venerdì 1 febbraio 2013

Il mercato del Toro: luci e ombre..




Premessa indispensabile nel valutare le operazioni di mercato di questa sessione invernale effettuate dal Torino FC è che è stato fatto ciò che Ventura ha segnalato si dovesse fare. Sappiamo cosa intende il Mister per  “fare calcio” è quasi inutile ricordarlo, ma serve fare un po’ di chiarezza per capire quelli che sono stati gli orientamenti della società sulla base delle esigenze del tecnico. I punti focali sono tre e cioè gli esterni alti e bassi, il centrocampo e Bianchi. Non nascondiamocelo, il nostro capitano non rappresenta e non ha mai rappresentato il tipico centravanti  venturiano e di conseguenza dovremo farcene una ragione una volta per tutte anche perché al momento attuale i risultati testimoniano a favore del tecnico genovese. Vero è che abbiamo fatto una caterva di punti anche grazie ad eventi fortunati come il rigore sbagliato da Rosina allo scadere di Torino-Siena (3 a 2) o le due autoreti di Torino-Chievo (2 a 0) o i pareggi con un Catania in dieci per un’ora di partita o al Meazza contro un’Inter irriconoscibile alla quale è bastato inserire Cambiasso per agguantare, con i suoi inserimenti da dietro, un 2 a 2 insperato vista la mancanza di punte illuminate e la scarsa vena di Guarin oltre che la condizione deficitaria di Cassano. I punti però sono arrivati e questo è importante anzi vitale per stare alla larga dalle sabbie mobili in fondo alla classifica. Per gli esterni bassi  Ventura fa affidamento su Masiello più che su Darmian o potrebbe anche essere che dia al giovane di scuola milanista il tempo di rifiatare e intenda sfruttare sulla corsia di destra il momento particolarmente felice di D’Ambrosio che è risaputo sia più a suo agio sulla destra dove con  Cerci costituisce una coppia molto insidiosa. Cerci, Santana e Birsa rappresentano il meglio della creatività offensiva del Toro  visto e considerato che il credo calcistico del Mister, per quanto riguarda la fase di attacco del gioco, demandi agli esterni il compito esclusivo di creare occasioni da gol. I centrocampisti, infatti devono essere muscolari e frangiflutti e il loro compito è, passati in possesso di palla, aprire sulle fasce e non cercare la profondità o gli inserimenti. Mi chiedo infatti se l’interessamento o perlomeno il continuo sbandierare interesse per Almiron non sia stato altro che uno specchietto per le allodole visto e considerato che l’argentino non potrebbe mai giocare in un centrocampo a due. Abbiamo sfoltito la rosa e spero che molti dei ragazzi partiti abbiano la possibilità di giocare mentre qui non vedevano il campo. Le nostre dirette avversarie si sono tutte molto rinforzate, soprattutto il Genoa con l’arrivo, fra gli altri, di tre difensori centrali di buon livello, compreso  Manfredini, bandiera dell’Atalanta, ricco di mestiere e di grinta. Il Torino ha commesso forse un errore cedendo Sansone alla Samp. Sansone è un buon attaccante che potrebbe, inserito in un modulo più consono alle sue caratteristiche, riprendere il feeling con il gol proprio sulla sponda doriana di Genova: non si rinforza una rivale!

Fulvio

1 commento:

  1. SCUSA FULVIO DAL TUO ARTICOLO MI SEMBRA QUASI CHE TU SIA DISPIACIUTO PER LE VITTORIE DEL TORO,VENTURA HA DATO UN GIOCO AL TORO FATTO DI TECNICA E PRECISIONE ANCHE BELLO DA VEDERE, QUI NON POSSONO GIOCARE CALCIATORI CON TECNICA MEDIOCRE TIPO BIANCHI, SANSONE POTEVA ESSERE UN GIOCATORE BUONO MA MI E' BASTATO VEDERE BARRETO X UN TEMPO X CAPIRE SUBITO LA DIFFERENZA.
    SO CHE CI SONO TANTI TIFOSI CHE SONO DISPIACIUTI CHE LA VENTURESE COME LA CHIAMANO LORO VINCA SENZA BIANCHI ....IO DICO FORZA VENTURA FORZA PETRARCHI FORZA CAIRO FORZA TORO E ABBASSO TUTTI I CLASSICI TIFOSI CHE VEDONO SEMPRE IL LATO NEGATIVO......FORSE XCHE' CRITICARE E' UN MODO COME UN ALTRO X SCARICARE LE AMAREZZE DELLA VITA.......

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