martedì 20 settembre 2011

Torino-Brescia o-o : Luci e ombre

Ieri sera nel confronto con il Brescia, squadra giovane ma preparata e disposta ottimamente in campo, abbiamo riscontrato alcuni aspetti positivi che ci fanno sapere che al momento la coesione e la disponibilità dei nostri giocatori sono un dato di fatto ma molto c’è da correggere a parer mio per sottrarre il nostro gioco alle trappole tattiche degli avversari. È chiaro che riusciremo a prevalere contro chi si disporrà come noi. La spunteremo anche, pur lottando con il coltello fra i denti e buttando nella mischia per l’assalto finale tutte le bocche da fuoco disponibili come succede spesso, contro chi, affrontandoci con sistemi di gioco adeguati, non avrà la qualità tecnica e fisica per contrastarci fino all’ultimo minuto compreso il recupero. Ma è necessario avere un modulo più flessibile; un modulo che sappia fronteggiare le situazioni di gioco che vengono innescate dal fantasista che posizionandosi fra la linea dei centrocampisti e le punte crea,palla a terra, pericolo perché si ritaglia quella libertà necessaria per far male alla difesa avversaria. Potrebbe essere il marcamento stretto su questa mina vagante l’antidoto. Con questa disposizione inoltre sono tenuti in copertura attenta i laterali bassi ottenendo così due effetti positivi e cioè contrasto efficace sugli esterni avversari e liberazione in avanti sulle fasce di spazi dove si possono lanciare a turno il trequartista, una delle punte o un mediano Così non si danno riferimenti . Se vogliamo ieri sera oltre al palo scheggiato dal Brescia, il quasi rigore non sanzionato dall’arbitro (forse condizionato dallo scrupolo di non aver ammonito e quindi espulso Berardi già punito con il giallo pochi minuti prima) ci sono state alcune limpide azioni mal sfruttate dai nostri avversari. Di contro Bianchi, che sappiamo necessita di essere rifornito in quanto non dispone dello spunto personale, ed Ebagua non hanno avuto una palla degna di essere etichettata come palla-gol.
 

Parlerei anche dei singoli ma non per addossare loro colpe perché ritengo che un calciatore rende se viene impiegato nel modo più  naturale rispetto alle sue caratteristiche, ma per cercare di capire dove sono alcuni difetti da correggere.

I nostri giovani esterni sono bravi ma data la loro poca esperienza sono portati a usare più gambe e cuore che testa per cui direi che andranno inseriti con i tempi dovuti senza caricarli di responsabilità troppo grandi. Dei centrali che non riescono (secondo me perché è difficilissimo) svolgere il doppio ruolo di intercettatori e proponitori soprattutto quando si trovano di fronte anche un trequartista fastidioso, ne abbiamo già parlato. Il punto debole pare essere e solo per ragioni legate all’anagrafe dei nostri laterali bassi di sinistra, la doppia fase difensiva ed offensiva degli stessi. Ho contato ieri sera quattro cross stoppati sul nascere dall’avversario che ha avuto il tempo di opporsi leggendo il movimento ritardato di Parisi. L’ultratrentenne mancino è un fior di professionista adatto a supplire eventuali assenze del titolare che in quel ruolo deve essere un giovane dotato di grande corsa e rapidità che gli permettano di fare su e giù lungo la linea laterale per un’ora almeno. Idea ardita: provassimo in quel ruolo Ogbonna? Ha tecnica, corsa e tutto ciò che serve.

Con la Nocerina si vince ragazzi!

Fulvio

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