venerdì 4 novembre 2011

Sassuolo: altra brutta gatta da pelare

Forse quella di domani sarà la trasferta più difficile da gestire fra quelle sin qui disputate soprattutto per lo stato di forma degli emiliani oltre che per l’entusiasmo che il derby vinto con punteggio clamoroso contro il Modena ha scatenato. 

È quella di Pea una formazione da prendere con le molle, dotata di gran ritmo, rapida nei capovolgimenti di fronte e con diversi giocatori in grado di andare in rete con facilità. Dopo essere stata estromessa nei play-off dal Toro nel 2010, ha disputato l’anno scorso un torneo sconcertante nel quale ha rischiato la retrocessione ma in questo campionato ha ripreso a correre e credo che sarà di nuovo protagonista. Ventura sarà, per la prima volta, privo del punto di equilibrio tattico della squadra, mancherà cioè, perchè  squalificato, Manuel Iori. Assenza importante ma il tecnico dalle mille risorse son sicuro troverà le giuste compensazioni sfruttando con acume e maestria la rosa anche se a onor del vero è abbastanza povera in questo periodo. Sarebbe stato logico riproporre il modulo che tanto bene ha fatto a Reggio con i tre a centrocampo, ma nel Toro attuale tra i centrocampisti a disposizione sono al 100% solo in due (Basha e De Feudis) con Vives non al meglio dopo l’infortunio di martedì, Iori squalificato e Suciu indisponibile. Una volta avremmo pescato nella Primavera ma non sono più quelli i tempi. Surraco, Pagano oltre a Guberti fuori causa, Stevanovic con qualche problema fisico Oduamadi da non rischiare in un incontro così delicato e un Verdi troppo offensivo, rappresentano le altre problematiche relative al gioco sugli esterni. Potrebbero partire subito D’ambrosio e Darmian sul lato destro ma a sinistra non ci sono alternative a d Antenucci e Parisi o Zavagno in questo momento più affidabile nella fase difensiva. Sono curioso di vedere come il Mister ligure disporrà la squadra in campo domani, ma stiamo tranquilli questo Torino è Toro nella tenacia e nella volontà tant’è che ha steccato solo con il Cittadella e a Gubbio ha affrontato il match in un clima ambientale infuocato su un campo che per dimensioni favoriva più il gioco convulso che quello ragionato e con un livello di concentrazione inadeguato. La concentrazione e la pazienza non devono mai venire meno a questa squadra dato il suo tipo di gioco da motore diesel più che da sportiva brillante.

Fulvio
 

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