venerdì 5 ottobre 2012

Il Cagliari in cerca di riabilitazione e riscatto, il Toro cerca conferme e morale...


Le partite di calcio di solito vengono classificate in varie categorie prima del loro svolgimento e in altrettante dopo la loro conclusione. Proviamo a catalogare Torino-Cagliari di domenica prossima sia prima del match che dopo con il resoconto post-partita. Parliamo intanto del Cagliari e di come vivrà questa tormentata  vigilia. Il presidente Cellino vittima, come spesso gli accade, del malfunzionamento del suo self-control che lo ha portato, la settimana scorsa, a sfidare gli organi competenti in ordine alla sicurezza dello stadio cagliaritano con le conseguenze che tutti sappiamo, in questi giorni ha dato il benservito a Ficcadenti sostituendolo con un allenatore esordiente come Pulga. Non entro nel merito delle motivazioni tecniche che hanno influito sul disastroso avvio di campionato dei sardi ma mi permetto di osservare che ci sono stati numerosi cambiamenti nella formazione affidata a Ficcadenti alla fine della campagna acquisti e vendite di quest'estate quindi, in questi casi, succede a volte che sia fondamentale dare il tempo necessario alla squadra per trovare i giusti assetti e poi eventualmente rimediare nella sessione di gennaio del mercato calciatori con gli innesti necessari. Detto questo penso che la preparazione alla partita contro i granata che stanno svolgendo in Sardegna i rossoblu, sarà molto accurata per affrontare nel migliore dei modi un Toro su di giri dopo la roboante vittoria di Bergamo. Già Colantuono, domenica scorsa, sapendo quanto è importante, nel gioco di Ventura, l'impostazione della manovra facendo scivolare la palla dal portiere ai difensori, ha disposto i quattro suoi avanti in maniera che marcassero fin da subito i vari Darmian. Glick, Ogbonna e D'Ambrosio costringendo così Gillet al rilancio lungo. Con questa mossa gli atalantini hanno snaturato il gioco del Toro risultando, nei primi cinquanta sessanta minuti, più pericolosi senza però cogliere i frutti della loro relativa superiorità. Sicuramente anche i cagliaritani faranno pressing fin da subito sui nostri difensori per taglire i rifornimenti ai nostri avanti. Solo che il rischio di avere dopo un tempo la squadra in debito d'ossigeno per l'impegno fisico altissimo che richiede questo tipo di pressing asfissiante così come è costato caro agli orobici ( non appena si sono allungati i reparti atalantini Cerci e Stevanovich prima e sul finire Bianchi ne hanno approffittato colpendo letalmente) altrettanto potrebbe accadere loro. Tornando al tema di questo articolo non si può che definire quella che sarà la partita dei cagliaritani come la partita del riscatto. Il nostro invece sarà e deve essere assolutamente inteso in questo senso, un grosso impegno che ci dovrà dare la certezza di aver trovato finalmente un equilibrio di classifica e di gioco duraturo. Da queste certezze si svilupperà la crescita della società. Definirei pertanto la prossima contro un Cagliari disperatamente alla ricerca di punti, come la partita delle conferme.

Fulvio

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