mercoledì 16 maggio 2012

Bene Bene Bene Bene Bene!!!!!!!!!!!!!



Finalmente una serata coi fiocchi a dispetto di tutto e di tutti. Ieri sera Ventura ci ha fatto assaporare la libidine promessa. Un grande Toro ha centrato la prestazione super nel momento più difficile del campionato quando  a due giornate dal termine e dopo una partita, quella persa con il Pescara, che lo aveva fatto scendere dal piedistallo della classifica proprio quando tutto sembrava quasi fatto. Una mazzata incredibile. Ma incredibili sono stati quei ragazzi che correvano con una carica straordinaria trasmessa loro da un pubblico fantastico, un Mister che mi sembra abbia interpretato al meglio e in poco tempo lo spirito che anima la metà e un po' di più (sono parole sue) di questa città e una maglia dal colore più bello che ci sia in circolazione nel panorama mondiale delle divise dei club. Credo che se il Toro è il Toro e cioè una squadra straamata dai suoi tifosi e chissenefrega se solo da loro (ieri sera in tv l'ottanta per cento dei commenti dei vari telecronisti era rivolto al Pescara e al Sassuolo) tantissimi sono i motivi che vanno dalla sua travagliata storia drammatica (Superga, Meroni) e leggendaria (il Grande Toro e le sue imprese legate alla rinascita e al rifiorire della nazione dopo la tragedia della guerra) ma una parte importante  ce l'ha quel  colore granata che riempe di passione i cuori della sua gente sugli spalti al solo apparire all'uscita dal tunnel che porta in campo e che illumina tutto intorno di buoni sentimenti. Siamo felici perchè la sofferenza accumulata fa esplodere la gioia in maniera dirompente e incomprensibile ai più. I telecronisti si stupivano di quell'invasione inaspettata da parte del nostro pubblico al fischio finale e si chiedevano se per caso avessero sbagliato i calcoli: sciocchi! Così abituati a commentare un calcio di eccellenza dove si scontrano titani dal potere economico illimitato che permette loro di allestire squadre formate da calciatori milionari che se sbagliano un passaggio a partita non vengono considerati top-player o se non segnano un gol da loro giudicato facile ne chiedono subito la sostituzione: non sapete che a Torino esistono tifosi che sono pronti ad amare per sempre un calciatore che segna un gol importante per la loro suadra e non gli importa se la partita precedente ha sbagliato l'inverosimile solo perchè ha indosso quella straordinaria maglia ed esplodono di gioia incontenibile perchè una vittoria contro il Sassuolo e non certo contro il Barcellona o il Bayern, ha riacceso la speranza e non perchè ha dato loro una certezza. Vorrei spendere due parole su Benussi e due su Morello se permettete. Il portiere giunto a seguito delle trattative di gennaio, con la sua calma e la sua abilità ha dato al reparto una sicurezza e una fiducia notevole e inaspettata perchè si tratta di un professionista serio e espertissimo degno, a mio modesto parere, della conferma e della titolarità l'anno prossimo perchè in grado di gestire le emozioni dei momenti complicati. Alle sue spalle vedrei bene un giovane tra quelli rivelatisi quest'anno nella serie cadetta. Gomis dovrebbe decidersi di mettersi in gioco accettando una squadra che gli offra il posto di titolare anche in serie C e solo così sapremmo finalmente quanto vale e quanto si possa contare in futuro su di lui. Il discorso su Morello tira in ballo il ruolo di terzo portiere. Il buon Fontana ha avuto una stagione esaltante a Novara che gli ha permesso di disputare molte partite ed anche importanti in serie A e questo dopo che due anni fa a Torino qualcuno lo dava per finito, vista l'età, anche solo come secondo o terzo. Attenzione a non commettere lo stesso errore con Morello che potrebbe tranquillamente ricoprire questo ruolo l'anno prossimo senza costare troppo e facendo spogliatoio in maniera importante. Questo orgoglioso siciliano, se avete voglia di rivedere tutti i festeggiamenti della squadra dopo un gol segnato, è sempre il primo a correre ad abbracciare il compagno che ha segnato precipitandosi in campo e trascinando gli altri componenti la panchina. Questa gioia solidale da parte di chi soffre per non essere in campo, la dice lunga sull'attaccamento e sullo spirito di squadra. Sono giocatori questi che aldilà delle loro capacità tecniche di cui Morello non è certo privo nonostante un avvio di campionato, lo scorso, disastroso che lo ha segnato professionalmente ( ma questo è il destino dei portieri, un errore per loro è terribile e deleterio per il risultato, vedere Buffon) sanno rendersi utili sia quando sono chiamati in campo per un'emergenza sia quando si allenano o siedono in panchina per mantenere alta la tensione agonistica di chi potrebbe scendere in campo da un momento all'altro. Lo so che questa è letteratura ma per noi del Toro l'aspetto umano del rapporto con i nostri beniamini è molto importante e poi non dimentichiamoci il campionato strepitoso disputato nel finale del torneo 2009/10 da Morello che arrivava da un periodo di inattività lunghissimo. Sabato toccheremo l'argomento Modena, argomento delicatissimo, ma oggi godiamoci la libidine di ieri sera in santa pace.

Fulvio

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