lunedì 17 ottobre 2011

Petrachi: «Il Toro resta così. Non partirà nessuno»

TORINO - Gianluca Petrachi, il Toro vale, vola, frantuma re­cord. Quali sono i pericoli da arginare? «In ognuno di noi, specie in chi è al Toro da qualche anno, c’è una spia sempre accesa: e que­sta lucetta dice “stai attento, sii prudente”. La storia ci ha insegnato molto, quindi godia­moci il presente senza super­ficialità e senza presunzione».

Senza superficialità, biso­gna dirlo: se Cairo è stato bravo a non cedere Ogbon­na ad agosto, a gennaio do­vrà essere bravissimo.

«Non abbiamo né la paura, né l’intenzione di stravolgere la squadra a gennaio: questi sia­mo e questi resteremo. E poi anche Ogbonna ha già annun­ciato di non aver alcuna inten­zione di scendere dal Toro in corsa: quindi sino a giugno sarà sicura­mente con noi».

E poi?

«E poi vedremo. Un passo alla volta».

A Bianchi, in modo diretto o con giri di parole, è sem­pre stato impu­tato di segnare gol inutili per il To­ro. E’ la stagione della svolta?

«E’ quel che tutti vogliamo: Rolando in primis. Se que­st’anno segnerà solo 18 gol, ma la squadra andrà in A, il primo a essere felice sarà pro­prio lui».

Lo disse già Ventura a Sap­pada, a luglio.

«Vero: questa fu una delle pri­missime lezioni dell’allenato­re alla squadra. Quel che con­ta è l’interesse generale, non il bene particolare. Del resto, questo si riverbera nel credo calcistico del nostro allenato­re: si gioca l’uno con l’altro, l’u­no per l’altro».

A lei non piace, ma parlia­mo ancora di individualità. Questo Iori è insostituibile...

«Per noi non è una sorpresa, difatti era una primissima scelta nell’elenco dei quattro centrocampisti che volevamo prendere. Oggi, e giustamen­te, si celebra Iori. Tra poco si riparlerà di Vives, e molto pre­sto torneremo ad apprezzare pure De Feudis».

Non faccia il democristia­no...

«Macché democristiano, è la verità e ve lo dimostro, in que­sto Toro sono tutti protagoni­sti. Prendete Suciu: dopo sei tribune consecutive, Ventura lo ha schierato tra i titolari a Marassi e lui ha subito lascia­to il segno».

Anche Basha sta profittan­do della fiducia che giusta­mente l’allenatore gli conce­de. E questa è anche una vit­toria di Petrachi: lei si è mol­to prodigato per portare il mediano al Toro.

«L’avrei voluto già un anno fa, lo conosco molto bene, anche sotto il profilo caratteriale. So­no contento per lui, ma l’orgo­glio più grande di un ds è che tutti siano molto utili alla cau­sa ».

Pubblicato da: Tuttosport

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