martedì 31 luglio 2012

IL PERSONAGGIO DEL PASSATO : GIANLUIGI LENTINI!

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A volte capita di essere vittime involontarie di un sistema che è in fase di cambiamento, perchè la storia di questo calciatore rappresenta un fenomeno di vera involuzione nella storia del calcio,
cioè quella del calcio che cambia radicalmente e da far da padrone sono sempre di più i quattrini, perchè il giocatore in questione era e per i tifosi lo è ancora un vero fenomeno del calcio, lui è
Gianluigi Lentini.

Quella di Lentini è una storia particolare, si parla di un'ala destra forte e veloce dalle giocate imprevedibili e da un dribbling irresistibile,nasce a Carmagnola il 27 Marzo del 1969 cresce nelle giovanili del Torino e debutta in serie A a 17 anni e proprio perchè è uno dei prodotti migliori del vivaio granata, la gente del Toro lo acclama perchè per la tifoseria e per tutta la curva è come un fratello perchè lui ha amato veramente il Toro.
Proprio con il Toro di Emiliano Mondonico colleziona dal 1989 al 1992, 89 presenze e 16 reti raggiunge la finale di Coppa Uefa con l'Ajax, e proprio tutto il suo talento lo dimostra con i colori granata giacchè raggiunge la Nazionale, dove condividerà quella fascia destra con un' altra ala altrettanto forte e veloce Attilio Lombardo.
Arriva a  23 anni ed era il 1992 , e il Milan di Berlusconi lo acquista dal Torino per 18,5 miliardi di lire, cifra folle all'epoca e più altri dati in nero per una cifra mai chiarita(si presume intorno ai 10 miliardi).
La città di Torino era in delirio e totalmente impazzita, cassonetti rovesciati, una città messa a ferro e fuoco, i tifosi del Toro non accettarono mai quella cessione,il giocatore non si espresse e quello per i
tifosi fu una vera e propria mancanza di affetto per non dire un tradimento.
Lentini diventò vittima involontaria di un calcio dove a comandare era il vile denaro e porterà questo che era un bel gioco e un bello sport a diventare un sistema malato schiavo dell'avidità.
Ma tornando al Lentini calciatore e al suo acquisto, a quel tempo tutti ricordano quante pagine e per quante settimane i giornali hanno dedicato parlando del famoso colpo Lentini da parte del Milan perchè rappresentava uno dei primi acquisti miliardari della storia del calcio.
Quella del Milan è una bella parentesi sopratutto nel 1993 con Capello dove diventa titolare e realizza 7 reti per 30 presenze accumulate, con il Milan vincerà 3 scudetti 3 supercoppe italiane 1 Coppa dei Campioni e 1 Coppa Uefa.
Il 2 agosto del 1993 fu vittima di un terribile incidente,(Gigi era abituato a correre sulla fascia destra, ma lo faceva anche in macchina)a 150 all'ora si schianta mentre percorre l'autostrada Torino-Piacenza
ed è un camionista a salvarlo e a portarlo fuori dalle macerie della sua Porsche.Gigi si salva dal coma e da quel momento la sua vita cambia.
Pur essendo vincitore col Milan non riuscirà più ad esprimersi a grandi livelli, nello stesso Milan finì con l'essere dimenticato e nel 1996 cerca di rilanciarsi ed in un certo modo ci riesce con la maglia dell'Atalanta giacchè ha un angelo custode che veglia su di lui di nome Emiliano Mondonico che se lo è portato con sè ovunque perchè Mondonico l'ha scoperto e  ha sempre creduto nelle sue qualità sia umane di bravo ragazzo (dal solo difetto di essere spericolato, ma a quell'età chi è che un pochino non lo è) e in quelle di atleta perchè Gigi è un ottimo calciatore.
Nel 1998 Gigi Lentini torna al Toro facendo dimenticare ai tifosi lo sgarbo di sei anni prima e ricomincia dalla serie B, infatti il Toro viene promosso in serie A, poi tre anni dopo milita ancora in B con la maglia del Cosenza diventando un idolo anche lì, ma i riflettori si andavano sempre più spegnendo e quello che rimane di Lentini è solo il nome perchè militando nelle serie inferiori non si ha più l'attenzione di un tempo.

Quella di Lentini è proprio una parabola, ma in tutte le sue interviste Gigi si è sempre dimostrato sereno consapevole di quelli che erano i suoi mezzi quando era nell'olimpo del calcio che conta e consapevole di tutto ciò che lo ha circondato e gli è accaduto, perchè quella di Gigi sarà pure una parabola leggermente malinconica ma agli occhi dei veri tifosi Gigi verrà sempre ricordato e amato e si sarà in due ad avere un rimpianto quello che avrebbe portato Gigi e il Toro molto lontano con la sua classe, col suo talento e con i suoi colpi di genio ma alla fine il tifoso pur di sentirselo legato ai colori granata è disposto ad accettare tutto così come al principio, quando Gigi era un ragazzino di 8 anni che proprio con la maglia del Toro iniziava a dare i primi calci.
DFB

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