giovedì 6 ottobre 2011

TORO: SQUADRA CHE SA VINCERE

In buona sostanza il Toro ha finora dimostrato di essere squadra vincente anche quando le partite sono complicate come quella di ieri sera. Ugolotti, con lo schieramento e le disposizioni in campo, ha scritto un manuale di tattica per tutte le compagini che verranno al “Grande Torino” in cerca di punti. Considerando l’indisponibilità di Guberti e la condizione non ottimale di Surraco, i granata hanno enormi difficoltà ad aprire con giocate imprevedibili le difese strette di chi forma una linea difensiva compatta disponendo tutti gli uomini dietro la linea della palla nella propria metacampo. Il grimaldello, in questi casi è nelle mani di chi salta l’uomo, ma non sempre ciò costituisce superiorità numerica perché in una zona di campo ristretta l’avversario riesce raddoppiare con facilità. Antenucci ieri mi ha convinto che, pur snaturandosi, ha le qualità tecniche per svolgere il ruolo di esterno alto in grado di accentrarsi per colpire con quel suo tiro largo ad aggirare il portiere che può risultare decisivo. Grande la prestazione di  Basha  che è stato esempio di disciplina tattica assoluta. Pesantissimo lavoro di sacrificio a saltare a centrocampo contro quel paracarro di Sforzini costretto a giocare arretrato di quei dieci metri che gli hanno tolto ogni possibilità di far male. Quest'accorgimento ha impedito al Grosseto di ripartire un po’ più alti per arrivare vicini a Coppola, togliendo a Caridi e Luppoli le sponde avanzate del loro punto di riferimento. Alla fine Sforzini non si reggeva in piedi per tutti quegli stacchi contrastati e vanificati dal nostro Basha ed è uscito rassegnato. Sontuoso Angelo Ogbonna. Il nostro secondo ma altrettanto generoso capitano osannato dal pubblico è stato chiamato in nazionale andando ad aggiornare quella lunga lista di ragazzi del Filadelfia approdati in azzurro che si era fermata ai recenti Marchetti e Quagliarella ma che nell’ultimo ventennio aveva annoverato i vari Francini, Lentini, Fuser, Baggio, Venturin e perché no Vieri.
 
Tornando alla partita è parso subito che sarebbe stata dura ma la forza di questa squadra è di non perdere la concentrazione e mantenere alta la tensione. Questa sofferta vittoria contribuirà senz’altro ad aumentare nei ragazzi l’autostima di gruppo e il convincimento che le partite vanno affrontate tutte con la stessa carica e umiltà.
Domenica un’altra storia difficile ma, ricordandomi un due a uno con rete in rovesciata di Serena al Bentegodi nell’anno dello scudetto vinto dal Verona di Bagnoli con una squadra tanto formidabile quanto unica, penso positivo come ci ha trasmesso quest’anno il Toro.
Fulvio   

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