martedì 24 aprile 2012

L'inchiesta sul nuovo Delle Alpi (parte seconda )


I primi regali a tinta bianconera

Nella prima parte dell'intervista rilasciata all'ex Assessore allo Sport del capoluogo piemontese, Lorenzo Matteoli, il tifoso granata avrà sgranato i propri occhi circa una ventina di volte.
Ora, se tali parole si limitassero a descrivere un parere del tutto personale sarebbe logico e naturale ritenere che esista ( o fosse esistita all'epoca dei fatti ) una via di mezzo, certificata e comprovata da documenti scritti inconfutabili. Ebbene, questa inchiesta è nata proprio grazie alla libera consultazione di documenti certificamente provati e ben visibili da tutti negli archivi comunali della Città.
Andiamo con ordine. Ripartiamo da dove eravamo rimasti : l'inizio dei lavori ed i primi regali "a tinta bianconera". Prosegue Mattioli :


" La battaglia continuò dopo la costruzione dello stadio: la Juventus continuò ad aggredire la Concessionaria con la complicità del sindaco Castellani e dei media di servizio torinesi, accampando ogni sorta di scusa per denigrare lo stadio ( "ci fa freddo.." è stata la più spiritosa ) e chiedere riduzioni dei costi di affitto.
  La posizione denigratoria e negativa della Juventus è solidamente smentita dai fatti : tutti i record di incasso e di pubblico sono stati battuti negli ormai 16 anni di vita del Delle Alpi.."

Ora, amici miei, state bene attenti e drizzate le antenne.
 
"La Concessionaria Acqua Marcia, portata al fallimento, cedette la concessione del Delle Alpi ai Fratelli Caltagirone che, in un clearing finanziario, la cedettero all'Istituto San Paolo di Torino, uno dei centri dominanti del "Sistema Torino " ( ved. Parte Prima dell'inchiesta ).
Il San Paolo fece una società per la gestione dello Stadio ( Sogealpi ) che durò pochi mesi. In questi pochi mesi la Sogealpi regalò la concesisone pubblicitaria alla Juventus. Lo stadio, privato del fondamentale cespite attivo della pubblicità, venne poi "regalato" alla Città e il Sindaco Castellani lo accettò, sapendo bene quale sarebbe stata la conclusione della vicenda. Egli concordò personalmente con Giraudo le condizioni per la cessione dello Stadio e dei terreni alla Continassa come se fossero sue personali proprietà.



Questo risulta da una imprudente lettera di conferma scritta da Giraudo al Castellani. (lettera con timbro del protocollo della Città di Torino - prot. n. 6756, 09, Set. 1999). La riunione fra Giraudo e Castellani avvenne senza la partecipazione di funzionari dell’Amministrazione: un affare privato.



Questa è solo il primo ( testato ) documento di molti altri che vi esporrò, senza censure.
Il prossimo articolo riguaderà l'anno 2003. L'anno della "conquista dirigenziale bianconera", come alcuni scrissero . Prenderò come riferimento base le opinioni di due giornalisti  de "Il Manifesto ", all'epoca molto attivi ed informati riguardo i sotterfugi di Palazzo e le metterò a paragone con le delibere comunali di quell'anno, che attestano una differenza abissale di trattamento tra le due società sportive piemontesi.
 Ne vedrete delle belle.











Chi tace acconsente : piccola inchiesta sull'anno 2003

Fino ad allora si rincorrevano i proclami di protesta della Juventus Fc , ben supportati dall'allora sindaco Castellani :
"Lo Stadio delle Alpi va demolito perchè la manutenzione costra troppo."
Questa dichiarazione venne prontamente smentita sia dalla precisa documentazione fornita dall'ingegnere capo del Comune ( l'ing. Quirico ), sia dal Responsabile dei periodici collaudi della struttura ( il prof. Ing. Franco Ossola ).
Riprende Matteoli :


"..Nonstante ciò, il neo sindaco Chiamparino cede in enfiteusi il Delle Alpi alla Juventus Fc per 99 anni ( ad una cifra risibile rispetto agli effettivi valori e potenzialità immobiliari ), includendo una vasta concessione sulle aree della Continassa per costruire supermercati,m sale cinematografiche, attrezzature alberghiere.."


Mi sembra doveroso rispoverare un articolo scritto da coloro che ,all'epoca, seguirono la vicenda da vicino. Ecco la testimonianza di due ben informati giornalisti : Marco Liguori e Salvatore Napolitano.


"Cose strane accadono all'ombra della Mole Antonelliana. Sono cose che riguardano l'uso dello spazio pubblico concesso dal Comune. Hai un bar o un ristorante e vuoi espanderti mettendo dei tavolini sul marciapiede? Vuoi installare un banco per il commercio di libri usati o di fiori?Bene, il costo annuo al metro quadro sarà mediamente di 76,65 euro : un pò più in centro, un pò meno in periferia. Se il ristorante volesse aggiungere una veranda, il costo medio salirebbe a 115,28 euro. Se un'azienda volesse volesse occupare il suolo pubblico per attività economiche o promozionali la tariffa sarebbe ben più elevata ed ammonterebbe mediamente a 613,2 euro.
Ma se sei una società di calcio e ti chiami Juventus il trattamento a te riservato sarà del tutto diverso :
ti potrà essere dato il diritto di edificare sul suolo comunale e di divenire il proprietario della costruzione per 99 anni. Tale diritto è detto " di superficie "dal Codice Civile. In più ti è riservata la possibilità di acquisire anche la proprietà del suolo, qualora il Comune decidesse di venderlo. 
Tutto questo per la modica cifra annua di 4,68 euro al metro quadro, in altre parole 9.050 delle vecchie lire.

Entriamo più nel dettaglio.

" E' il senso della Convenzione relativa allo stadio Delle Alpi ed alle zone ad esso adiacenti che il Comune di Torino sta per firmare con la Juventuse che è sorta dopo la modifica del Piano regolatore. Non occorrono sofisticati calcoli per capire il senso di una delibera che assomiglia tanto ad un grazioso regalo : per la costituzione del diritto di superficie la Juventus pagherà in totale 25 milioni, ossia 252.525 euro l'anno. L'area interessata è di 54 mila metri quadri, parte dell'intero Delle Alpi, parte dell'esterno. In cambio la società bianconera potrà costruirvi un centro commerciale, una multisala cinematografica, la nuova sede e dei parcheggi.
Deciso il regalo, il Comune avrebbe potuto almeno farsi pagare subito : neanche per sogno!
Si accontenterà di ricevere 18 dei 25 milioni complessivi in nove rate annuali. 
Tutto ciò è accaduto con l'accordo sostanziale delle forze politiche di maggioranza e di opposizione ( ad eccezione di Rifondazione Comunista che ha votato contro )."


                                                 Eccovi la delibera del 17 gennaio del 2003








Lion


Per chi di voi si fosse perso la prima parte ecco il link:

http://culturagranata.blogspot.it/2012/04/linchiesta-sul-nuovo-delle-alpi-parte.html

...a breve la terza...

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