lunedì 13 maggio 2013

Grazie Fiorentina!!!!




Finita! Una stagione che nelle promesse d’estate avrebbe dovuto dare ai tifosi del Toro grandi soddisfazioni è finita fra ansie e vera e propria paura (match con il Genoa). Basta! Abbiamo detto e scritto tutto quel che si doveva dire e scrivere , ma adesso, per l’ennesima volta, si accantonino i malumori e si guardi al prossimo campionato che fortunatamente sarà nelle massima categoria. La parola torna in mano a Petrachi, ma la leva che dovrà far lievitare le ambizioni del Toro rimane il portafoglio di Cairo. Bianchi se ne andrà ed è meglio così per lui che per caratteristiche tecniche non è compatibile con il credo calcistico del Mister che a sua volta sarà sollevato dal continuo disagio creato dalla critica e dai tifosi dell’ormai ex capitano e sarà più libero nelle scelte. L’obiettivo è sempre il solito: il salto di qualità. Per questo motivo il presidente dovrà compiere i dovuti passi per indirizzare questa società coperta da una gloria impolverata e sommersa dalle ragnatele del tempo, verso una posizione di rispetto e circondata dalle attenzioni degli avversari. Credo che costruire un Torino competitivo sia la garanzia assoluta necessaria per trattenere i nostri gioielli. Solo approntando una compagine forte e equilibrata si potrà convincere Cerci a fare una scelta importante per lui e il Toro. Ogbonna potrà essere il capitano della rinascita se si vedrà assecondato da alcuni giocatori di buon livello. Un’ottima quanto azzardata idea potrebbe essere quella di fare un cambio di prestiti con una squadra ambiziosa in modo da dare ad Ogbonna l’esperienza internazionale che il palcoscenico europeo e poi quello dei mondiali in Brasile possa essere utilizzato al rientro in un Torino che si sarà aggiudicato un posto in Europa l’anno prossimo. Fantacalcio? Credo che potrebbe essere un’ottima idea per gestire al meglio un campione. Garantirebbe, una soluzione del genere, di mantenere il cartellino di Ogbonna per poi, nella sciagurata eventualità di non classificarci per un posto in Europe League l’anno prossimo, riuscire a venderlo a cifre prestigiose. Una cosa è certa e cioè se la campagna acquisti partirà a rilento per concludersi solo dopo il ritiro estivo il segnale sarà inequivocabilmente lo stesso degli ultimi otto anni: quello di una dirigenza che continua a non far tesoro dei tanti insegnamenti trasmessi da un mercato sempre fatto al ribasso seppur dispendioso.

Fuvio

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