venerdì 20 aprile 2012

Tiremm innanz.


Ho usato questa frase, in dialetto milanese, pronunciata dal patriota Amatore Sciesa agli sbirri austriaci i quali, nel tentativo di farlo parlare, lo avevano fatto passare sotto le finestre di casa sua promettendogli la libertà e con essa la vita (era stato condannato a morte per un attentato fallito) in cambio dei nomi dei suoi compagni cospiratori sfuggiti all'arresto. "Andiamo avanti" è la traduzione di queste parole pronunciate con orgoglio dall'artigiano milanese e mi sembrano perfette come esortazione per i nostri beniamini in questa delicatissima fase del campionato. Con orgoglio siamo primi, abbiamo tutti contro, viste le dichiarazioni dei nostri avversari di turno che si dicono (quante volte abbiamo sentito questi propositi!) certi di affrontare con la giusta carica il Torino e altrettanto certi di poter fare la migliore prestazione dell'anno proprio contro di noi. Ho visto il derby calabrese fra la Reggina e il Crotone di sabato scorso e vi confesso che gli amaranto dell'ex Gregucci, mi sono apparsi lontanissimi parenti di quelli visti all'olimpico solo pochi giorni prima. Sembrerebbe che contro di noi ci sia in ballo qualcosa di più che tre semplici punti. Per carità, tutto questo alimenta l'orgoglio di chi si sente temuto e in grado quindi di spargere gloria anche sugli avversari; nessuno pensi al "complotto" come di questi tempi troppo facilmente avviene, ma importante risulta trovare le energie per continuare la corsa verso quello che il Toro di quest'anno merita: "tiremm innanz!". Domani a Bari sarà durissima, come sempre, e non illudiamoci che i galletti biancorossi ci facciano regali. Mancherà quel tal Borghese che senza vergogna lamenta una congiura contro di se da parte degli arbitri dopo i fatti di Torino. Ricordiamoci solo che la settimana successiva al match di Torino, esultando per un gol, spudoratamente si mise a mimare il gesto di una gomitata quasi fosse un gesto di cui vantarsi. Non voglio accanirmi con il ragazzo anche se sarebbe auspicabile che crescesse in lui velocemente quella professionalità che dovrebbe costituire il tessuto su cui si poggia la carriera di ogni sportivo moderno. Giocherà quasi sicuramente Bianchi e potrebbe essere la sua partita, per la nostra gioia, perchè se così fosse è chiaro che sarebbe vittoria e una vittoria domani è indispensabile per evitare che i recuperi che ci aspettano, inframezzati alle partite con Padova (altra gatta difficile da pelare) e Pescara, si effettuino in un clima di ansia e da ultima spiaggia. Sappiamo tutti noi come a volte siamo fragili di fronte a gare che si presentano come decisive! Confido molto in Ventura che sicuramente avrà voglia di farsi valere laddove ha lasciato un segno importante lanciando giocatori importante tipo Ranocchia e Bonucci, per citarne due approdati alla nazionale.      

Fulvio

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