martedì 13 novembre 2012

Punti di vista...



Ho deciso di abbandonare le mie solite analisi pre e post partita per vedere se è possibile aprire un dialogo fatto di critiche e commenti con chi legge queste righe che settimanalmente appaiono sul nostro blog  "Cultura e passione granata". Commentare insieme gli accadimenti del week end calcistico è per me molto stimolante per cui mi impegnerò al massimo al fine di stimolare a mia volta i vostri interventi.
Cominciamo da questa domenica che se non ha scatenato l'entusiasmo per il gran gioco ci ha però dato tre punti pesanti che ci levano dall'incubo delle sconfitte casalinghe. Considerando che le uniche due vittorie precedenti quella con il Bologna erano state con il Pescara colabrodo di Stroppa (oltretutto anch'essa neopromossa) e quella pirotecnica ed irripetibile a Bergamo con l'Atalanta, chissà a quanti di noi ed io fra i primi, era sorto il dubbio che questa squadra non fosse attrezzata per cogliere successi in serie A. Vittoria fondamentale quindi per una crescita di autostima e convinzione nei propri mezzi. Sul gioco poi, come al solito, sono eccessive le critiche che piovono sui granata. A tutti questi super opinionisti che, con la puzza sotto il naso, giudicano il Toro squadra di basso livello tecnico vorrei ricordare i tanti punti fatti da compagini osannate bravissime a far punteggio pieno giocando decisamente male come è capitato a nostre spese con la sconfitta casalinga con l'Inter. Sappiamo inoltre che una svista arbitrale anche se in buona fede (???), quasi sempre può pregiudicare l'esito di un match. Mi riferisco a gol non assegnati per fuorigioco inesistenti e viceversa convalidati quando erano da annullare. Rigori sacrosanti non concessi e situazioni perlomeno dubbie subito punite con penalty a favore di chi si porterà a casa il risultato pieno. Che dire poi delle espulsioni che costringono la squadra sulla carta inferiore a disputare buona parte del match in dieci contro undici? Ricordate l'episodio a noi fatale con il Parma protagonista Sansone? Sbilanciato cade, non protesta e non reclama ma viene sanzionato con il secondo micidiale cartellino. Trascorrono pochissimi minuti ed un uno-due chiude una partita che al massimo gli emiliani avrebbero meritato di pareggiare. Vorrei anche soffermarmi su ciò che è avvenuto all'Olimpico di Roma nel derby. Mi rivolgo soprattutto a coloro che hanno in qualche modo, anche a livello dilettantistico come il sottoscritto, giocato a calcio: quando si è in campo la tensione fisico-emotiva è alle stelle e capita ovunque che le trattenute e le spinte oltrechè le manate per divincolarsi da una stretta che non ha nulla di amoroso siano numerosissime. Quella di De Rossi è stata una manata per liberarsi dalla morsa di Mauri e non un pugno. Assolutamente no. Un arbitro all'altezza di un incontro così denso di emozioni come un derby, avrebbe dovuto ammonire il romanista senz'altro reo di scorrettezza e al tempo stesso invitato il laziale ad alzarsi e a non eccedere in sceneggiate che sono avvilenti e ridicole. Ci sono gicatori che menano come fabbri chiedendo scusa con un sorrisino e una pacca sulla spalla all'arbitro e all'avversario per poi rotolarsi per metri e metri cercando il sangue che a parer loro dovrebbe sgorgare a fiumi dalle ferite provocate da un presunto colpo mortale sulla nuca o sulla bocca sferrato da una mano che il più delle volte sfiora o si appoggia leggermente sul moribondo. Maestro in queste sceneggiate è il buon Chiellini, osservatelo bene durante una partita e converrete con me su quello che dico.

Fulvio

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