martedì 6 settembre 2011

Perchè l'orgoglio è l'unica cosa che ci è rimasta...

Non importa quanti anni hai e da quanti tifi per il Toro, non importa nemmeno quante volte vai allo stadio o quanti km fai per andarci; pazienza se non sei di Torino e provincia, perchè il tifo non ha confini geografici.
Confini però li ha, perchè il Toro può anche essere una ragione di vita, ma nella vita ci sono delle priorità che vanno oltre anche la passione per il granata.
Se sei giunto qua è perchè non ne puoi più. Non dei risultati, quelli vanno e vengono e per noi del Toro, salvo in qualche meravigliosa eccezione, per lo più... sono andati. D'altronde se sei del Toro sei anche affascinato da quella tremebonda sfortuna che, pur quando sfocia in tragedia, dipinge il tuo animo di romantica malinconia.
Perchè c'è una sola cosa che nessun tifoso di altre pur gloriose squadre e men che meno qualche policante della Domenica (o, ahimè, del Sabato) potrà mai toglierci: la gioia di sapere che Toro è sinonimo ovunque di passione genuina e sana, vera come la vita e severa come quella storia che non manca mai di destarci dal torpore contemplativo. Viaggi in lungo ed in largo per l'Italia e, sebbene ogni tifoso di ogni squadra sia giustamente convinto che la propria fede abbia qualcosa di speciale, quando chicchessia sente che sei del Toro ti potrà anche prendere in giro a causa dei risultati negativi, ma un sincero rispetto per i colori che rappresenti... quello non manca mai.


Se sei giunto qua, dicevamo, è perchè non ne puoi più. Perchè se l'orgoglio è l'unica cosa che ci è rimasta allora dobbiamo legarci ad esso a doppia, tripla, quadrupla mandata. Perchè se tutti i giornali e tutti i telegiornali cominciano ad accostare troppo spesso scenari di violenza ed inciviltà al Toro allora c'è qualcosa che non va, ma soprattutto c'è qualcosa da fare. Innanzi tutto dobbiamo prendere le distanze, dobbiamo far capire all'Italia intera che il Toro e Torino possono ancora rappresentare un idillio del tifo sano, di quello dei bambini allo stadio, di quello dei gemellaggi con tante squadre, di quello per cui i giocatori che passano dal Comunale fosse anche per un anno... quell'anno se lo ricorderanno per tutta la vita (e non certo per dei brutti episodi). Ma anche di quello per cui il giorno della partita i nostri corrono il doppio e agli avversari tremano le gambe;  perchè se la Maratona suona la carica non ce ne dev'essere per nessuno...
Se sei giunto qua è perchè tifare vuol dire innanzi tutto queste cose.

Pubblicato su Cultura Granata il 3 settembre 2010 dal nostro amico Paolo....continuo così a riproporre post del recente passato di questo blog....

Nessun commento:

Posta un commento