domenica 14 ottobre 2012

Vogliamo un Toro in prima fascia perchè con i ritocchi giusti si può..


E' da luglio che sostengo ciò di cui adesso un po' tutti si sono resi conto e adesso non possiamo far altro che aspettare aspettare e aspettare. Ma se il Torino FC per noi tifosi è il giocattolo preferito, quello che ci fa divertire (raramente ma intensamente), dal quale non ci separeremo mai e siamo disposti a riaggiustare ogni qualvolta qualcuno ce lo rompe, per un imprenditore ambizioso con il logico obiettivo di far fruttare il capitale investito nell'impresa, questa squadra che racchiude in sè uno scrigno di tesori come nessun'altra squadra al mondo dovrebbe rappresentare una miniera preziosa di opportunità.  A luglio sostenevo infatti che per fare un balzo in avanti era necessario mettere in piedi una squadra che presentasse a sinistra un fluidificante giovane dotato tecnicamente e atleticamente  che sostituisse un Parisi, ottimo esterno basso mancino ma con una situazione anagrafica deprimente,  con grandi prospettive. Serviva poi un centrale di centrocampo degno di una squadra ambiziosa. Il terzo ritocco necessario, indispensabile addirittura, doveva essere la seconda punta, il cui profilo tecnico individuavo in una punta rapida, in continuo movimento alla ricerca della posizione favorevole per colpire sfruttando la potenza atletica e la bravura nel gioco aereo di Bianchi. Questa punta avrebbe, a parer mio, avuto molto più spazio da sfruttare agendo in uno schieramento offensivo a tre coperto alle spalle da due mediani e un regista di spessore. Investire in questi tre campioni o futuri calmpioni dovrebbe essere il famoso progetto di successo che i nostri dirigenti dovrebbero perseguire per realizzare il salto di qualità che tutti auspichiamo. Il problema è che la rigidità del modulo adottato non prevede la presenza di un regista che sappia impostare prevalentemente il gioco offensivo e quindi necessiti del supporto di due mediani mentre non verrebbe oltremodo snaturata la fase offensiva in quanto sulla fascia destra agirebbe sempre un esterno d'attacco e a sinistra il terzino, dotato di corsa e tecnica notevoli, costituirebbe, con i suoi inserimenti, una spina nel fianco non facilmente contrastabile come sono difficili i pericoli portati da lontano. Da cosiderare che un centrocampo a tre può coprire senza affanno le sgroppate di un difensore di fascia. A questo punto vorrei anche fare due conti perchè è importantissimo, per una società dichiarata fallita solo sette anni fa, tenere in ordine la situazione contabile. Santana, Birsa, Cerci, Verdi, Stevanovic e Sansone sono sei, dico sei, esterni alti e di questi almeno due sono superflui. Ritenendo Bianchi, per il suo peso specifico di carisma che gli viene dalla quantità di impegno profuso, gol fatti e professionalità, inamovibile, considerando Diop giovane di talento che potrebbe esplodere da un momento all'altro, Sansone giocatore da sfruttare come seconda punta ecco che Sgrigna e Meggiorini diventerebbero altri due superflui. A centrocampo Brighi, Gazzi, Suciu e Bakic oltre al factotum Vives sono ok mentre in difesa Caceres rappresenta un di più di cui è difficile immaginare la utilità. sono cinque o sei i giocatori che possono ritenersi superflui e anche se il loro sacrificio non è di grande aiuto per le finanze granata c'è da considerare che rappresenterebbero comunque un buon risparmio. Se per la punta e per il terzino sinistro non ho nomi da proporre, per quanto riguarda il centrocampista con doti di regista soprattutto offensivo ho un'idea che potrebbe sembrare strampalata ma io ci credo e si tratta del ceco  Rosicky, trentaduenne campione attualmente all'Arsenal, in grado di dare un taglio super al nostro gioco e che essendo agli sgoccioli di una grande carriera ma con due anni ancora buoni da disputare ad alti livelli potrebbe venire a confrontarsi con il calcio in Italia. Sarebbe una scommessa ma una scommessa attraente molto più di quelle fatte per i vari Fiore, Recoba e Di Michele.

Fulvio

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