamo anche parlato
di fortuna per alcuni recenti risultati e ieri ecco che questa non è stata a
noi favorevole soprattutto con Glick che in due occasioni ha avuto la palla più
che buona da scaraventare nella porta pressoché sguarnita. Con un tap-in ad un
metro dalla porta mancato nel primo tempo e con un colpo di testa schiacciato
troppo violentemente a terra con il portiere fuori causa verso la fine. Questo
per dovere di cronaca e non certo per ricercare un inesistente alibi alla
sconfitta ma a dimostrazione che in partite difficili come queste un episodio
casualmente sfavorevole può essere determinante, anche se non deve essere motivo
di ingiustificate recriminazioni. Importante vedere sabato una reazione decisa
contro l’Empoli. La lettura del prossimo match casalingo è soprattutto
questa: fondamentale rilevare che Gubbio non ha lasciato scorie psicologiche
nei nostri e soprattutto che non riaffiorino antichi fantasmi. La nota più
stonata forse è quella del portiere, mi dispiace dirlo data la stima per
Coppola come uomo e professionista, ma in due occasioni, tralasciando quella
che ha portato al rocambolesco gol-partita, ha lasciato forti dubbi sulla sua
condizione atletica. Dopo l’uno a zero è uscito di pugno su una palla
alta molto distante dai pali che avrebbe richiesto un intervento deciso e di
grande spessore atletico, invece è arrivato un po’ molle sulle gambe
quindi lo stacco è stato inferiore al necessario. Anche in occasione del palo
colpito dagli avversari con un tiro da circa trenta metri, mi è parso in
ritardo e lento nello spostarsi verso il montante alla sua sinistra. Il buon
Coppola ha una stazza importante per un portiere e penso che vada allenata
meglio. Sono convinto che sabato ne sapremo di più su questa nostra amatissima
squadra. Aggiungerei ancora un elogio a Iori maltrattato dal giornale sportivo
di Torino, perché a parer mio ieri più che altre volte è stato grandioso
rendendosi utile ovunque e chiudendo in copertura spesso meglio dei nostri
difensori. Poco aiuto ha avuto da Vives ancora lontano da una forma ottimale
che ne esalterebbe le indiscusse qualità. In questo momento meglio Basha per
dinamismo grinta ed in possesso di piedi buoni che nel tentativo finale di
riacciuffare il pareggio hanno dato un gran contributo.
Fulvio.
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