martedì 12 febbraio 2013

Adesso viene il difficile...




Ogni volta che mi accingo a toccare il tasto dolente della sterilità dell’attacco granata, temo le reazioni di chi pensa che le considerazioni critiche siano il frutto di un atteggiamento partigiano a difesa di quello e quell’altro giocatore  o allenatore e di conseguenza suonino a condanna di chi occupa, senza titoli, il posto che toccherebbe all’altro. Non è così. La critica onesta rappresenta un momento di riflessione e di approfondimento  su   fatti, avvenimenti  e  personaggi di rilievo stimolando  pareri e opinioni che convergono da punti di vista diversi.  Non esiste la ragione del pensiero unico e anche se personalmente ritengo vero che il pessimismo sia figlio della razionale analisi dei fatti e l’ottimismo affondi  le proprie radici nella speranza e spesso sia padre delle delusioni più grandi, sono convinto che la coesistenza fra i due modi di valutare le fasi della vita sia la cosa più sensata per ottenere un equilibrato metro di giudizio. Tutto questo vale anche per il calcio. Questa lunga e cervellotica premessa altro non è che un modo per affrontare l’argomento  “attacco spuntato del Toro” senza suscitare rabbia nei sostenitori dei vari attaccanti granata. Facendo una piccola parentesi nel tentare di individuare i motivi dell'attuale situazione nelle zone basse della classifica che sta alle spalle del Torino, dobbiamo constatare che la squadra che più di tutte si è rafforzata è quel Genoa che attualmente occupa la quart’ultima posizione a sei punti dalla banda-Ventura.  Il Torino è stato ingiustamente, ammettiamolo, sconfitto ieri ad Udine dopo sette risultati utili consecutivi  che non sono bastati a dargli una classifica che lo mettesse al sicuro dai rischi di un coinvolgimento nella lotta per non retrocedere. Questi sette risultati positivi sono stati ottenuti con tre successi e quattro pareggi. Dopo il match di San Siro dissi che là si erano buttati due punti d’oro perché l’Inter vista in quell'occasione, a parer mio, era la stessa Inter perdente con Samp, Siena e Pescara. Contro la Sampdoria, nello scorso turno, si deve convenire che altri due punti sono stati buttati senza neppure concedere un’occasione degna di tale nome ai genovesi ma( ahimè!) senza creare una sola situazione importante per vincere se non con un evanescente Barreto che ha avuto la sventura di poter segnare solo di testa e non aggiungo altro. Tutto ciò significa che dietro si stanno svegliando e che il Toro ha frenato senza aver ottenuto il massimo nel periodo migliore del suo campionato. Vorrei capire il secondo tempo di Cerci a Udine e cioè mi piacerebbe sapere se il suo accentramento continuo alla ricerca del colpo vincente sia stata una scelta personale o un preciso invito del Mister. Nel primo caso, oltre a segnare un punto a favore dell’incontenibile esterno granata perché testimoniava che lui a perdere così non ci stava, evidenzia la perdita della fiducia nei suoi compagni di reparto incapaci in due partite di effettuare un solo tiro in porta o una sola giocata di una certa pericolosità. Nel secondo caso invece ci sarebbe da preoccuparsi perché se anche il tecnico si è reso conto che le scelte fatte (liberarsi di Bianchi e Sansone e puntare su una scommessa tutta da verificare com'è Barreto) costituisce un grosso azzardo al quale solo un’esplosione di qualche talento inaspettato potrebbe rimediare. Senza voler infierire su Banti perché le sue scelte sbagliate (eufemismo)  sono state viste da tutti , una tiratina d’orecchie (altro eufemismo)  la farei a questi benedetti  quinti e sesti arbitri che al Torino hanno arrecato di sicuro almeno danni per tre punti. Chiaramente i tre punti sono i due contro la Fiorentina ( fu il giudice di linea che abboccò alla plateale caduta di Cuadrado avvenuta  nel momento in cui, vista persa la palla, pensò di provarci  sentendo il contatto corporeo di un avversario) più quello toltoci da quell’ineffabile Sig. Calvarese (evidentemente  il ruolo di giudice di linea in quella occasione gli stava stretto) che si erse a protagonista assoluto intervenendo presso l’arbitro affinchè sancisse un rigore inesistente a favore della Roma. Dico questo perché ieri, nell’ultimo assalto disperato del Toro per agguantare un punticino diventato preziosissimo, la palla è uscita sul fondo dopo una carambola fra un granata ed un bianconero friulano il giudice di linea era lì a due metri dall’azione ed è rimasto impassibile assecondando la scelta di segnalinee ed arbitro di assegnare la rimessa dal fondo per gli uomini di Guidolin. Da casa, davanti al televisore, ho avvertito subito che il rimpallo era stato doppio e quindi ci stava il corner. Chi assisteva con me alla partita mi ha subito tacciato di parzialità, ma la moviola ha chiaramente fatto giustizia dimostrando che l’ultimo tocco era stato del difensore e quindi era calcio d’angolo. Com'è possibile che un arbitro che si sobbarca una trasferta a volte lunghissima per andare a dare il suo contributo nel giudicare le azioni di gioco in maniera imparziale ma soprattutto attenta, non veda nelle tre o quattro volte che l’azione transita dalle sue parti chi per ultimo ha toccato la palla? Sarebbe stato calcio d’angolo a favore del Toro e no certo rigore, cosa assai più complicata da assegnare  a chi porta quelle maglie granata, ma è possibile che la paura di un eventuale gol scaturito da un angolo contestato abbia avuto il sopravvento.

Fulvio.
 


Mi raccomando !!! Continuiamo a votare il logo del Toro anni'80 nel sondaggio di Tgcom alla pagina:
Purtroppo siamo al secondo posto dopo il logo dell' Ascoli, cerchiamo di vincerla sta sfida!!!

1 commento:

  1. E' difficile scindere l'analisi tecnica sui limiti dell squadra granata rispetto alle penalizzazioni legate a direzioni arbitrali disastrose che come nel passato hanno pesantemente limitato le ambizioni di classifica, senza voler tornare sui singoli episodi appare evidente come il toro abbia perso almeno 4 o 5 punti a causa di queste situazioni. purtroppo la storia si ripete e senza andare troppo indietro nel tempo ricordiamo bene gli scenari in cui è avvenuta l'ultima retrocessione granata. Pertanto sarebbe opportuno non dilungarsi a discutere di barreto e meggiorini ma vigilare attentamente sulle manovre arbitrali che decideranno l'esito del campionato nei prossimi mesi, denunciando se necessario eventuali nuove situazioni anomale che potrebbero verificarsi ( vedi bologna-genoa e chievo-bologna ) nuovamente ai danni del torino

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