lunedì 16 aprile 2012

Il Dannato, il Pessimista e...il San Culato


Scriveva una tale Luisa Pavanello : " Si può cambiare un'idea, ma non il cuore, nè l'anima che lo ospita.."
Il destino fa il suo corso, inevitabile, incontrastabile. C'è chi ne lamenta ogni giorno le sue persecuzioni ( il cosìdetto "dannato" ), c'è chi si rassegna al suo corso ( il "pessimista" ), c'è chi ne coglie i frutti ( forse, da quanche parte esiste, anche se di persona non lo conosco..ma chiamiamolo pure "San Culato", tanto per usare un eufemismo ). Il tifoso del Toro prende un pò da tutti i personaggi sopra citati.

Nasce dannato. Tale teoria viene confermata da quotidiani test clinici che descivono in linea generale il "piemontese" quale  un masochista perbenista, un autoflagellatore che si lamenta in silenzio, senza disturbare troppo. Un esempio? Il Toro perde 5 gare su 33 incontri e per il tifoso granata non va affatto bene. La Gobba perde lo scudetto e l'intero organigramma sportivo,stemma incluso,è da rifondare. Da piccolo mio padre mi portava nel piccolo ma storico Toro Club di Acqui Terme e ivi ho appreso il profondo stato di "piemontesismo cronico " dei suddetti toroclubbari acquesi. Mi facevano tenerezza in realtà, preoccupati più dall'ululare insistentemente per un fallo di Maspero piuttosto che delle corna della moglie..ma anche questo è il Toro. ( che mi venga un colpo,se qualcuno di Acqui dovesse leggermi, la mia è pura ironia! )
 
Cresce pessimista. Rispolvera i papiri del '46 e spera che un giorno gli Immortali ritornino in campo e facciano piazza pulita di tutto e di tutti. Mi piacerebbe immaginare come questo pessimismo cosmico lo porti ad essere  influenzato pure nel voto politico, riducendolo a tifare per quell'ala di governo che oggi conta poche percentuali di elettorato. Chiamali grillini o dipietrini..

La figura del San-Culato invece ( perdonate ancora una volta il basso profilo lessicale del termine in questione ) è una figura assai rara da rilevare tra il tifo granata, specie in questi tempi. Come già accennato, il fortunello "coglie i frutti che il destino gli offre ". Che poi, diciamoci la verità, scritto in questo modo lo paragonerei ad un folle. Cerco di spiegarmi meglio : il San Culato segue per filo e per segno la via che il Destino gli ha tracciato. E' una figura corretta, forse persin odiosa nella sua correttezza,ma guarda sempre avanti. Pazienza se tifa Toro. Pazienza se le Coppe al cielo le alzano altri. E pazienza se non siamo invinghiati per ora nel calcioscommesse..cavoli,potevamo almeno vincere qualcosa rubacchiando di quà e di là! Appena gli sorgon tali pensieri, il San Culato si fà il segno della croce e confessa i propri peccati.

Che tu, tifoso e fratello granata, ti rispecchi nella prima, nella seconda o nella terza figura, ti ripeto : " Si può cambiare un'idea, ma non il cuore, nè l'anima che lo ospita.."
Rassegnati. Sei un predestinato.

Concludo con la solita pillola. Prendiamo spunto dal sampdoriano Paolo, il primo intervistato prima della strabiliante sconfitta della Samp con il Toro ( a Genova ). "Più forti della nostra squadra in B non c'è nessuno..".





Caro lettore di CulturaGranata, se anche tu hai voglia di riempire di pensieri folli, di abissali sentenze o di scherzosi sfottò il suddetto finto giornalista "fai da te" che tu ordunque sia il benvenuto!
E speriamo che ce la caviamo....

Lion

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