sabato 23 ottobre 2010

Questioni di semantica

Parole e fatti. Teoria e pratica. Il dire, il fare… ed il mare.
In teoria vogliamo far capire a tutti che i tifosi del Toro non sono completamente allo sbando. In pratica probabilmente sono in rotta da un pezzo. A parole la situazione si risolve facilmente, poi però ti svegli una mattina, vai a ritirare i volantini che hai commissionato per promuovere la tua iniziativa pro-Toro, e scopri che il primo è stampato su carta gialla. Ma le scritte sono nere.
Semantica dei colori. Sono un’ape? Forse sì; adoro volare con la fantasia, mi piace sentirmi parte di un gruppo, sono piuttosto operoso e, soprattutto, per me il miele è meglio della nutella. C’è un problema. Sono un’ape monocromatica: né gialla, tantomeno nera.
Si instilla il dubbio. E’ il caso di consegnare nelle mani di una turbolenta tifoseria volantini dall’ambiguo colore? Guardo fuori. Anche il cielo è indefinibile: piove o non piove? Fa freddino, oggi. Abito a Torino, tifo per il Toro: l’inverno in sé non mi dispiace, quello del nostro scontento un po’ di più.
Esco.
Lungo il cammino tanti pensieri. Ad onor del vero anche un po’ di preoccupazione: il clima fortemente voluto da alcune frange è quello del terrore. C’è davvero differenza tra opinioni personali, voci di corridoio e notizie? Siamo alle solite: in teoria sì, in pratica ormai no. Non solo attorno al pianeta Toro, non soltanto nel calcio. Ovunque. Così capita, in meno di una settimana, di assistere allo sgretolamento generale di quel poco di dignità che, quantomeno di facciata, le parti in lotta tra loro stavano cercando di far sopravvivere. C’è chi getta il sasso e nasconde la mano; c’è chi davanti ai microfoni rilascia dichiarazioni quantomeno ingenue, per non dire indecorose; c’è chi coglie la palla al balzo per gettare la spugna e schierarsi apertamente “contro”, quando in realtà dovrebbe essere al soldo della probità; c’è chi delira senza ritegno; c’è chi tace e chi… assolutamente no!
Via le maschere. Si schierino gli eserciti.
Sguardi torvi tra tifosi. C’è chi distribuisce volantini con il faccione dell’editore alessandrino e la scritta “Cairo vattene” e chi, io, ne distribuisce altri in cui si invita soltanto al rispetto della civiltà. Scatole di cartone chiuse dal nastro adesivo alla mano, i soliti ragazzi chiedono fondi per la curva. Avranno diciotto anni, venti al massimo. Sono nati e cresciuti con il Toro già in B, dovrebbero più di tutti esserci abituati. E invece…
I tifosi passano ingrigiti. Preveggenza: oggi non sarà una giornata facile. Scorrono i volti, le parole si perdono nell’aria.
Sceicco…
Red Bull…
Cairo…
Assolutamente no…
Contestazione…
Eithad…
Ethiad…
Iet..
Hei…
Insomma: gli arabi…
Nessuno parla della partita, come se fosse l’ultimo dei pensieri o forse con la consapevolezza che lo sgambetto ciociaro è già nell’aria. Un tifoso si ferma, prende il volantino, sorride amaramente e profetizza: “è tutto inutile. Il danno è già fatto”. Ma i volantini continuano a passare di mano in mano. Sorprendentemente a terra non se ne vede nessuno; dalla Ovest alla Primavera quasi tutti sporgono apaticamente la mano ed afferrano i fogli.
Non sono tutti giallo-neri! Nel secondo pacchetto ce n’è rossi, azzurri, rosa, verdi…
Speranza.
Stiamo vivendo in bianco nero. Con la memoria ferma ai vecchi televisori b/w, magari senza telecomando, ma forieri di notizie sicuramente più liete. Bianca e nera è anche la città, ora come non mai volutamente dimentica del granata; perché è meglio non pensarci se tanto ogni volta che lo si fa vengono narrati infausti eventi. Bianca e nera è la carta stampata: sembra quasi irridere in grassetto nero su sfondo bianco il tifoso medio, quello che va allo stadio perché vuole vedere le maglie granata che giocano. Quello per cui si vinca con chi si vinca: che siano editori, sceicchi o distributori di bibite, purchè di tanto in tanto si vinca. Che siano alti, bassi, magri o muscolosi, purchè quelli in campo siano almeno guardabili. Quello per cui la semantica è inutile: i suoi pensieri non hanno bisogno di interpretazioni, sono genuinamente granata.
Ah, già… C’è anche la partita.
Sappiamo com’è finita.
Sappiamo cosa è successo dopo.
Immaginiamo cosa succederà prossimamente.
Comunque si evolveranno gli eventi speriamo soltanto di non far altre figuracce fuori dal campo. Ci servono idee, aneliamo la tranquillità; dobbiamo tentare di lanciare iniziative pacifiche che possano promuovere il Toro e Torino come realtà un po’ meno caotica; siamo obbligati ad offrire una spalla a chi in questo momento non riesce a tenere il capo dritto.
Dialogo. Ci si può far sentire anche senza urlare. A volte bastano un sussurro ed una manciata di parole educate. A volte basta il linguaggio del corpo.
Questioni di semantica.


