mercoledì 15 febbraio 2012

Orgogliosi di voi


Queste sono le parole con cui il nostro Asta ha sottolineato la magnifica vittoria ottenuta agli ottavi di Viareggio contro una frastornata formazione  genoana dai suoi ragazzi. Ragazzi e niente più, ricordiamocelo. C'erano diversi '94 e anche un certo Aramu che è del '95 e questo non fa che accrescere il valore del risultato. Ci mancava Diop, un talento che, se manterrà le promesse, sarà un altro fiore all'occhiello di questa nostra travagliata ma amatissima società. Abbiamo domato un avversario che si era permesso di umiliare con un 7 a 0 questi colori dietro i quali pulsano cuori da tutte le parti d'Italia, insistendo ad infierire contro una squadra che ormai era rassegnata. Abbiamo dominato mettendo in mostra talenti e talentini come il geometrico Milani o il generosissimo capitan Panepinto o il mai domo Gatto, capace di portare palla fino al novantesimo da porta a porta dopo una partita giocata senza risparmiarsi mai. L'unica speranza è che i vari osservatori presenti allo stadio in sintetico di La Spezia, non mettano gli occhi su ragazzi come Chiosa, ci mancherà ai quarti, Fiore, Isoardi e Ropolo tentandoli come è stato fatto con Benedetti o Comi. Coriaceo e fisicamente già pronto per iniziare a proporsi al calcio maggiorenne Pinelli che si è guadagnato sul finire del match, dopo cento battaglie, coni un guizzo imperioso, un rigore che, da lui stesso realizzato, ha messo fine alle speranze dell'undici di Mr Novelli. Discorso a parte per i due trequartisti Barbosa Da Silva e Aramu. Sono giovanissimi, ricchi di talento, ma già protagonisti con una rete (Aramu) e giocate importanti che con un po' di fortuna sarebbero sfociate in gol (Barbosa). Gomis non si può giudicare perchè, salvato dalla traversa nell'unica occasione concessa ai rossoblu da Chiosa e compagni, è stato chiamato a sbrigare normali situazioni con indice di pericolosità bassissimo. Bene ragazzi, ai quarti ce la giochiamo, comunque vada abbiamo ricordato che il Toro continua ad esistere, che ci siamo e ci saremo sempre con la nostra scuola che per il calcio italiano ha scritto pagine importanti che sono là a testimoniare la nostra vitalità. Anche in questi anni oscuri per noi, non dobbiamo dimenticare che abbiamo continuato a dare giocatori alla nazionale cresciuti nella nostra primavera e arrivati alla massima serie con la maglia granata come Marchetti, Quagliarella, Balzaretti e, dulcis in fundo, quell'Ogbonna per il quale non si sa più quale aggettivo usare. Un "grazie ragazzi" urlato da tutti noi che può suonare rindondante di retorica ma è solo perchè quando c'è di mezzo l'amore sembra tutto amplificato esageratamente ma l'amore  così.      

Fulvio

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