Paolo

7 commenti:

  1. Trovo difficile esprimere un giudizio sulla partita di oggi, partiti male finita peggio
    sono tifoso del TORO da 41 anni (da quando sono nato) momenti difficili ne ho vissuti bocconi amari sfotto degli amici ho perso il conto ma non mi sono mai pero d'animo ma oggi trovo difficile seguire ancora le partite di questa squadra (se si puo chiamare squadra) errori incredibili
    avverasri che fanno 2 tiri e fanno 2 goal con increbile facilità.
    cosa non quadra, cosa non va.
    oggi abbiamo fatto l'ennesima figura di merda sotto tutti i profili persino un cambio ( a mio modestissimo parere sbagliato ) IUNCO per PELLICORI con BIANCHI che non riusciva neache a camminare in campo nell'ultimo quarto d'ora.
    Credo che la pazienza dei tifosi sia completamente FINITA.
    questo è uno sfogo esasperato e credo di non essere il solo
    adesso BASTA BASTA BASTA o tirano fuori le palle e glile stacchiamo noi a MORSI

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  2. Io vorrei soltanto sapere quanto davvero influisce il clima torinese sulla resa della squadra...

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  3. Gianluigi non ti abbattere così, fa male vedere la nostra squadra perdere in questo modo ma abbiamo visto di peggio e la tua pazienza non deve finire. Ci sono problemi più che altro tattici, sul campo io la vedo così. L squadra è ottima ma soffre troppo giocando così.Lerda ha le sue grossissime responsabilità, non c'è dubbio e deve cambiare qualcosa. Quei tre li davanti sono troppo distanti tra loro e non tornano abbastanza. Nonostante tutto creiamo occasioni e guarda caso le creiamo quando buttiamo in avanti il pallone col rilancione dalle retrovie. Lerda è un brav'uomo e credo abbia capito che non si può giocare così in serie B, a meno che non ti giri tutto bene e sei sull'onda dell'entusiasmo. Abbi ancora pazienza le cose gireranno meglio, son sicuro. Fabrizio

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  4. per ortolanofabrizio
    vedi amico mio non sono abbattuto sono incazzato nero "il mio TORO" quando usciva dal campo usciva sempre a testa alta anche se perdeva, questo non si avvicina lontanamente "al mio TORO".
    NON CHIDEO LA LUNA ma un campionato dignitoso da non far vergognare i propi tifosi quando camminano per la strada
    siamo diventati la barzeletta d'Italia e non mi riferisco solo alla squadra ma anche alla socetà che ci rappresenta.
    un tempo prese per il culo come quelle di queste settimane non venivono neanche pensate.
    adesso aspetto con ansi la partita con il BARI vedrai che figura di M.... faremo.
    Non smettero mai di tifare Toro ma tutto ha un limite tutto...................

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  5. mi raccomando caro paolo, il prossimo volantinaggio cambia i colori.... ;)
    ...e ...metti un bel granata.....
    cmq meglio giallonero che bianconero... e massimo rispetto a chi manifesta le sue idee in maniera pacifica e non violenta...FORZA TORO!!!

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  6. speriamo in bene per stasera altrimenti diventeremo più ricchi!!!!!!!

    Marco

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  7. Hai ragione. Forza Toro ora e per sempre

    Michele

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